venerdì, Ottobre 18, 2024

Iacono, Mattera, Di Bari e ritorno: la lunga “lite” sul consiglio comunale di Forio

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Lo scontro politico tra Vito Iacono e Gianni Mattera continua senza sosta. E ogni occasione diventa opportuna per riaccendere la miccia. Al centro dell’ultimo confronto c’è la convocazione dell’ultimo consiglio comunale, il non inserimento dei punti all’ordine del giorno e una corrispodenza, fitta, con il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari. E siamo sicuri che non finisce qui...

Il consiglio comunale lampo di Forio, quello che ha salvato Forio dalla mazzata di oltre 1,5 milioni di euro per la TARI ha vissuto un suo prima, un suo durante e un suo dopo di tutto rispetto. Nell’edizione di sabato vi abbiamo racconto la sostanza di quanto approvato dal civico consesso. Ma il consiglio comunale di Forio ha vissuto, a fari spenti, un vero e proprio confronto tra il consigliere comunale Vito Iacono, il presidente del consiglio, Gianni Mattera e, per conoscenza, il Prefetto Di Bari. Proviamo a riannodare il filo.

Prima del consiglio
Prima del civico consesso, Vito Iacono, aveva inviato all’attenzione del presidente Mattera una nota nella quale chiedeva l’inserimento di alcuni punti all’ordine del giorno.
La nota, inviata al Presidente al Presidente del Consiglio comunale, al Segretario del Comune di Forio e al Prefetto di Napoli, era riferita “all’avviso di convocazione del consiglio comunale in programma venerdì 19 luglio 2024 alle ore 18:00 per chiedere le motivazioni in ordine ai motivi di urgenza della convocazione e perché all’ordine del giorno non sono inseriti gli argomenti così come previsto dal comma 2 dell’art. 15 del “Regolamento per l’organizzazione e funzioni del Consiglio Comunale” e come da richieste dello scrivente del 19 maggio 2024 non discusse nel precedente seduta di consiglio comunale, sospeso per mancanza di numero legale in prima convocazione ed andata deserta in seconda convocazione, con la sala consiliare chiusa e senza neanche la presenza degli uffici” Inoltre, Iacono chiedeva, con sollecitudine, “di prevedere la notifica a mezzo pec degli avvisi di convocazione dei consigli comunali, per limitare l’aggravio di lavoro dell’ufficio messi”.

Dopo il Consiglio
A questa nota, ha risposto il Presidente Gianni Mattera: “in riscontro alla sua Sua pec di cui in oggetto, Le comunico che nella seduta del 19 luglio 2024, convocata d’urgenza, all’o.g.d., giusto avviso di convocazione prot. n. 2965 /2024, sono stati inseriti solo due punti in considerazione delle relative imminenti scadenze ai sensi di legge. In particolare in ordine al punto 1) vedasi art. 193, comma 2, del D.Lgs. 267/2000 ed in ordine al punto 2) l’art. 15 ter della Legge 4 luglio 2024, n. 95, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 7 maggio 2 24, n. 60 recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”. Sarà mia cura convocare, a breve, altra seduta di Consiglio Comunale e provvederò ad inserire all’o.d.g. i punti da Lei richiesti”
La replica di Iacono, non si è fatta attendere così come non si sono fatti attendere i toni accessi che richiamano, ancora una volta, allo scontro diretto con il Presidente Mattera.

Uno sconto che non viene mai nascosto e che, ad ogni occasione, invece, viene riproposto con forza e chiarezza.
“Il Presidente del Consiglio Comunale – chiarisce Iacono – è chiamato a rispettare l’impianto legislativo e regolamentare che disciplina i lavori del Consiglio Comunale e doveva integrare l’ordine del giorno, come richiesto, non assolvere ad un obbligo di legge con una nota di impegno futuro (???). Atteso altresì che lo stesso consiglio comunale del 19 luglio 2024, di cui al richiamato ed omissivo avviso di convocazione di cui al riscontro, è cominciato, IRRITUALMENTE, dopo soli 14 minuti dall’ora di convocazione ed è durato solo 8 minuti.

Lo stesso presidente del Consiglio Comunale, sempre IRRITUALMENTE, ha proceduto alla commemorazione di un defunto solo dopo l’approvazione dei punti all’ordine del giorno. La convocazione di urgenza, il mancato inserimento all’ordine del giorno degli argomenti richiesti dallo scrivente e la modalità di gestione dei lavori del consiglio comunale lasciano perplessi, ancorché tale strategia ha raggiunto lo scopo di non consentire allo scrivente di partecipare ai lavori del consiglio comunale perché riuscivo a raggiungere la sede delle attività “solo” alle 18:33 di ritorno da Napoli per una consulenza medica ad uno dei miei figli.
In allegato invio copia degli avvisi di convocazione del consiglio comunale e delle relative delibere del 2024 dai quali è possibile desumere ora di convocazione ed ora di inizio dei lavori, spesso in attesa dell’arrivo dei consiglieri comunali di maggioranza, a testimonianza che la organizzazione del consiglio comunale e lo svolgimento dello stesso rispondeva strategicamente a quello che un giornalista televisivo, nello specifico, ha definito un “colpo di mano” eludendo prassi consolidata e ritualità, che pure rappresentano norme di riferimento nella materia di specie, ma soprattutto che offende i valori ed i principi della democrazia, della partecipazione, del confronto, della correttezza istituzionale che sono alla base delle fonti normative di riferimento ed alle quali deve riferirsi chi ricopre specifici ruoli di responsabilità.

Il Presidente del Consiglio Comunale, nel rispetto del ruolo che ricopre, deve operare seguendo principi di terzietà e garanzia per tutti i consiglieri comunali, deve preoccuparsi che vengano garantiti a tutti i consiglieri comunali gli stessi diritti, le stesse prerogative e, a maggior ragione, la partecipazione ai lavori di consiglio comunale. Ha dell’incredibile che si attende la canonica ora, come da regolamento, per favorire l’arrivo dei consiglieri comunali di maggioranza e si accelera l’inizio dei lavori e si procede senza discussione o puntuale relazione sugli argomenti all’ordine del giorno, mettendo a rischio la legittimità degli atti approvati, quando a ritardare sono i consiglieri comunali di minoranza.
Se così non fosse lo stesso presidente dia credibili giustificazioni sui consolidati ritardi dell’inizio dei lavori nelle precedenti sedute. Ma tant’è che venendo meno al ruolo ed alle prerogative al quale lo stesso deve riferirsi, il Presidente del Consiglio Comunale gestisce le strutture sportive, i lavori pubblici che in esse vengono progettate, di qui una pec alla segretaria mai riscontrata dalla stessa, lo stesso presidente del Consiglio Comunale presenzia con la fascia tricolore alla manifestazione dei balneari a Roma rappresentando interessi di parte, ed ancora più grave se quella parte e direttamente riconducibile allo stesso presidente del consiglio comunale che non si astiene a rappresentare anche con interviste televisive la posizione della sua (???) amministrazione sulla questione specifica, o è lo stesso a non inserire all’ordine del giorno del consiglio comunale l’argomento specifico di suo privato interesse, sulle concessioni balneari, come richiesto dallo scrivente, o non favorisce lo svolgimento della seduta di consiglio comunale in seconda convocazione quando lo stesso argomento è all’ordine del giorno.

Sembra evidente che la partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica e di specifici settori della stessa, di fatto, condiziona i lavori e la vita del massimo organismo di indirizzo e di controllo dallo stesso rappresentato che per i comuni superiori a 15.000 abitanti prevede una netta separazione fra le attività di controllo e di indirizzo con quelli di gestione. Tanto per opportuna conoscenza”.

Iacono, dopo questa dura reprimenda, chiosa in un post scriptum: “La nota viene prodotta solo ed esclusivamente auspicando il recupero di condizioni di agibilità politica e per favorire il corretto e sereno prosieguo dei lavori del Consiglio Comunale e della vita amministrativa dell’Ente, dopo che è stata scritta una bruttissima pagina di storia del nostro Paese. Si ritiene altresì che venga attivato, per le vie istituzionali, quale la convocazione della conferenza dei capigruppo, un percorso virtuoso per migliorare la organizzazione dei lavori del consiglio comunale, e scrivere pagine diverse e migliori di democrazia, di libertà, di partecipazione. Senza scomodare principi etici, estetici, di educazione, garbo istituzionale e di opportunità, che investono tutti i componenti del consiglio comunale che hanno concorso a quanto accaduto, non posso non esprimere i sentimenti di tristezza e dolore che hanno pervaso il mio animo su comportamenti che offendono sensibilità e mortifica sacrifici di chi prova a vivere l’impegno politico ed il ruolo istituzionale con antica passione e dedizione per la propria terra e la propria gente ed invece gli viene pregiudicata e prevaricata la possibilità di partecipare ai lavori del consiglio comunale, di fatto privando il Paese di un momento fondante di democrazia e di confronto dal quale dovrebbero formarsi atti amministrativi che meglio soddisfano i diritti ed i bisogni di tutti i Cittadini e del territorio”.
Lo scontro è appena iniziato e ne vedremo tante altre…

1 COMMENT

  1. Per la serie: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!
    Al di là dei “legalismi” procedurali, non si vuol prendere atto della realtà, ma così si finirà che i residenti emigreranno, così come anche i turisti di qualità, ed il paese si trasformerà in un villaggio turistico di 4° categoria.
    Ma forse è già così, per questo che si sorprendono tanto di fronte al fatto che esiste ancora qualcuno con la voglia di cambiare!

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