Gaetano Di Meglio | Ci sono storie che vanno raccontate sia per il valore sociale che rivestono, sia perché, come comunità, dovremmo iniziare a sviluppare una sorte di difesa comunitaria quando veniamo scippati di certi valori.
Valentina Scaglione e Jessica Vuoso sono le due infermiere dei nostri centri vaccinali licenziate ieri. O meglio, a cui non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato! Nessun grazie, nessun “mie ragazze” da parte del direttore d’Amore. Niente. Per Valentina e Jessica, solo la fredda (al netto della solidarietà espressa dai responsabili) che il loro contratto non era stato rinnovato. Uno schiaffo, uno strappo che, come comunità, richiede una reazione. Ma chi sono Jessica e Valentina? Cosa hanno fatto? Sono i volti delle vaccinazioni anti covid ad Ischia.
Sono il volto, gentile e amico, di quanti hanno affrontato prima l’hub vaccinale di Ischia Ponte e poi quello del Palasport Taglialatela e hanno trovato la giusta accoglienza, un sorriso rassicurante, una mano amico e una persona compassionevole e comprensiva. Due infermiere che hanno aderito all’avviso pubblico dell’ASL e che sapevano di aver sottoscritto un contratto a tempo determinato legato all’emergenza COVID. Eppure, mentre l’emergenza dura fino al 31 dicembre, per loro da oggi è tutto finito. Cala un sipario di ingratitudine difficile da sopportare. Senza un po’ di preavviso, senza un po’ di compassione e, soprattutto, senza un po’ di tatto, Valentina e Jessica hanno smesso di dare la loro opera per la vaccinazione ad Ischia.
Sarebbe il caso di non girare loro le spalle. Hanno preso parte alla vaccinazione ad Ischia fin dal primo giorno. Era il 31 dicembre quando qualcuno organizzò la passerella vaccino al Presidio San Giovan Giuseppe. Hanno limitato le loro famiglie, hanno lavorato a Pasqua, nei giorni festivi, a Ferragosto e hanno reso migliore la macchina vaccinale sulla nostra isola. Ma qualcuno dall’ASL ha pensato che i due “pacchi” potevano essere riposti in uno sgabuzzino senza dignità.
Che non sia così. La storia di un’ASL sorda alle esigenze logistiche locali si ripete. E’ un po’ come la storia di Mabilia al centro oncologico di Ischia. Hanno rispettato le regole fino alla fine ma non hanno tenuto in considerazione i sacrifici, la conoscenza diretta e la particolarità dei servizi resi.
Valentina e Jessica, a differenza dei medici USCA che a breve inizieranno i loro tirocini presso gli ospedali della terra ferma hanno gestito tutta la vaccinazione sull’isola. Conoscono le liste, i casi particolari, hanno incontrato e avuto contatto con tutti i nostri “fragili”, con tutti i nostri anziani, con tutti quelli che dovranno sottoporsi, ora, alla terza dose. Ma per l’ASL il contratto era scaduto e si deve guardare al risparmio di due stipendi. Su una macchina che costa un occhio della fronte a tutti!
Un fine lavoro che arriva senza preavviso e, in qualche modo, senza rispetto per chi, comunque, ha dato un pezzo di vita importante della propria vita per la nostra comunità. Il rischio covid, la preoccupazione del contagio, un lavoro impegnativo e un impegno serio che meritava un trattamento migliore.
Forse è un azzardo ma oggi finisce la vaccinazione a Ischia. Finisce una piccola storia, quella che Valentina e Jessica che sapevano di aver firmato a “tempo determinato” ma non sapevano che ad ottobre dovevano essere scaricate fuori al palazzetto come uno scatolo. Come un pacco. Spero che Ischia voglia schierarsi con Valentina e con Jessica. Spero che Ischia si voglia accodare alla nostra richiesta di rispetto. Spero che Ischia voglia commentare cosa ha ricevuto da Valentina e da Jessica. Chi si è trovato bene accolto lo dica. Chi ha trovato una mano amica lo scriva. Chi ha trovato un buon sanitario che ha saputo immedesimarsi con il paziente lo scriva. Nessuno lasci sole Valentina e Jessica. Nessuno si giri dall’altra parte. Nessuno faccia finta di niente. Anche perché, diciamocelo, Valentina e Jessica sono un lusso che ci possiamo permettere! Sono un lusso che ci DOBBIAMO PERMETTERE! Perché hanno lavorato bene. Perché conoscono bene cosa è significato vaccinare l’isola d’Ischia e perché, se vogliamo, Ischia Covid Free inizia da loro due!
Valentina e Jessica sono eccellenze da salvaguardare e non farsele scappare per un cinico fatto economico. Chi ha dato amore per il prossimo deve essere contraccambiamo con la stessa moneta principalmente x il bene della società.
Buon giorno! Sono perfettamente d’accordo: é una vergogna. Io voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza a Valentina e Jessica, alla loro professionalità, alla loro abnegazione. Mi dichiaro disponibile a sottoscrivere qualsivoglia petizione a loro sostegno. Nadia De Siano
LUIGI TELESE; Mi dispiace tantissimo; avevo incontrato le due BRAVISSIME infermiere quando mi sono vaccinato e la loro preparazione, il loro sorriso (e il piacere di vedere un volto amico in un momento comunque delicato ed importante) mi aveva non solo confortato ma sollevato e aiutato… Avevo sentito subito dopo il DOVERE di fare i complimenti per l’ organizzazione e a gestione del CENTRO VACCINALE proprio per questi motivi, e spero tanto che RITORNI IL LORO SORRISO E LA LORO GENTILEZZA AD AIUTARE GLI ISCHITANI CHE SI VACCINANO…
Non conosco Valentina, ma ho conosciuto Jessica un paio di anni fa per alcuni prelievi a domicilio. Lei è sempre stata in prima linea in tutta la pandemia, abbiamo collaborato con i primi tamponi fatti in farmacia, non si è mai risparmiata ed è sempre stata presente e pronta ad aiutare, sempre pronta a rispondere al telefono per qualunque quesito. Quello che loro è successo purtroppo non sorprende, passata l’emergenza (come se fosse passata) si torna a tagliare personale sanitario, come se tutta questa storia non sia servita da insegnamento.
Ho contattato Jessica per chiederle se volesse tornare a darci una mano e lei è stata subito disponibile… non dico di fare una statua a queste due professioniste, ma un grazie da parte di tutti è più che dovuto.
Dobbiamo salvare le efficienze isolane, queste 2 infermiere lo sono, Non possiamo scaricare le efficienze come pacchi da raccolta differenziata. Come è possibile con la carenza cronica di personale al Rizzoli e in altre strutture Asl non avere a disposizione la possibilità di avvalerci di questo prezioso personale locale ??