4WARD dal seggio alla seggia. di Davide Conte
Dopo i noti fatti di febbraio che riguardano Giosi Ferrandino e famiglia e dopo aver letto le ultime notizie di pochi giorni fa sui controlli all’Hotel Le Querce da parte delle Fiamme Gialle, senza ovviamente perdere il rispetto verso il prossimo che credo mi appartenga, mi son posto qualche quesito.
1) C’è veramente da meravigliarsi che nell’albergo della famiglia del sindaco d’Ischia sia stato scoperto un abuso edilizio di diverse centinaia di metri quadrati?
2) Ci sarebbe veramente da meravigliarsi se le carte, in quel dell’ufficio tecnico, casualmente presentassero delle anomalie?
3) Ci sarebbe veramente da meravigliarsi se qualcuno preposto a controllare (a tutti i livelli, non solo al Comune di Ischia), sempre casualmente, pur avendo ricevuto tempestive segnalazioni, non fosse stato così immediato come richiesto dal caso, al pari di tantissime situazioni più o meno analoghe in cui, invece, la solerzia è stata -per dirla alla Totonn ‘e Ros- “pompieristica” (il compianto Totonno, da buon Vigile del Fuoco, per indicare la tempestività necessaria, utilizzò anni or sono tale aggettivo con un tutore dell’ordine che giunse tardivamente sul luogo di una chiamata)?
4) C’è veramente da meravigliarsi se nessuno (e ribadisco NESSUNO) della maggioranza, specie tra i renziani, ancora una volta non abbia invocato nei confronti di Giosi quella questione morale tanto di moda nel PD attuale e che in passato, per molto ma molto meno, è stata motivo di richiesta di dimissioni ed estromissioni?
Bene! Se volete sapere come la penso, ritengo che non ci sia nulla da meravigliarsi e che, mentre gli inquirenti continuano il loro lavoro, ci sia del marcio altrove. Del resto, siamo nell’epoca in cui l’inchiesta che ha messo a nudo il famoso contratto da 330.000 euro in due anni all’albergo dei Ferrandino e l’incarico della CPL Concordia al fratello del sindaco rischiano, in barba alla questione morale di cui sopra, di apparire talmente normali da comportare non solo la quasi totale indifferenza della gente comune, più che degli addetti ai lavori, ma anche una probabile assoluzione per i diretti interessati. E allora?
Allora, l’anormalità? Eccoci. Dov’è la minoranza, da ben quattro giorni a questa parte? Come mai nessuno (e ribadisco NESSUNO) degli oppositori “sulla carta” di Giosi Ferrandino non ha ancora chiesto accesso agli atti per verificare eventuali commistioni tra controllore e controllato, conflitti d’interessi o indebite pressioni su vari uffici competenti per favorire ciò che normalmente è proibito e che, in proporzioni del genere, non ci si spiega come possa quasi passare inosservato?
Vedete, probabilmente morirò convinto destrorso e anticomunista, ma sono tuttavia perfettamente consapevole che il mondo cambi e che, oggi come oggi, andate a farsi fottere le ideologie e le appartenenze partitiche a vantaggio –chiamiamolo così- dell’opportunismo, quasi tutto sia possibile. Eppure proprio non riesco a capire quelli che stanno un piede da una parte e un piede dall’altra, quelli che si astengono per non votare contro e restare ago della bilancia a vantaggio di questa o quella parte, quelli che dovrebbero dire e invece tacciono, quelli che non dovrebbero mandare a casa a tutti i costi Giosi Ferrandino e compagni ma, almeno, dovrebbero metterne a nudo l’immobilismo, l’incapacità, la totale deriva rispetto alle rotte utili al Paese per uscire dalla caduta libera in cui versa.
In un momento in cui sarebbe tanto facile quanto indispensabile creare per tempo l’alternativa a questa disastrosa quanto inutile pseudo-classe dirigente, il centrodestra targato Ischia (e in esso comprendo, ovviamente, sia tutti coloro i quali militano nelle fila dell’opposizione consiliare, sia quelli che pur stando ufficialmente in maggioranza, covano più d’un mal di pancia contro Giosi e i suoi senza avere gli attributi di abbandonarne la compagnia) continua a latitare in attesa degli eventi; e questi ultimi, pur volendoci sforzare ad identificarli, restano la vera incognita anche per quelli come me che si piccano di capire qualcosa di politica.
Questo genere di comportamento asettico, quasi omertoso e, comunque sia, insufficiente ad affrontare tutte le carenze di chi è totalmente lontano dal concetto di buongoverno, non è altro che la fortuna di chi può sentirsi in una botte di ferro, ben sapendo che nessuno, al momento, è in grado di contrastargli il cammino. E allora, perché meravigliarsi di questo stato di cose nella sua assoluta complessità, quando proprio chi dovrebbe contrastarlo e dimostrare di essere migliore per migliorare, preferisce invece vivacchiare di vanagloria, nella speranza che prima o poi sia qualcun altro ad assumersi la responsabilità di staccare la spina o, meglio ancora, di tirar fuori la soluzione giusta dal cilindro?
L’epoca delle false illusioni è indubbiamente passata, specie alla mia età. Ma se la settimana scorsa ho scritto del piacere gratuito di sognare, è altrettanto vero che oggi Ischia vissuta fa di tutto per spegnere questo genere di entusiasmo, regalandoci episodi nel sociale che, con tutta probabilità, nemmeno certi paesi sottosviluppati riescono ad offrire. E il vero difficile consiste nell’ammettere che il marcio, in barba all’antipolitica, non è solo nel “palazzo” (tra politici come tra tecnici e titolari della fatidica “pianta stabile”), ma anche e principalmente fuori da esso, ovvero tra chi, con il proprio silenzio, ne sostiene i metodi, ne rafforza le posizioni e reitera quell’errato consenso che –non è affatto da escludere- domani potrebbe addirittura ribadire nella medesima direzione.
In questa strana politica nulla, ormai, potrà più meravigliarmi. Ma il “di fuori” non è certo da meno.
A me sembra che ci sia qualche contraddizione tra queste enunciazioni:
-l’epoca delle false illusioni per me è passata.
-morirò convinto destrorso e anticomunista.
-il centrodestra targato Ischia continua a latitare in attesa degli eventi.
Per me,la conseguenza più ragionevole della prima frase dovrebbe essere:
-Abbiamo riposto le nostre speranze giovanili in un imprenditore che è stato capace soltanto di salvare le sue imprese.
-Abbiamo poi pensato che cambiando etichetta al contenitore,potessimo continuare a vendere il nostro prodotto.
-Adesso sarebbe il momento di applicare nuove regole di gioco,premiando singoli uomini con qualche dote di rettitudine,piuttosto che vecchie bandiere ormai logore se non sporche.
Non mi pare proprio di aver enunciato legami con questa o quella schiera.
Pensi veramente che quelle anomalie siano presenti solo nell’Hotel in questione? Poniti anche questa domanda: come mai invece alberghi con noti personaggi in politica attiva continuano ad abusare o sfruttare abusi mettendoci turisti dentro e non sono ancora “toccati”. E’ più grave che abbiano scoperto i suddetti abusi o che altri continuano a vivere serenamente senza essere sfiorati?