giovedì, Febbraio 6, 2025

Giosi e Montuori: l’effetto bello

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Questione personale di Gaetano Di Meglio

Un colpo da maestro. Si. Il piccolo “Houdini” di Via Quercia questa volta è riuscito a piazzare il colpo da vero prestigiatore e, nel mazzo (povero) di carte ha pescato la carta giusta: quella che porta la figura di Lello Montuori, il “Cavaliere”.

Facendo un rapido paragone, Lello Montuori sta a Sergio Matterella come Giosi Ferrandino sta a Matteo Renzi. Vi spiego perché. Giosi Ferrandino sta con le spalle al muro. Ha agito d’impulso, troppo, e ha buttato giù dalla torre il colpevole Giovan Giuseppe Pugliese di aver tradito la fiducia del primo cittadino, prima che i ragazzini stendessero la rete per salvarlo. Diciamocelo serenamente, Pugliese, nonostante la buona reputazione e la stima di tutto l’arco costituzionale ischitano ha tirato troppo la corda. Forse non è stato lui, saranno stati i suoi uomini che lo hanno boicottato (se solo pensiamo ad Ischia Ponte con i vigili fissi e il traffico impazzito, abbiamo un quadro che parla da solo) o con la concessione di troppi libertinaggi (ricordate la figura di merda rimediata con il Presepe dell’Unicef?), ma si è messo nelle condizioni di essere esautorato. Tolta quella poltrona e con la falla del Comando Vigili vacante, Giosi che nel frattempo era stato aggredito, come fanno i “cacciuttieli” con il padrone quando hanno i dentini di latte, dai suoi consiglieri è stato costretto a trovare una via d’uscita e l’ha trovata con Lello Montuori.
Una nome che gli garantiva in un sol colpo di mettere a cuccia i discoli acchiattilli della maggioranza, gran parte dell’opinione pubblica, sedare per quanto possibile Carmine Bernardo e poter contare su un profilo alto. Fidato, serio, affidabile, produttivo, ben visto, solido. Ma la carta vincente di Giosi Ferrandino in questo caso è che Lello Montuori non era mai stato esposto così in prima linea.
Per Lello, infatti, questa è una sorta di “battesimo” da front man di Giosi Ferrandino. Un secondo Ronga che dovrebbe vestire i panni del salvatore della patria. Si, il riferimento alla “grande firma del Macello” con Sant’Anna, dopo la parentesi pretesca con Don Carlo cade a pennello. Lello Montuori oggi mostra la fedina pulita, acculturata, di quello che non si è ancora sporcato le mani. Antonio Bernasconi ha il peccato originale e il fallimento di Ischia Ambiente già sul groppone. Silvano Arcamone, per continuare la lista delle possibili alternative, sarebbe stato un bersaglio troppo facile. Non si è ancora placata l’eco del massacro di Arcamone per una presunta colpevolezza. Ma sia Bernasconi che Arcamone, rispetto a Montuori, non avrebbero consentito al sindaco di ricevere i “si signore” da parte di tutto il gruppo.
Il problema “comando vigili” è per il Sindaco Ferrandino una delle vere e proprie spine nel fianco che lo fanno piegare ogni giorno di più dal dolore. Il caso D’Amato e gli altri pensionamenti hanno lasciato sul tavolo verde più di un morto. Ricordate la follia e lo sbando con il divieto su Via Michele Mazzella di qualche anno fa. Con i divieti che spuntavano come funghi all’insaputa di tutti? Bene, Pugliese riuscì ad essere paciere e calmiere, ma ciò non ha significato nessun cambiamento positivo o almeno fattivo nella gestione del Corpo di Polizia Municipale. Non era bastata neanche la cura intensiva di Luigi Boccanfuso che si era messo come un severo guardiano. Siamo reduci da un’estate e da un autunno invasi da zingari, accattoni e questuanti vari. Il traffico continua ad essere insostenibile e i dolori nevralgici del paese restano quelli della viabilità e del controllo.
Sarà Lello Montuori chi riuscirà a portare fuori dal guado dell’incapacità della gestione dei pizzardoni il sindaco di Ischia? Non ci credo e Lello c’entra poco, almeno che non ceda ad una questione molto pratica che vedremo tra poco.
Franco Di Costanzo, commentando un nostro post su internet, è stato chiaro: “Speriamo che i vigili urbani non lo boicottino” scrive in sintesi. Purtroppo la lobby o la casta dei vigili urbani anziani è bravissima in questo. Il vero fallimento di Giosi, però, è quello sul fronte politico. E la prova è il tener fuori dalle decisioni l’assessore Giosuè Mazzella. Il vero problema del Comando Vigili è che da tempo manca un indirizzo chiaro e non equivoco che venga dalla politica. C’è bisogno che si risponda ad uno solo e le correnti interni al corpo, fino ad oggi, hanno risposto a più di un politico. Ora per motivi leciti, ora per altro.
Con Lello Montuori la cosa può cambiare. Sterilizzato l’assessore Giosuè (magari il termine è forte, ma è l’unico che rende!) la delega alla Polizia Municipale verrà gestita ad interim dal sindaco Ferrandino. Mazzella resterà titolare ma credo che Giosi non gli farà toccare la palla. Il contatto diretto tra l’attuale Comandante dei Vigili e il Sindaco, infatti, è a prova di intromissione. Lello Montuori sarà la mano insensibile che metterà a segno il progetto della mente fredda del sindaco. E statene certi, in questa nuova era, non ci sarà spazio per i ripensamenti. La lista dei morti sul campo l’abbiamo fatta poco fa.
In tutto questo, però, c’è qualcosa che non mi piace e che non mi convince. Non si può pensare di fare i cambiamenti se non è chiara la leadership. Il mielismo dilagante con cui ci hanno ammorbato gli acchiattilli di via Iasolino, pronti a difendere Pugliese dal “cattivo” Giosi, deve pur finire. Basta con la melassa che Pugliese dovrebbe aiutare Lello Montuori o dovrebbe fare l’accompagnatore del nuovo Comandante. Basta con le finte decisioni, basta con il “siamo tutti bravi e belli”. Decidiamo, oggi, chi comanda. Lo dobbiamo decidere perché crediamo che sia l’unico modo per portare rispetto sia a Giovan Giuseppe Pugliese sia a Lello Montuori. Si comanda ad uno.
Gaetano Di Meglio
@gadmeischia

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos