domenica, Dicembre 22, 2024

Gianni Sasso vola ai Mondiali di calcio per amputati in Messico

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Una nuova, entusiasmante avventura per l’atleta isolano


Pasquale Raicaldo | C’è tutto l’orgoglio ischitano di Gianni Sasso nella missione messicana del Mondiale di calcio per amputati, al quale prenderà parte per la prima, storica volta la Nazionale italiana. Che è partita proprio ieri da Milano Linate per prendere parte alla rassegna, il Mundial Futbol de Amputados México 2014. Sei gironi, 23 squadre, un torneo che non mancherà di esaltare la passione e l’abnegazione di un universo di atleti in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo, o addirittura di ignorarlo. Come fa anche lui, Gianni, che all’età di sedici anni perse la gamba sinistra in un drammatico incidente: viaggiava a bordo di una Vespa, scontro frontale, una vita che cambia. Non troppo, per la verità. Perché lui – e come lui i ragazzi che prenderanno parte alla spedizione mondiale, un caleidoscopio di vicende forti, di coraggio e dignità, ma soprattutto di amore per lo sport – non si è mai fermato. Mai. «Grazie alla mia famiglia, agli amici che mi sono stati vicino. E che mi hanno subito portato al campo, anche con le stampelle, dopo l’incidente che mi ha privato della gamba».
Della Nazionale di Calcio per Amputati Gianni Sasso è senz’altro uno dei leader indiscussi. Sin dalla sua creazione, relativamente recente, fortemente voluta dal giovanissimo Francesco Messori. Del resto, benché abbia primeggiato nel podismo (come attestano le performance superbe di New York e Amsterdam, dove ha stabilito il nuovo record nella sua categoria) e adesso tenti l’assalto alle Paralimpiadi nel paratriathlon, il calcio è senz’altro il primo, grande amore di Gianni. Che ha sempre sottolineato: ««Perdere un arto è poca cosa in confronto ad altre disabilità più importanti o addirittura a perdere la vita stessa: rendersi conto di quanto io abbia in realtà ricevuto e la possibilità di viverlo è una spinta in più per vivere. Sono fortunato di vivere e di avere la capacità di emozionarmi».
E allora la missione Mondiale non può che esaltarlo. Con un’intera isola che tifa per lui alla manifestazione, organizzata dalla WAFF (World Amputee Football Federation), che al via 23 squadre, compresi ovviamente i campioni in carica dell’Uzbekistan (è uno sport dove, tristemente, primeggia chi ha un serbatoio di atleti amputati più vasto al quale attingere). La selezione azzurra è nel Gruppo B con Messico, Polonia e Georgia; domenica disputerà la partita inaugurale contro i padroni di casa. «Forza Ragazzi e Forza Gianni Sasso: rendici ancora più orgogliosi di te!» incita il profilo ufficiale Facebook di Gianni, che ha ormai migliaia di orgogliosi followers, soprattutto dopo le fortunate e applaudite partecipazioni a talk show televisivi. «Le settimane a casa ad Ischia – ha raccontato lui prima di partire – mi hanno rigenerato: gli allenamenti sono stati positivi. Adesso non vedo l’ora di ritrovare i compagni di squadra e lottare insieme a loro con la solita grinta: uniti per l’Italia e la maglia azzurra!». Il torneo si svolgerà dal 30 novembre al 7 dicembre a Culiaçan. Sono 12 i giocatori convocati dal commissario tecnico Renzo Vergnani (coadiuvato dal suo vice Paolo Zarzana): Daniel Priami (Csi Livorno), Riccardo Tondi (Csi Pesaro-Urbino), Luca Zavatti (Csi Latina), Arturo Mariani (Csi Roma), Gianni Sasso (Csi Napoli), Emanuele Padoan (Csi Vicenza), Francesco Messori (Csi Reggio Emilia), Salvatore La Manna (Csi Palermo), Emanuele Leone (Csi Latina), Stefano Starvaggi (Csi Varese), Paolo Capasso (Csi Lucca) e Salvatore Iudica (Csi Roma).
Mister Vergnani non si nasconde: «Rappresentare l’Italia in un Mondiale è per tutti noi grande motivo d’orgoglio  per questo, a nome mio e dei ragazzi, dico grazie al Centro Sportivo Italiano e al suo presidente Massimo Achini per aver permesso di realizzare questo sogno. Siamo una Nazionale giovane, nata da un paio d’anni, e in Messico troveremo molte squadre più esperte. Ma senza dubbio daremo il massimo: puntiamo a passare il turno, poi si vedrà».
Una cosa è certa: per la forza del messaggio che lanciano all’intera nazione, Gianni Sasso e i suoi compagni di squadra sono già abbondantemente vincitori.

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