Mafalda Cammisa, insegnante specializzata in Kundalini yoga in gravidanza e Post parto, con formazione presso il “Centro Lotus” di Trissino (VC) e collaboratrice dell’Ospedale “San Giuliano” di Giugliano in Campania, sostiene che “Una donna rilassata è naturalmente intuitiva e capace di trovare le risorse davanti alle sfide”. A Mafalda abbiamo chiesto di presentarci le linee essenziali dello Yoga durante la gravidanza
Mafalda Cammisa| Una donna in gravidanza ha bisogno di rilassarsi e rallentare i ritmi. Durante i nove mesi il corpo e la mente sono sottoposti ad un notevole cambiamento, si creano nuovi organi temporanei, aumenta il flusso di sangue, gli ormoni sconvolgono il corpo e le emozioni e mettono a dura prova la mente. Il corpo subisce dei cambiamenti e la paura per il parto aumenta. Lo yoga in gravidanza ed in particolare il Kundalini yoga aiuta a capire e gestire i cambiamenti ed aiuta la comunicazione e la connessione con il bambino che ha in grembo. La pratica del Kundalini in gravidanza, grazie a movimenti, Kriya e meditazioni permette di rallentare e rilassarsi, di prepararsi alla gestione del dolore e della paura permettendo così di comprendere ed ascoltare il proprio corpo in modo da affrontare più serenamente la gravidanza.
Le classi sono opportunamente pensate per la donna in gravidanza. Con alternanza di momenti di riposo tra i vari esercizi, momenti che permettono alla donna di esprimere ciò che prova (dubbi, paure, emozioni) vengono affrontati argomenti come relazioni, concepimento, gravidanza, cambiamento fisico ed emotivo, paura, parto, posizioni e sostegno durante il parto, massaggio, i primi 40 giorni dopo il parto ed altro ancora.
A livello fisico la pratica dello yoga in gravidanza aumenta la flessibilità della schiena e delle anche, rafforza e rende più elastico il pavimento pelvico, migliora la digestione, è di aiuto in caso di nausea, bruciori di stomaco e costipazione, rafforza e calma il sistema nervoso, migliora il funzionamento del sistema immunitario, attiva ed equilibra il sistema endocrino.
Ad esempio, la posizione della ghirlanda (quella accovacciata) aiuta a preparare l’apertura del bacino in vista del parto: le posizioni con le braccia aiutano a rafforzare il sistema nervoso, migliorano la circolazione nella parte superiore del corpo, preparano all’allattamento ed aumentano la produzione di latte, gli esercizi per il pavimento pelvico riducono l’incontinenza in gravidanza dovuta al peso dell’utero e del bimbo che crescono, inoltre permettono di gestirlo a proprio favore durante la fase di spinta evitando così gravi lacerazioni. Alcuni studi come quelli del Dipartimento di Ginecologia dell’University East Carolina, hanno dimostrato che i bimbi nati da mamme che hanno praticato esercizio fisico sono più abili fin dal primo mese di vita, sono meno predisposti a malattie cardiovascolari, corrono meno rischi di essere affetti da diabete di tipo 2, meno esposti all’obesità infantile. L’attività fisica influenza positivamente i sistemi corporei, cognitivi e cerebrali del bambino ed una delle attività più consigliate è proprio lo yoga specifico in gravidanza.
E’ possibile iniziare a praticare yoga fin dal primo trimestre, ovviamente col benestare del medico. Tutte le classi sono aperte ai partners perché anche loro possano prepararsi al lieto evento. L’insegnante invita le donne praticanti a fare molta attenzione quando sono impegnate da sole perché per esempio, non tutti gli esercizi per il bacino sono indicati per tutte le donne. Il Kundalini evita esercizi che procurano contrazione addominale o posizioni capovolte. Pranayama e meditazioni provano forti disintossicazioni; si evita il respiro di fuoco (Kapalabhati) ed altro. Insomma, il Kundalini non farà partorire in modo facile e veloce ma darà strumenti utili per affrontare la prova, è un percorso di “gravidanza consapevole” all’insegna di questa convinzione: “Darai alla luce una vita per rinascere tu stessa!”