Nell’intervista pubblicata domenica mattina sul Dispari Quotidiano in edicola, il sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino, ha demolito il lavoro approvato dalla Giunta di Vincenzo De Luca e dall’assessore Discepolo. Una bocciatura completa e totale.
“Con la Regione c’è lo scontro sul piano di ricostruzione, realizzato da persone incompetenti in materia, che si sono avvalse di una pletora di consulenti. La prossima settimana farò la richiesta di accesso agli atti, perché pare abbiano speso 600mila euro in consulenze. Sono fondi sottratti alla ricostruzione, che potevano essere usati per risolvere i problemi dei cittadini. Hanno partorito qualcosa di obbrobrioso, non solo per le scelte operate, ma anche per la legittimità”.
Il primo cittadino rincara la dose: “Chiederemo alla Regione di revocare in autotutela quella delibera, altrimenti ci rivolgeremo al TAR e sarà facilmente annullata, perché ripeto che si sono commesse molte illegittimità nella redazione e nella produzione di questo piano. Su questo andremo avanti fino in fondo, perché hanno prevaricato le loro prerogative istituzionali, hanno invaso il campo dei Comuni e l’hanno invaso anche male. Il Piano poteva e doveva essere redatto di concerto con il Comune, perché la pianificazione urbanistica è comunale. Loro invece, oltre a fare il piano della ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma, sono andati ben oltre. Hanno cominciato a pianificare anche il resto del territorio, che non ha nulla a che vedere con il sisma. Va bene, anzi può essere un’opportunità, anche perché la norma dice che questo piano può derogare o aggiornare il piano paesistico”.
“Quindi – arriva poi una sorta di apertura – ben venga, ma sediamoci al tavolo, studiamo insieme cosa c’è da pianificare. Non lo può fare la Regione da sola, è anticostituzionale quello che hanno fatto. Per cui noi non lo pubblicheremo entro i cinque giorni nei quali eravamo tenuti a farlo. Anzi lo rispediremo al mittente con delle motivazioni giuridiche e tecniche ineccepibili, con la certezza che sarà annullato e che la Regione si sieda finalmente a un tavolo per farlo con noi, in modo che ognuno possa esercitare le proprie prerogative. D’altra parte era un obbligo che la Regione aveva da anni e non ha fatto nulla. Si è mossa oggi solo perché il Commissario aveva minacciato di avocare a sé questo provvedimento. Dobbiamo cercare insieme alla Regione di fare un piano decente, che serva alla collettività”.