Domenica mattina, di ritorno dalla messa delle 11.00 a Sant’Antonio, ho incontrato il sindaco Enzo Ferrandino che proveniva a piedi da Ischia Ponte insieme al consigliere Alessandro Migliaccio. Nel salutarmi con simpatia, sono stato preceduto da una sua battuta: “Vedi? Passeggiando passeggiando, sto provando a convincere anche Alessandro sulla sfiducia”, richiamando in questo modo il mio editoriale in cui, simbolicamente, avevo rimarcato una specie di unione solidale tra lui e Gianluca Trani nel vederli passeggiare solitari lungo il Lido. La mia risposta altrettanto ironica non si è fatta attendere, naturalmente, ma devo dire che al di là dell’ennesima conferma del fatto che il primo cittadino risulta a tutti gli effetti tra i miei più assidui lettori, ancora una volta avevo visto giusto: per Enzo è tempo di rinsaldare rapporti, di provare a farsi apprezzare, di rivalutare una leadership mai troppo riconosciuta dai suoi se non per l’indiscutibile capacità di gestire il potere tenendo tutti a bada e distinguendoli impietosamente tra buoni e cattivi. Il tutto, naturalmente, prima che sia troppo tardi e che i tanti ribelli silenti (e sono stato buono anche stavolta) che in aula continuano ad alzargli acriticamente la manina tra un ceffone e un calcio nel sedere decidano una buona volta di mandarlo a casa.
Ovvio: non è una passeggiata domenicale tête-à-tête, in quel di Ischia Ponte come al supermercato (sì, un consigliere e un assessore di Enzo, poche ore dopo, erano a fare la spesa insieme in stile coppia di fatto), a poter rappresentare un palese tentativo di captatio benevolentiæ politica dall’esito tutt’altro che scontato. Ma per quel che mi riguarda, l’astuzia di Ferrandino è ben nota e sicuramente c’è qualche dato di fatto che lo sta spingendo a ricucire determinati strappi con la giusta insistenza e con ogni mezzo possibile, sarciture peripatetiche comprese.
Il futuro di Enzo non è certo denso di opportunità all’orizzonte. Le elezioni regionali, se vogliamo, sono l’unico obiettivo perseguibile a breve scadenza per evitare di uscire di scena in termini di visibilità e potere politico e vedersi costretto a correre da semplice consigliere comunale con una propria lista a supporto. Aggregare, quindi, è l’unica cosa che conta! Ma quante possibilità ci sono di convincere tutti qui ad Ischia sulla bontà di continuare a credere in lui e alle presunte concrete chance di farcela, quando neppure De Luca in persona può sentirsi garantito dal momento politico e partitico in corso? Figuriamoci la Fortini… E soprattutto, quali garanzie potranno ricevere i suoi potenziali supporter rispetto a un futuro politico condiviso con ben meno egoismo di quanto l’Enzo-eventualmente-candidato non abbia già dimostrato in questi sette anni e mezzo sulla più importante poltrona di Via Iasolino?
Capiremo tutto molto presto. E ben prima di chi ancora fa finta di sostenerlo.
Daily 4ward di Davide Conte del 23 gennaio 2025