Se Celestino Vuoso avesse avuto la bocca più chiusa e avesse evitato di spargere i suoi strali a destra e a manca e, soprattutto, non avesse diffuso ai quattro venti le richieste avanzate per la sua candidatiura (una facilitazione sul bando per l’affidamento della Torre e l’accoppiata con la nipote di Carmine Barile, la dottoressa Titti) avrebbe reso un servizio al paese. Purtroppo, però, il piacere che si trova nel parlare, spesso, supera altri piaceri.
Ma torniamo al famoso bando che Enzo Ferrandino non ha la forza di far annullare. E ci torniamo perché, distratti dal caos di Celestino, ci siamo focalizzati con maggiore attenzione all’intera vicenda.
Come avete letto l’altro giorno, infatti, Lisa Di Iorio, la dirigente del comune di Ischia, il giorno prima della scadenza del bando ha provveduto a modificare il bando per la “selezione di partner per la gestione del “Museo civico di Aenaria” presso il complesso monumentale denominato “Torre di Michelangelo” e, oltre a rinviare la data per la presentazione delle offerte dal 19 maggio al 17 giugno, ha anche ampliato la casistica dei soggetti ammessi alla partecipazione.
Dai semplic Enti, si è passati, infatti, a Enti, associazioni, comitati, ditte individuali, società cooperative, esponenti del terzo settore latamente intesi. Una modifica che rafforza, quanto avevamo già scritto alcune settimane fa. Il bando è cucito addosso alla famosa cooperativa di Ischia Ponte che gravita in quota Luca Spignese, Ottorino Mattera e Carmen Criscuolo. Un bando, nato, sotto la cattiva stella. All’inizio, infatti, doveva essere scritto dal robottino della Criscuolo e, dopo essere stato preparato ad hoc, Lisa avrebbe dovuto firmalo. Tra “grida” e “allucchi”, il bando ad hoc per la cooperativa del Ponte che da oltre cinque anni ha “espletato attività di ricerca, studio e conservazione e la valorizzazione di beni culturali, con particolare riguardo ai beni archeologici”.
Un bando vergognosamente pilotato che, speriamo, venga non solo annullato in autotutela, ma finisca anche nelle maglie della polizia giudiziaria e che qualche magistrato faccia luce sull’intera vicenda.
Ebbene, nonostante la formulazione ad personam (usiamo il latino in onore del grande ”Giulio”) il bando originale non calzava a pennello ai pontesi che, tra le varie srl, cooperative e ditte individuali non rientravo nel novero degli “Enti”. Non sono entrato nel merito della definizione di “Enti”, ma leggendo la modifica, capisco che qualcosa non andava bene. Giulio e gli altri non potevano partecipare e vincere. Una manovra di clientela tra Spignese e la Criscuolo? Chissà se ai giudici potrebbe sapere che gli stessi che potrebbero partecipare al bando sono gli stessi che esultavano con il consigliere comunale allorquando andava in onda una marchetta si Canale 5. Chissà se anche questa di Orizzonte comune, può essere considerata una lobby. Magari sarà una lobbina, ma resta sempre un centro di potere e di interessi.
Ma credo che il motivo che dovrebbe spingere Enzo Ferrandino a mostare i muscoli e imporre la revoca politica di questo bando non sia tanto la sua natura cucita addosso a qualcuno che da 5 anni ha certi requisiti, ma soprattutto perché è un bando miope e dimostra l’essere “piccolo uomo” di chi lo ha pensato.
E’ a dir poco ridicolo, e sottolineo ridicolo che il comune di Ischia cerchi un partner per la gstione del piano terra del complesso museale Torre di Michelangelo e abbandoni a se stesso, il secondo e il terzo piano! Ma ci rendiamo conto o no? Ci preoccupiamo di quatto crastole al piano terra e che ne sbattiamo degli affreschi che stanno ai piani superiori? Ma davvero questa è la visione della cultura che la coalizionedi Enzo Ferrandino? Io non voglio entrare nel merito della polemica politica, e portare acqua ad altri mulini, ma vorrei che la piega ridicola della gestione di alcune deleghe al comune di Ischia finisca.
E’ deprimente, stare qui a scrivere che ci preoccupiamo del piano terra e ce ne sbattiamo dei paini superiori.
Perché? Ora ve lo spiego.
Ai piani superiori, dove insiste il tesoro mal sfruttato per eccellenza, ovvero gli affreschi che hanno attirato investimenti e interessi esteri sono un’argomento che potrebbero portare acqua al mulino di Christian Ferrandino e del gruppo della Sciarappa. Quindi, per la stupida idiozia di uomini piccoli, ci si preoccupa solo di affidare il piano terra che, invece, porta voti al gruppo di Ottorino ecc ecc.
Siamo sempre quelli che hanno segato le opere di Nagasawa. Come potremmo mai pensare di valorizzare gli affreschi e di gestire la Torre di Guevara (è sempre tardi quando la finiremo di fare figure di merda col nome sbagliato) e gestire il complesso come un’attrattiva? Dal dibattito sono tutti assenti.
come mai il celeste non ha pensato di adibire la torre a hotel per i migranti a lui tanto cari?
Povero Celeste, nel caso non ti dovessero andare bene le elezioni addio alla zizzenella….