domenica, Dicembre 29, 2024

HOLODOMOR, INCUBO DIMENTICATO

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ANDREA ESPOSITO | Gli ucraini in Italia stanno raccogliendo firme per una petizione per riconoscere l’Holodomor come genocidio In Italia, l’Holodomor del 1932-1933 non è ancora riconosciuto come genocidio degli ucraini . La comunità ha iniziato a raccogliere firme per un appello al Parlamento italiano , in cui spiega perché questo tema è oggi più che mai attuale. La raccolta delle firme, indirizzate alle piu’ alte cariche dello Stato Italiano, si sta svolgendo presso il Consolato Generale dell’Ucraina a Milano, str. Ludovico di Breme, 11, 20156, Milano. Basta un documento di identita’ e ovviamente la nazionalita’ ucraina. Le comunità di altre città italiane possono inviare le firme per posta all’indirizzo del Consolato Generale dell’Ucraina a Milano (come sopra). Per informazioni chiamare il 3292727803 Tsybak Lesya, Gromada-Organizzazione di Volontariato. La voce di tutti è importante!

Il testo
Appello dell’associazione di volontariato gromada odv al parlamento italiano sul riconoscimento di holodomor come genocidio del popolo ucraino
Sen. Ignazio La Russa
Presidentedel Senato della Repubblica
On. Lorenzo Fontana
Presidente della Camera dei
Deputati

Lettera aperta
Quest’anno cade la 90° ricorrenza di Holodomor, ovvero: sterminio per la fame, la carestia provocata dall’URSS di Stalin che colpì l’Ucraina tra il 1932 e il 1933, causando 6 milioni di morti. La tragedia ebbe inizio quando Stalin, tra l’autunno del 1932 e la primavera del 1933, decise la collettivizzazione agraria, costringendo i contadini agiati (coltivatori diretti o piccoli proprietari terrieri), a aderirvi contro la loro volontà. Stalin e compagni erano ben consapevoli del pericolo di rivolte e ribellioni e, non volendo perdere l’Ucraina (il “granaio sovietico”), nel 1932 il regime penso a uno stratagemma per sterminare (o quantomeno mettere a tacere) la nazione ucraina. In Ucraina fu collettivizzato il 70% delle fattorie. In molti si opposero alle requisizioni, si rifiutarono di cedere i raccolti, nascosero le derrate alimentari e uccisero il bestiame piuttosto che darlo ai kolchozy sovietici. Questo atteggiamento degli ucraini fu considerato dal Politburo sovietico un gravissimo atto di ribellione e, per questo motivo agenti e attivisti locali del partito furono mandati a fare requisizioni e confiscare derrate nelle case e nelle fattorie. E come se non bastasse promulgo leggi draconiane che non fecero altro che aumentare la tensione, il terrore e il numero di vittime: chiunque fosse stato trovato a nascondere qualcosa da mangiare, anche solo delle bucce di patata, sarebbe stato fucilato. La carestia non fu causata dalla collettivizzazione, ma fu il risultato della confisca del cibo, dei blocchi stradali che impedirono alla popolazione di spostarsi, delle feroci liste di proscrizione imposte a fattorie e villaggi. Furono proprio i diplomatici italiani degli anni ’30 ad avere il coraggio di svelare al mondo questi grandi crimini, come fece il Console italiano a Kharkiv, Sergio Gradenigo.

Egli, tra i primi, raccontò all’Occidente ciò che il Cremlino stava causando in Ucraina: l’atroce morte per fame di milioni di contadini ucraini. Mosca soffoco qualsiasi forma di dissenso e non riconobbe mai questo spaventoso crimine: manipolando i dati demografici riuscì a nascondere l’improvvisa scomparsa di milioni di esseri umani. L’insabbiamento delle responsabilità fu totale non solo all’epoca dei fatti ma anche in seguito. La verità su quanto accadde in quegli anni, tuttavia, iniziò a diffondersi su vasta scala soltanto dopo la dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina (1991) e l’apertura degli archivi sovietici. Nel 2003 le Nazioni Unite hanno stabilito che l’Holodomor è stato “il risultato di politiche e azioni crudeli che provocarono la morte di milioni di persone”. Il Cremlino ha sempre negato il suo coinvolgimento nella storia dell’Holodomor, definendolo “oggetto di speculazione politica moderna”.

La Russia non solo nega categoricamente che l’Holodomor sia stato un genocidio, ma si oppone anche attivamente al riconoscimento di esso da parte di altri paesi: la leadership russa ha fatto pressione a livello internazionale affinché non si appoggiassero gli appelli dell’Ucraina a riconoscere l’Holodomor come genocidio, utilizzando la tesi secondo cui lo sterminio e stato semplicemente “una carestia causata da fattori naturali che ha travolto molte repubbliche dell’ex- URSS”. La menzogna era il modus operandi dell’Unione Sovietica, uno stato criminale, e esattamente questo metodo viene usato oggi dalla Russia di Putin. Puniti, condannati a morte, perché erano ucraini. Come quelli di oggi che vengono uccisi per lo stesso motivo: perché sono ucraini. Un genocidio di 90 anni fa trova la sua riconferma oggi. Un filo spinato che collega il passato con il presente che dobbiamo spezzare per evitare di trascinarlo nel nostro futuro. La storia e ciclica, la storia si ripete.

La Russia, un degno erede del suo passato sovietico sanguinario, continua a uccidere. Considerando che i molti Parlamenti dell’Occidente hanno riconosciuto l’Holodomor degli anni 1932-1933 come genocidio, le associazioni ucraine, i cittadini ucraini residenti in Italia e i cittadini italiani firmano questa lettera aperta e chiedono al Parlamento italiano: o di riconoscere la carestia artificiale (l’Holodomor) degli anni 1932-1933 in Ucraina come “Genocidio del popolo ucraino”,
o condannare il regime sovietico stalinista, responsabile di genocidio.

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