mercoledì, Gennaio 8, 2025

Giosi “presta” Silvano a Paolino

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SERVIZI ASSOCIATI. CASAMICCIOLA HA I PROBLEMI DI VV.UU. E UTC. BARANO DI “PAESAGGIO”. Il termine era scaduto il 30 settembre con la diffida del Prefetto Musolino spazio alla finestra operativa concessa ai sindaci. Sei dei nove ambiti previsti dovranno essere svolti secondo le nuove disposizioni

Dopo la strigliata del prefetto Francesco Musolino, il Commissario Prefettizio di Lacco Ameno, Giovanna Cerni, corre ai ripari ed invita una prima richiesta al comune di Casamicciola Terme per la gestione in forma associata dei servizi comunali. Musolino ha chiarito ai sindaci dei “piccoli” comuni (sotto i 5000 abitanti) che si devono adeguare a quanto stabilito dalla legge ed il funzionario di Governo, in forza nella piccola Lacco Ameno, non ha esito a rispondere alla sollecitazione. La nota inviata al sindaco di Casamicciola Terme, Giovan Battista Castagna, è solo la prima di quelle che dovrà inviare ai comuni limitrofi per capire quali gli intenti e le volontà di ognuno. Una prassi un iter da seguire per ottemperare alle disposizioni normative.
Per i comuni di piccole dimensioni è obbligatorio, infatti, gestire in forma associata obbligatoria sei delle nove funzioni fondamentali.
Sulla carta tutti i primi cittadini si sono detti disponibili a studiare un progetto comune.
La dottoressa Cerni nella sua missiva ha richiesto al sindaco Castagna la disponibilità della gestione condivisa di alcuni dei nove servizi previsti quali l’organizzazione generale dell’amministrazione, la gestione finanziaria e contabile; l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale come il trasporto pubblico comunale; il catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato; la pianificazione urbanistica ed edilizia; la protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; la progettazione e la gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini; l’edilizia scolastica; la polizia municipale e polizia amministrativa locale.
Analoga richiesta sarà inviata poi alle altre municipalità. Un tentativo che fa seguito ai tanti già provati dai due comuni Lacco-Casamicciola, ma anche dal comune di Lacco Ameno con Ischia e Forio nel settore rifiuti e Polizia Municipale. Tutti tentativi falliti per un verso o per l’altro.
Il termine previsto dalla legge era scaduto lo scorso 30 settembre. La diffida ufficiale e la minaccia della conseguente nomina di un commissario ad acta per la stipula della convenzione di servizi associati ha smosso le acque. Ora ai sindaci la facoltà di sfruttare la parentesi operativa concessa dalla Prefettura.

Ma se questa dei “servizi associati” è una scelta obbligata per Lacco Ameno e per Serrara Fontana, quella che il prossimo consiglio comunale di Ischia, deciderà, è una scelta non proprio politica, ma più precisamente di “clan”, Si, avete capito bene, proprio i “Clan”, quello che caratterizzano la sceneggiatura di BraveHeart per capirci. La solita questione di famiglia, insomma.
Così, il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino (PD) ha chiesto al presidente del consiglio comunale, Gianluca Trani (PD) di convocare un consiglio comunale dove discutere al punto 6 proprio della “Convenzione con il Comune di Barano d’Ischia per l’esercizio in forma associata delle funzioni autorizzatorie in materia di paesaggio di cui al D.Lgs. 42/2004 e successive modificazioni”.
Un prestito, quello di Giosi a Paolino che arriva dopo quello del Segretario Giovanni Amodio, letteralmente diviso in due tra Ischia e Barano e che toglie il sindaco di Barano (sempre PD) dall’imbarazzo di nominare il “responsabile del paesaggio”. Dopo la presa i fondelli lacchese (perché a Lacco comanda Forza Italia) con la possibile nomina di Ungaro, per l’amministrazione che trova in Giosi Gaudioso il suo mentore e “Sensei” (o se volete Gran Maestro) arriva la soluzione Silvano Arcamone. Non è che al Comune di Barano mancano figure professionali adatte, è solo che appartengono ad un altro “cartello”. Potreste mai credere che il “responsabile del paesaggio” possa essere Pino Di Meglio? Potreste mai immaginare che il parere “paesaggistico” lo possa concedere proprio il Di Meglio? Impossibile. La verità è che la legge non permette al responsabile dell’edilizia privata che rilascia il parere Urbanistico la possibilità di rilasciare anche quello Paesaggistico. Un limite che a Barano risolvono con il “buon” Arcamone.

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