giovedì, Gennaio 9, 2025

Gianni Mattera: Sindaco avvisato, mezzo salvato. Si ricordavano di me solo quando c’era da approvare i bilanci

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Dopo l’addio a Del Deo emergono significativi retroscena. «All'interno della maggioranza c'è un malcontento diffuso perché non é possibile che la cosa pubblica sia amministrata soltanto da tre persone. E queste cose io gliele avevo dette». In tre anni e mezzo mai una riunione di maggioranza. Il futuro e i rapporti con Franco Regine

– Dalle parole ai fatti. se ne parlava in modo ampio di questa indipendenza. Sembra che i rapporti con Francesco Del Deo siano arrivati al capolinea…

“Si, sono arrivati al capolinea. In effetti questo senso di malessere che serpeggiava era una cosa risaputa. Già da tempo il mio atteggiamento in consiglio comunale era passivo, perché qualcosa non andava nell’amministrazione. Ho provato a chiedere spiegazioni varie volte, ho parlato con lui, con Michele Regine, con Mario Savio. Questo stato di fatto a me non garbava, nel senso che l’amministrazione è una cosa collegiale, certo il sindaco è il responsabile però determinate decisioni non possono essere assunte da una, due, tre persone. Ho chiesto da tempo di essere coinvolto e più partecipe, ma è rimasta sempre lettera morta».

MAGGIORANZA CHE PERDE PEZZI

– Questa lettera morta era una situazione generale o la paura che Gianni Mattera potesse allargarsi e acquistare credibilità politica? In una squadra sei quello che viene marcato a uomo perché hai un background politico noto. E’ un modo di fare dell’amministrazione o è la misura presa da Francesco Del Deo su Gianni Mattera per limitarlo?

«Guarda, io devo essere onesto. Di questo stato di fatto ne ho avuto modo di parlare con qualche amico all’esterno dell’amministrazione e anche qualche politico navigato. Lui mi fece notare una cosa e mi disse: Gianni tu hai fatto il vicesindaco fino al 2013, poi dal 2013 al 2018 sei stato fermo, poi ti sei ricandidato e hai preso 320 voti di preferenza. Davanti a te si è piazzato solo Mario Savio che per 5 anni ha comandato sul comune di Forio. Se tu fossi il sindaco avresti un po’ di timore o no? Perciò penso che avranno pensato che se mi davano visibilità avrei avuto maggior riscontro rappresentando un pericolo per loro. Ma io con loro sono stato leale fin dal primo momento. Non ho intenzione di fare il sindaco, per me quel treno è passato.

Io ho detto solo che mi sento parte di questa squadra, ho lottato con voi e credo che il candidato sindaco futuro debba uscire da questa squadra. Voglio solo continuare a fare l’amministratore di questo paese. Per me è una soddisfazione solo riuscire a fare qualcosa e l’ho dimostrato. Ho anche dimostrato di voler tenere il gruppo compatto senza gruppetti e gruppettini. Però c’è un’altra cosa da dire. Mi domando se sono io ad essere difettoso o è un marchio di fabbrica di questa amministrazione? Non ci dimentichiamo che nel 2013 questa amministrazione è stata eletta con un voto plebiscitario. 14 consiglieri di maggioranza e 2 di minoranza. Io negli anni cosa ho visto dall’esterno? Enzo Mattera dopo 6 mesi si è dimesso, Tina Iacono dopo un anno si è dimessa e se n’è andata. Giuseppe Colella, Chiara Conti, Nicola Nicolella, Graziella Orlacchio, Grazia Parpinel… Queste persone hanno lasciato la maggioranza. All’ultimo bilancio approvato, se non ricordo male scoppiò anche una diatriba perché non sapevano se il voto del sindaco fosse valido o no, è passato con un solo voto di maggioranza».

IL COMMENTO DI MANUELA ARTURO

– Torniamo all’attuale governo di Forio. Penso la tua riflessione la facciano in parecchi in Consiglio comunale, anche in maggioranza, ma forse manca quel coraggio e visione politica di schierarsi contro quel sistema. Ci sono consiglieri comunali che soffrono la limitazione di Del Deo ma non hanno il coraggio di fare il passo che hai fatto tu.

«Io ho ampia stima dei miei colleghi, sono tutti ragazzi perbene e preparati, persone volenterose che si vogliono impegnare per far qualcosa. Però esiste anche una dignità, lasciamo stare il fatto elettoralistico. Non possono umiliare le persone. Io sono stato “vittima” di episodi che a me sono scivolati addosso, però ho visto cose che ad altre persone toccano.

Io non so perché si comportano così, ma posso assicurare e lo dico con responsabilità, all’interno della maggioranza il malcontento non é solo di Gianni Mattera, ma c’è un malcontento diffuso perché non é possibile che la cosa pubblica di Forio sia amministrata soltanto da tre persone».

– Guarda caso l’unica che prende visibilità, e la domanda è ragionata, in questo momento è Manuela Arturo, vicina al presidente del consiglio Michele Regine. Poi gli altri consiglieri sembra vivano nell’oblio. E Manuela è l’unica che ha commentato la tua uscita…

«Probabilmente poteva anche farne a meno perché non ha fatto una bella figura. Manuela Arturo, è un fatto risaputo, ha avuto da sempre un rapporto particolare con Michele Regine, neanche politico, ma professionale perché Manuela Arturo ha svolto e continua a svolgere la sua attività presso lo studio di Michele Regine, e c’è anche un rapporto di parentela abbastanza stretto. Già nel 2018 al momento della formazione delle liste sono iniziati a sorgere i primi problemi perché sia il sindaco che Michele Regine non hanno visto di buon grado la candidatura di Manuela Arturo nella mia lista. Tant’è vero che è dovuto intervenire Franco Regine. Se poi Manuela decide di candidarsi con Michele Regine lo può fare, ma non avrà l’appoggio mio (di zio Franco Regine). Alla fine poi ha prevalso la linea di farla candidare con me. Quindi voglio dire che Manuela da sempre non è stata sulle posizioni del gruppo. Al primo consiglio comunale abbiamo deciso di comune accordo di eleggere lei capogruppo. Quando lei adesso dice che non si aspettava la mia scelta, che lei aveva percepito questa mia situazione però io non ne avevo parlato con lei, mi é sembrata una uscita fuori luogo e le ho detto “cara Manuela ma tu hai dimenticato che eri il capogruppo e che saresti dovuta venire tu da me a chiedermi le cose”».

L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO

– Io la inquadravo però nell’ottica in cui lei ha visibilità. Ad esempio fino ad ora non mi sembra che la presenza di Gianna Galasso all’assemblea Anci sia stata rimarcata dal comune, invece per le borracce sono stati fatti comunicato, video e altro.

«Io so che il comune di Forio ha una persona in segreteria che scrive comunicati e che deve dare contezza di quello che si fa. Per tornare alla domanda sugli altri consiglieri comunali, ho la sensazione che il fuoco cova sotto la cenere».

– La tua uscita dalla maggioranza ha creato una crepa…

« La mia uscita dalla maggioranza, voglio rimarcarlo, è stata anche una conseguenza dell’atteggiamento dell’amministrazione. A luglio sono stato contattato da Davide Castagliuolo il quale mi diceva della convocazione del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio e mi chiedeva quando ero disponibile. Mi diceva che dovevamo avere la certezza perché vi era qualche consigliere in vacanza, altri fuori dall’isola o impegnati. Io ho risposto che non sapevo se sarei venuto al consiglio comunale e che non avevo ancora deciso. E dissi a Davide: “la realtà dei fatti è questa: io l’ho già detto e lo ripeto anche a te, voi non mi potete chiamare solo ed esclusivamente quando ci sono i consigli comunali e c’è da votare il bilancio. Questa storia deve finire, io non sono un piscitiell ‘e cannuccia”. Questo era un segnale chiaro che ho dato all’amministrazione. Avevo detto chiamatemi, parliamone. Non c’è stato riscontro. A settembre, dieci giorni prima della convocazione, mi chiama Michele Regine e mi dice “stiamo vedendo di convocare questo consiglio comunale perché abbiamo da approvare il bilancio, ti volevo avvertire”. Io dico: “Michele tu mi stai facendo questa telefonata, ma voi per tre anni e mezzo non mi avete mai tenuto in considerazione. I numeri li avete, fate quello che dovete fare perché io non so se vengo. Chiama il sindaco, digli che convocasse una riunione di maggioranza prima del consiglio comunale, io vengo e ci devono essere tutti perché io da solo con te, il sindaco e Mario Savio non parlo più perché vi ho parlato ma non è cambiato mai niente. Noi non abbiamo mai fatto una riunione di maggioranza in tre anni e mezzo, non so se sia normale. Sarei venuto per discutere e se c’erano i presupposti per andare avanti lo avremmo fatto. Io sono un uomo di squadra, e verrò a votare tutti i bilanci”. Volete sapere la risposta? Nessuna. So solamente che il giorno dopo il consiglio é stata convocata una riunione di maggioranza, non erano tutti presenti e in quella riunione è stata paventata la possibilità di far firmare un documento col quale chi non votava il bilancio era fuori dalla maggioranza».

– Il domani di Gianni Mattera?

«Io sono innamorato del mio paese e ho fatto, nella mia passata esperienza politica, qualcosa. Vorrei soltanto contribuire ancora a migliorare il mio paese. La politica non la devo fare per forza, ribadisco per 365 giorni l’anno non posso fare politica, per 4 mesi l’anno ho un impegno con l’impresa di famiglia, ma questo Del Deo lo sapeva».

– Ma questo avveniva anche quando eri vicesindaco…

«No, è diverso. Quando ero vicesindaco non stavo dalle 8 alle 20 presso la spiaggia, ma restavo un paio di ore e poi me ne andavo al comune. Portavo avanti il mio impegno, anche il pomeriggio. Ma Francesco Del Deo lo sapeva, quando nell’inverno del 2018 mi venne a prendere dieci volte fuori casa, e non è vero che Mario Russo era andato da lui. Mario Russo in quel periodo era alle Canarie, a Tenerife. Francesco, non dire bugie. Tant’è vero che ho anche rinunciato a fare l’assessore, perché l’assessore prende mille euro al mese e sono soldi dei foriani. Io quando ho fatto il vicesindaco e l’assessore stavo h24 sul comune».

LA VERITA’ DEI NUMERI

– Franco Regine, Mario Russo il gruppo che ti sostiene, Luigi Patalano, l’unico “trattato male” in maniera ufficiale…

«E’ stato trattato male non Luigi Patalano, è stata trattata male la lista e queste cose a Manuela Arturo ho cercato di fargliele capire. Quando è stato il momento dell’avvicendamento in giunta, le ho detto che stavamo facendo una brutta figura politicamente, ho chiesto se le avessero spiegato i motivi dell’alternanza, e poi per quale motivo l’alternanza doveva iniziare dal gruppo di Fare Forio? Ma poi l’alternanza è svanita. La cosa importante era fare fuori Luigi Patalano e ridimensionare il gruppo Fare Forio.

Francesco Del Deo è convinto che ha vinto le elezioni perché l’ha vinta lui. Ma non è così e i dati elettorali sono chiari. Innanzitutto dobbiamo partire da un dato di fatto. Abbiamo chiuso il primo turno con 1200 voti di vantaggio. Non vincendo al primo turno per pochi voti, circa 300, al ballottaggio abbiamo vinto le elezioni per 200 voti. Di primo acchito cosa significa questo?».

– Che il Sindaco ha perso 1000 voti…

«In 15 giorni il sindaco ha perso 1000 voti, è questa la verità. Mentre nel primo turno ci sono i consiglieri comunali che fanno da traino, nel secondo turno è uno scontro diretto. Adesso io ti dico dei numeri: la Lista Fare Forio ha preso circa 700 voti, di questi 320 o 325, non ricordo perfettamente, li ha presi il sottoscritto. Di questi 325 voti nelle sezioni n. 5, 6, 7 e 17 che sono le sezioni della mia contrada, molto grande che inizia alla Chiaia e finisce a Lacco Ameno, comprendendo tutta la zona di Mezzavia, Sant’Aniello, Spadara, parte di via Borbonica. Di questi 320 voti io ne ho presi 150, in questa contrada. La lista ne ha presi 341,il 50% in questa contrada, in queste sezioni. Al ballottaggio, nella sezione n. 5, 6, 7 e 17 la coalizione di Francesco Del Deo ha chiuso con 121 voti sopra. Il 50% di 200. Noi abbiamo vinto per 244 voti il ballottaggio, il 50% di 244 ha 121 e i 121 sono venuti fuori da queste sezioni. Perché a Panza abbiamo avuto una batosta che nessuno si aspettava. Io non dico che tutti questi voti sono stati presi perché c’era Gianni Mattera, ma secondo me qualche domanda uno se la potrebbe pure fare. Gianni Mattera nella sezione n. 5 che è la mia sezione, ha preso 52 voti di preferenza, nessun candidato dei 400 e passa ci era mai riuscito. Ma Francesco Del Deo continua a dire che l’elezione l’ha vinta lui con la sua persona».

L’AMAREZZA DI FRANCO REGINE

– L’attivismo di Franco Regine ti solletica un po’? Io non credo al fatto che lui dice che è pensionato, penso che lui il pensiero ce l’ha…

«A differenza di quello che dicevano prima, io per 2 anni e mezzo con Franco Regine non mi sono visto, ritenevo che non fosse corretto. Ma io con Franco Regine ho fatto 10 anni di politica, ho fatto il suo vicesindaco ero il suo braccio destro. Aveva fiducia in me».

– Io sono testimone che ogni volta che ho parlato con Franco Regine in quel tempo, mi diceva che parlare con lui o con Gianni Mattera era la stessa cosa.

«C’era un feeling e un certo rapporto. Per circa 3 anni non ho avuto rapporti politici. Ora ho avuto modo di parlare con Franco Regine ed è molto, ma molto amareggiato per il trattamento che ha ricevuto anche lui. Questo l’ho detto anche in consiglio. Il Sindaco Francesco Del Deo non manca occasione, ogni volta che si parla di quel che ha fatto lui, di dire cosa gli altri non hanno fatto e di buttare fango addosso agli altri. Io gli dissi che mi metteva in difficoltà. Se poi vogliamo andare a discutere di quello che ha fatto lui e di quello che abbiamo fatto noi, vediamo in 10 anni cosa abbiamo fatto noi e in 7/8 anni cosa ha fatto lui.

Poi non ci dimentichiamo che questa amministrazione è stata votata da noi due volte, perché nel 2013 Franco Regine ha appoggiato questa amministrazione, ha votato a Michele Regine. Io ho votato Nicola Nicolella. Poi il sindaco in consiglio comunale e dice che “è vero, hai aiutato Nicolella e poi ha portato Mimì Savio”, mi disse di avere i whatsapp».

– Con il gruppo di Stani Verde i rapporti come sono?

«Buoni, ma lo sono sempre stati. Tant’è vero che qualche volta, all’inizio della consiliatura e in consiglio li ho ripresi perché secondo me stavano sbagliando l’approccio. La minoranza non deve essere esclusivamente di contrasto all’azione amministrativa della maggioranza, ma anche propositiva».

– Politicamente, per il domani?

«Credo che ora sia prematuro parlare del domani. Devo essere onesto, mi hanno invitato a bere un caffè insieme a Mario Russo, a Franco, col vecchio gruppo della nostra prima amministrazione. Loro si vedono e da quello che ho potuto percepire il gruppo è rimasto unito e compatto, stanno cercando di allargarsi e stanno contattando altre persone e realtà presenti sul territorio».

BILANCIO CONCLUSIVO

– Facciamo un bilancio in conclusione. Un bilancio di questa esperienza al netto delle cose non fatte e le cose che si sarebbero dovute fare per Gianni Mattera. Ad esempio Sorgeto che riapre a metà luglio, il piano traffico, il waterfront, i problemi irrisolti, ultimo ma non ultimo il tombino… un po’ la gestione che non sembra sia lineare.

«L’ho detto anche in un’altra dichiarazione. Per quanto riguarda i lavori pubblici…».

– Avevi la delega che hai rimesso…

«Certo, mi sono dichiarato indipendente, non era coerente che continuassi ad avere le deleghe.

Per quanto riguarda i lavori pubblici, a me non è stata data la possibilità di poter fare niente. Io non mi sento di muovere accuse, non sono un tecnico ma il tempo sarà galantuomo. Però, c’era tanto altro da fare.

Ma io voglio fare una domanda: trasporti marittimi… ma ci siamo dimenticati che io per 10 anni ho fatto il delegato ai trasporti marittimi e le battaglie che ho fatto alla Regione Campania, Domenico Di Meglio me ne è testimone».

– Quando c’era Gianni Mattera e il Napoli giocava di sera, Gianni Mattera chiamava in Regione e diceva di spostare la corsa. Questo significava che vi era una interlocuzione.

«Io avevo allacciato un rapporto di collaborazione con l’ente regionale perché mi impegnavo e non posso essere smentito. Prima dell’avvento di Caldoro che era della mia parte politica, con un rappresentante isolano presidente della commissione trasporti, con Cascetta assessore ai trasporti, siamo arrivati ad avere durante il periodo invernale 48 corse all’andata e 48 al ritorno. Il traghetto di mezzanotte lo feci ripristinare e secondo me nemmeno ad Hong Kong vi erano le corse che abbiamo noi. Corse invernali e quasi il 60% erano OSP, poi le altre residuali. Poi con l’avvento di Caldoro è stato distrutto il piano trasporti.

Quando furono assegnate le deleghe io avevo chiesto una delega di visibilità perché come secondo degli eletti non mi avevano fatto fare nemmeno il presidente del consiglio comunale. Chiesi i lavori pubblici, trasporti e Regno di Nettuno. Del Deo disse che dovevamo dare un taglio al passato».

– Per il Regno di Nettuno, Gianni Mattera fu uno dei promotori dello scambio per la sede.

«Riccardo Strada non l’ho portato io, è arrivato a Ischia portato da persone che poi gli sono andate contro. Io sono stato tra i fautori del Regno di Nettuno, ho litigato con Procida per la perimetrazione, sono andato a Roma, ho fatto di tutto di più. Ero riuscito, politicamente, unica volta nella storia per Forio, a portare una sede di un organismo importante, era scritto nello statuto che la sede istituzionale doveva essere Forio. Ma quando vidi l’ordine del giorno chiesi al Sindaco quale fosse l’idea alla base di questa manovra politica e lui mi rispose che avevamo il problema della Caserma dei Carabinieri, più importante. Ma possibile che non si trovano due ambienti, due stanze per il Parco Marino»?

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