Gaetano Di Meglio | Prima di leggere l’ultimo scontro tra Giacomo Pascale e Giuseppe Perrella sul porto di Lacco Ameno, credo che vada fatta un’altra, seppur breve, riflessione sull’agire social del sindaco di Lacco Ameno.
La circolarità di certi eventi, la loro ciclicità come le elezioni e la volontà di fare “politica” o il “politico” (senza per forza emettere una valutazione nel merito) fanno pendant con le azioni social di tutti, più o meno e, in particolare, di Giacomo Pascale.
A Giacomo si può dire tutto, ci si può puntare il dito su tantissime cose, si può fare l’elenchissimo delle cose che non vanno e di quelle che vanno e, tutta via, un osservatore attento, non può non scorgere l’inizio di una strategia. Una strategia che torna al momento opportuno. La guerra del porto e la propaganda territoriale servono a muovere due leve: far vedere che Lacco Ameno funziona e posizionarsi – ancora una volta – contro De Siano.
Ma attenzione, De Siano è solo il punto dove fare leva. È solo il punto dove fare forza.
La foto ripetuta in primo piano sullo sfondo di “altro” (ora lo yacht, ora lo spettacolo, ora il collage del bilancio) serve a mostrare al mondo social il personaggio. Serve a dare credibilità – ovviamente alla bolla che gli interessa – della sua persona.
Giacomo sta già pensando ad un altro ruolo oltre quello del sindaco di Lacco Ameno. Pensare di restare a Piazza Santa Restituta, soprattutto ora che la luna di miele con “libertà-libertà” è sfumata ed è rimasto solo “lui e la luna” (paragone che piace molto al Barone, tanto che la cita spesso!), Giacomo sta pensando ad altri “lidi” e altri “approdi”. Giusto per usare termini che sono di moda in questi giorni.
Ma Pascale già ci aveva abituato a mosse del genere in occasione di altre tornate elettorali. E ora che il tempo per certe scelte (le Regionali sembra che siano molto vicino) è quello giusto si è riaccesa la macchina della propaganda. O meglio, della “self promotion”. A tuto questo aggiungici la collaborazione con Luca Pepe e il gioco è fatto. Giacomo si sta preparando al salto elettorale? Beh, fateci caso.
Parte tutto da qui: “E’ stato un onore essere eletto nell’ufficio di presidenza dell’intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, aree fragili e isole minori”. Mi inorgoglisce enormemente sapere di esser stato votato da oltre 80 esponenti della società civile, tra cui: industriali ed imprenditori, vertici di ordini professionali regionali e nazionali, vertici di associazioni di categoria, Sindaci, docenti universitari e presidi di facoltà, giornalisti e comunicatori, scrittori, vertici del terzo settore, sindacati e diplomatici”
Le foto a corredo di questo articolo facilitano, ovviamente, lo spiegone della strategia del Barone.
L’ULTIMO SCONTRO SUL PORTO
Il “Barone” nuovamente all’attacco: “Caro cittadino di Lacco Ameno che mi leggi, lo sapevi che la società che gestisce il porto ti è debitrice di circa 300 euro? Ebbene sì, la SrL Marina del Capitello continua a esercitare attività senza alcun titolo, avendo sottratto alle casse del Comune, e quindi a ciascuno di voi, euro 1.264.956. Mentre ci scandalizziamo per il piattino condiviso che il ristoratore genovese ha fatto pagare 2 euro, sappiate che questa società vi deve: canoni demaniali per euro 737mila, consumi elettrici per euro 206mila, Tari per euro 307mila, spese idriche per euro 73mile. In totale quasi UN MILIONE E TRECENTOMILA EURO, soldi che potremmo spendere per VOI, o per farvi pagare meno imposte comunali. E non lo diciamo noi. Lo conferma anche una recentissima sentenza del tribunale di napoli che recita, in un passaggio: “Deve rigettarsi l’istanza cautelare di SrL Marina del Capitello nei confronti di di Spa Evi poiché la ricorrente non ha titolo a concludere con la società resistente un contratto di fornitura idrica per un’area che allo stato non ha titolo a detenere”. E cioè un modo “burocratese” per dire che questa società esercita ABUSIVAMENTE attività di ormeggio su area demaniale in concessione al comune di Lacco Ameno e che non vi da i soldi. A settembre porteremo il caso in Parlamento e sui media nazionali, oltre che continuare l’iter nelle aule dei tribunali: proseguiamo la nostra battaglia, fin quando non se ne andranno restituendovi l’ultimo centesimo.”
Perrella replica e chiarisce: “Il sindaco che non vuole essere pagato. Il sindaco di Lacco Ameno è in cerca di visibilità? Insegue qualche gloria personale sui social? Nonostante le offese, le diffamazioni e i danni di immagine che subiamo da questa aggressione, esclusivamente, mediatica perché non ci è stato notificato nessun atto, e dico nessuno, siamo oggetto della violenza del primo cittadino, forse, con la necessità di un po’ engagement social. Peccato che glielo dia solo il padre del presidente del consiglio comunale di Lacco Ameno e qualche altro politico condannato per danno erariale e mai più candidato. La foto allegata a questo post ritrae le ennesime due pec che abbiamo inviato a giugno al comune per quantificare, come ha stabilito un giudice, le nostre spettanze. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, ma solo tante Offese e Ingiurie. Noi vogliamo pagare, il sindaco e i suoi uffici non voglio incassare. Ma OFFENDERE. Già, solo OFFENDERE.”
Il dato locale, di questa vicenda, però, offre un risultato diverso.
Perrella riceve 113 reazioni al post, 7 commenti (senza repliche) e 40 condivisioni. Giacomo Pascale, 55 reazioni al post, 32 commenti (con molte repliche) e 11 condivisioni.
Sui social e, in questo caso, a Lacco Ameno ha vinto Perrella. Una indicazione politica da tenere in considerazione.
LA GIOSITE
In conclusione, veniamo alla prima parte del titolo: “Giosite per Giacomo”? Leggendo lo script della strategia di Pascale e valutando anche la comunicazione grafica è evidente che Giacomo si sia ispirato al piccolo Giosi delle nostre parti. Quelli di Bacoli. Che in quanto a demagogia e populismo può insegnare a molti.