sabato, Gennaio 11, 2025

Giovanni Del Virgilio e il rifiuto di Dante, la Lectio Magistralis della prof.ssa Antonietta Iacono

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A suggellare la mattinata del Liceo Bucher in occasione del “Dantedì”, si è tenuta la lectio magistralis della prof.ssa Antonietta Iacono, Professore associato di Letteratura medievale e umanistica alla Federico II, sul dibattito poetico tra Dante e Giovanni del Virgilio, avente come punto focale la vexata quaestio della scelta di scrivere la “Commedia” in volgare e non in latino.

Il seminario ha fornito soprattutto l’occasione per approfondire temi che di norma non sono previsti dal programma scolastico, quali l’ecloga di Dante, argomento scelto dalla prof.ssa Iacono per la sua Lectio Magistralis: “Dopo l’invito dalla preside, dottoressa Assunta Barbieri, ho accettato di tenere una lezione su Dante, programmata di concerto col professor Caruso. Ho pensato di proporre ai ragazzi una lezione su una parte della poesia di Dante poco nota: la corrispondenza fra Giovanni Del Virgilio e Dante. Il primo rappresentava l’Accademia bolognese e scrisse a Dante un’epistola metrica nella quale lo invitava a comporre un grande poema epico, e ciò avrebbe costituito – secondo Giovanni Del Virgilio – la condizione perché anche Dante ricevesse la laurea poetica. Dante tuttavia rifiutò l’invito di Giovanni Del Virgilio e gli rispose non con un’epistola metrica, ma con un’ecloga.

Questo rende la corrispondenza abbastanza complessa, in quanto Giovanni risponde nuovamente a Dante e quest’ultimo a sua volta risponde: si compone quindi una silloge di quattro testi, in cui Dante impone la ripresa di un genere, quello bucolico, dimenticato. Questa scelta da parte del poeta fiorentino costituisce una scelta poetica importante, insieme ideologica e metapoetica: attraverso la scelta dell’ecloga Dante risponde in maniera polemica alle proposte di Giovanni Del Virgilio e mantiene ferma la sua convinzione secondo cui solo dopo aver completato il suo grande capolavoro poetico in volgare, la “Commedia”, egli potrà ricevere la corona poetica. Si tratta di testi che in genere non vengono letti a scuola, per questo ho pensato di fare questa proposta per aprire uno spiraglio su un aspetto poco frequentato nell’ambiente scolastico della produzione poetica di Dante».

Ad accompagnare gli studenti nel percorso dantesco, come dicevamo, l’esposizione dell’opera di Felice Meo che riproduce l’immagine del sommo poeta. L’artista, presente alla giornata, ha potuto illustrare ai ragazzi la possibilità di creare il bello da materiale ormai in disuso: “Sono felicissimo di prendere parte a questa giornata su invito della preside Barbieri, con l’esposizione della mia opera che raffigura il Volto di Dante. Si tratta di un’opera nata in poco tempo, in quanto il 29 aprile sarà esposta presso la casa di Dante, a Firenze, in una video-esposizione con conferenza. Non c’era occasione migliore per poterla esporre, qui a Ischia, se non questa del “Dantedì”. Ho illustrato anche le varie fasi della lavorazione, proprio per lanciare il messaggio di “recupero” dei materiali, che nei tempi che viviamo va preso in adeguata considerazione”.

Concetto ripreso anche dalla prof.ssa Iacono che, prima di dare il via alla sua Lectio, ha voluto fare una premessa: “Da compaesana di Felice Meo posso dire di essere orgogliosa dell’artista che ha conquistato la propria Camelot. Egli è riuscito a concretizzare la creatività che serbava dentro e a lanciare il messaggio a tutti noi di come si costruisce una vita e un destino. Bisogna crederci.”

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