Incontriamo Gianni Matarese nel suo studio di avvocato per parlare delle elezioni che probabilmente non lo vedranno partecipe e fare un bilancio della sua attività politica.
– Siamo nel tuo studio, che in futuro ti vedrà più presente rispetto agli ultimi tempi, quando sei stato un po’ assente per svolgere il ruolo di consigliere comunale negli ultimi cinque anni. Un’esperienza che mi sembra si fermerà, non prenderai parte alla campagna elettorale 2023. Ma facciamo un passo indietro. Prima di arrivare a questa decisione ci siamo sentiti durante questi mesi per comprendere come si evolveva la maggioranza di Del Deo e alla fine si è evoluta in un modo che non ti è piaciuto, è evidente.
«Già in tempi non sospetti molto tempo fa, proprio dalle colonne del tuo giornale, avevo detto che l’esperienza della nostra amministrazione necessitava di un allargamento, perché è un fatto fisiologico dopo una sindacatura che è durata 10 anni, che ci sia nel paese una volontà di rinnovamento. Quell’appello a dover allargare la coalizione lo ritenevo e lo ritengo tuttora necessario. Purtroppo non si è riusciti ad arrivare a questo risultato. C’è stato un assembramento dalla parte di Stani Verde di persone e di movimenti politici che si sono contrapposti a quello di Francesco Del Deo e questo ha determinato una situazione in questo momento di contrapposizione quasi personale che mi ha indotto a non partecipare attivamente alla prossima tornata elettorale».
– Ad inizio di questo 2023 era stata paventata la candidatura di Davide Castagliuolo, un vostro collega di maggioranza. Forse è stato quello il momento peggiore…
«Ribadisco che sostenevo questo già da mesi. Dicevo al sindaco: siamo al termine di questo mandato che è stato decennale, non dico che bisogna avere discontinuità perché noi dei risultati li abbiamo conseguiti, però ci sta questa fisiologica volontà di rinnovamento. Per cui sarebbe stato opportuno dare continuità all’amministrazione che ha ottenuto dei risultati casomai individuando un personaggio che poteva essere anche estraneo all’amministrazione stessa e che potesse coagulare delle persone, dei movimenti, delle personalità, delle professionalità che avrebbero permesso la formazione di una maggioranza molto solida che si sarebbe potuta veramente contrapporre con forza al movimento che si stava creando dall’altra parte. Davide Castagliuolo è una persona per bene, mio amico e a cui io confermo la mia piena stima. Purtroppo non è riuscito in questa opera di allargamento, cioè di aggregazione, probabilmente perché è apparso troppo come una diretta continuità di Francesco Del Deo. Ripeto, questo non è assolutamente per criticare Francesco, ma c’era questa volontà diciamo così di discontinuità. E Davide non è riuscito ad aggregare. Questo è stato il motivo per cui abbiamo avuto delle perplessità sulla sua candidatura, ma sicuramente non da un punto di vista personale, dal punto di vista politico».
«MAI PENSATO AL TERZO POLO»
– Mi sembra che le vostre sollecitazioni, le vostre motivazioni, i vostri momenti di scoramento rispetto alla candidatura di Davide Castagliuolo abbiamo convinto il sindaco, tanto che oggi corre per quella che è la maggioranza Pasquale Capuano.
«Quando cominciammo a proporre, insieme a Michele Regine e ad altri consiglieri, di inserire ad esempio i colleghi Carmine Passaro e Marianna Verde, noi non si voleva creare un terzo Polo. Ti parlo del periodo immediatamente precedente il Natale. Non pensavamo al terzo Polo quando proponemmo anche la candidatura eventuale di Renato Regine. Si trattava di quello che dicevo prima, cioè dare continuità a questa amministrazione con un candidato sindaco che potesse maggiormente aggregare.
Noi non abbiamo mai inteso creare un terzo Polo, intendevamo dare una continuità a questa amministrazione con un altro profilo, che avrebbe potuto chiaramente aggregare anche altri soggetti per continuare quello che era stato fatto, già tanto, ma anche altre iniziative che non vengono coltivate. Perché Pasquale Capuano non va bene? Nel senso che è un profilo ottimale, però probabilmente doveva uscire prima il nome di Pasquale Capuano. Perché rappresenta questa professionalità un po’ compromessa, tra virgolette, con la vecchia amministrazione precedente. Probabilmente non ci sarebbe stata questa diaspora e si sarebbe consentito alla nostra amministrazione di aggregare altri movimenti che si sono allontanati anche per motivi personali. Secondo me si sarebbe creata una coalizione molto, molto forte».
CRITICA PERSONALE CONTRO DEL DEO
– Quindi Pasquale Capuano andava bene se in qualche modo la nomina arrivava prima. Ascoltando invece l’opinione di qualche altro appartenente al tuo gruppo, Michele Regine senza fare tanti riferimenti lamentava, e non so se è soltanto un sentimento di Michele o anche tuo, questa sorta di duopolio sindaco-vicesindaco che in qualche modo avrebbe tarpato le ali a quello che era lo spirito del gruppo della maggioranza uscente…
«Diciamo subito che la sindacatura di Francesco Del Deo è stata una sindacatura molto personalistica, e questo è sotto gli occhi di tutti. Mario Savio comunque è stato un elemento fondamentale della sua amministrazione, ma diciamo che ha creato un po’ di scollamento all’interno della maggioranza. D’altra parte bisogna anche fare un atto, come dire, di resilienza, se queste cose non andavano bene. Probabilmente anche noi consiglieri avremmo dovuto precedentemente evidenziare che questa cosa non ci stava bene. E’ stata una sindacatura improntata a questo duopolio che dicevi tu e che ha creato, questo è importantissimo, uno scollamento all’interno proprio della popolazione. A Forio abbiamo quasi assistito a una contrapposizione come tra guelfi e ghibellini. Francesco Del Deo, la sua amministrazione, ha coagulato intorno a sé questo malcontento personale, perché io questo vedo. Non è che ci stata una critica politica nei confronti dell’amministrazione di Del Deo, c’è una critica quasi personale da parte di soggetti che hanno avuto degli scontri personali. Questo solco che si è creato necessitava secondo me di individuare un personaggio, una figura che riuscisse a riassemblare un po’ tutta quanta quella che era l’amministrazione e la compattezza dell’amministrazione».
– Davide Castagliuolo invece mi ha detto, evidentemente si riferiva in maniera chiara anche al vostro gruppo, che avete avuto, o almeno che qualcuno nella maggioranza ha avuto un po’ paura di candidarsi con lui. Evidenziando questa paura di rischiare lo scontro con Stani Verde quando era lui il candidato sindaco.
«Personalmente non ho assolutamente paura. Io ho sempre detto che la politica la faccio senza interesse personale, ma perché mi voglio interessare del mio paese e continuerò a farlo anche nel momento in cui, come è molto probabile, non mi dovessi candidare. Non si tratta di paura. Si tratta che Davide, ripeto non per un problema suo personale, non è riuscito in questo necessità che c’era di allargare la coalizione e purtroppo proprio durante la sua candidatura anche temporalmente si è registrato l’allontanamento di altre forze politiche. Parlo ad esempio di Nicola Manna, di Primavera Foriana, perché forse non ha una grande forza elettorale, però rappresenta quella volontà, quella manifestazione di interesse da parte di giovani e meno giovani. Purtroppo siamo riusciti ad allontanare anche Nicola Manna e questo ha determinato chiaramente un indebolimento della coalizione».
LE COSE FATTE E DA FARE
– Guardando un po’ quello che è stato il secondo mandato di Francesco Del Deo in particolare, io ho sempre sottolineato la tua scelta. Tu per i primi cinque anni hai fatto il vicesindaco, hai amministrato in maniera diretta e sei stato anche l’altro volto della maggioranza di Del Deo. Invece cinque anni fa hai deciso di avere una posizione secondaria, meno esposta…
«Abbiamo realizzato veramente tanto, facendo un bilancio complessivo di dieci anni di questa amministrazione. C’è stato fondamentalmente il risanamento del bilancio, si sono realizzate delle opere pubbliche; c’è stata una ripresa della immagine, perché è sotto gli occhi di tutti che Forio è diventato il centro attrattivo dell’isola d’Ischia. Ci sono state anche tante altre cose che non sono state fatte o completate. Io per esempio, personalmente, dico che uno dei punti negativi di questa amministrazione è il fatto di non essere riusciti a valorizzare, a dare continuità alla Colombaia.
Io personalmente parlando con il sindaco gli ho più volte detto: non è possibile che comune di Forio abbia un campo sportivo come quello che abbiamo; il campo sportivo tu non lo devi vedere solamente come struttura per ospitare una partita, ma come campo sportivo frequentato da bambini che partono dai 4 anni fino ai 18 anni. Su questo purtroppo non siamo riusciti ad incidere. Questi sono i dati. Da una parte c’è stato un lato positivo dell’amministrazione, mentre altri obiettivi non sono stati raggiunti. Penso anche al depuratore, per cui non si è individuata definitivamente la localizzazione e portato a termine il progetto. Poi ci sono altri problemi di cui effettivamente secondo me l’amministrazione Del Deo non ha assolutamente colpa. Come nel caso dell’area ecologica.
Non c’è la bacchetta magica, sono problemi atavici sorti per inefficienza delle vecchie amministrazioni e dunque non si può accusare questa amministrazione di non essere riuscita a risolvere il problema dell’area ecologica, perché effettivamente è un problema assolutamente difficile da risolvere. Su questo io penso che non ci sia assolutamente alcun tipo di responsabilità. Come diceva anche Davide al tuo giornale, Francesco è stato molto lungimirante. Nel senso che nella sua attività è riuscito ad avere contatti importanti anche per grandi progetti. Forse si è persa un po’ di vista quella che è la quotidianità, che anche è importante, anzi fondamentale. Molto spesso si pensa più alla risoluzione del piccolo problema che a quella che è la visione un po’ più lungimirante. Indubbiamente però i risultati ci sono e chi comunque sarà il prossimo sindaco avrà la possibilità di portare avanti dei progetti che risultano finanziati. Io ribadisco sempre che Forio è un gioiello che va conservato, non c’è bisogno di migliorarlo».
– E tu cosa farai?
«Continuerò come ho sempre fatto ad interessarmi, insieme ad altri, della vita politica. Siamo un gruppo di tanti amici che vorremmo continuare a dare una continuità, poi vedremo cosa succederà alla prossima consultazione amministrativa. Certo sarò ancora presente. Ho cercato di dare il mio contributo in passato anche senza avere una carica, chi vuole fare qualcosa per la propria comunità può farla a prescindere dalla carica che si ricopre».
LA COALIZIONE DI STANI VERDE
– Ti faccio la stessa domanda che ho fatto a Michele Regine. Quando dal 14, 15 aprile ti chiameranno e diranno “avvocato, a chi ama vutà?” come ti comporterai?
«Osservo con attenzione la coalizione di Stani Verde, ma mi stanno ancora chiedendo di candidarmi con Pasquale Capuano o altri. Io per un motivo di coerenza non potrei mai candidarmi, sinceramente, perché sono stato per dieci anni un rappresentante dell’amministrazione. Alcuni mi hanno fatto delle offerte di candidatura, però io per obiettività e coerenza ho sempre risposto di no».
– Beh, credo che Stani avrebbe qualche problema a candidarti…
«Però lo guardo con interesse, nel senso che è un movimento importante. Ad ogni modo attenzione, riguardo alla sua candidatura, e l’ho detto anche a lui personalmente, probabilmente avrebbe dovuto essere più coerente con quella che è stata l’attività di opposizione che ha fatto aggregare una serie di realtà che potrebbero un domani dargli dei problemi di equilibrio».
– Questo è vero. Eppure però la domanda che ti faccio e alla quale ti chiedo di rispondere con obiettività è: è Stani che ha allargato o Stani se li è ritrovati con lui?
«Purtroppo Forio come ho detto è diventato un paese diviso come tra guelfi e ghibellini grazie al modo di amministrare di Francesco Del Deo e di Mario Savio. Da una parte c’è stata un’aggregazione di persone che sono assolutamente fedeli, dall’altra parte ha creato un malcontento, ripeto, secondo me anche personale, al di là di quella che è una visione politica. Così si è creata questa frattura, per cui probabilmente tanti si sono aggregati per discostarsi dalla figura e dal modo di gestire di Francesco Del Deo. E io a Francesco in tempi non sospetti dicevo: stiamo attenti, perché effettivamente il problema è che a te dicono delle cose, ma a me ne dicono altre. Un malcontento strisciante…».
– Diciamo che non eri il solo a sentire le critiche su Francesco.
«Non c’era bisogno di essere presenti sul comune, perché molti consiglieri si lamentavano che praticamente non partecipavano attivamente alla vita amministrativa. Io ho sempre sostenuto che se si vuol essere consigliere comunale non è necessario stare sempre sul comune. Si devono portare avanti i propri progetti, che puoi portare avanti anche con una presenza non disponibile. Però ciò non toglie che effettivamente c’è stata una gestione molto personalistica. E’ assolutamente indubbio, dico una cosa ovvia sotto gli occhi di tutti».
– In conclusione un piccolo bilancio dopo dieci anni di politica.
«La mia esperienza politica è iniziata nel 2000. Mi candidai e andai all’opposizione. Poi cadde l’amministrazione di Franco Monti e Antonio Trofa fece l’accordo con Franco Regine, ma io non mi candidai anche in quel caso per coerenza. Noi avevamo fatto cadere l’amministrazione e non mi sembrava opportuno poi andare a fare quell’alleanza. Quindi ora dopo dieci anni di bilancio penso che si stata una esperienza molto, molto importante. Penso che in questi dieci anni abbiamo fatto qualcosa per il paese, anche se tante altre cose andrebbero sicuramente fatto. Auspico veramente che chiunque verrà ad amministrare possa dare continuità a quello che è stato fatto dalla nostra amministrazione e completare quelle opere che ho segnalato prima, che non sono state completate».