martedì, Novembre 26, 2024

IL ‘700 A LACCO AMENO: DAL ‘GRAND TOUR’ ALLE PRIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Lunedì 6 giugno a Villa Arbusto l’archeologa Mariangela Catuogno ci guida in un affascinante percorso di riscoperta delle tracce che il Settecento e la sua cultura hanno lasciato nel comune del Fungo

Un viaggio alla scoperta del Settecento, il Secolo dei Lumi, sull’isola d’Ischia. E in particolare a Lacco Ameno, il suo centro più piccolo, ma non meno frequentato degli altri dai giovani rampolli dell’aristocrazia e dalle nuove classi dirigenti d’Europa che puntavano verso l’Italia, in particolare verso il suo Meridione, per completare il loro iter formativo, alimentando così una nuova circolazione delle idee e un nuovo immaginario culturale. Sono gli anni e i fervori del Grand Tour, quando, dopo la riscoperta di Ercolano e Pompei, scoppia la febbre per l’Antico. 
Se ne parlerà lunedì 6 giugno alle ore 18.30 a Villa Gingerò, nel complesso museale di Villa Arbusto a Lacco Ameno, in occasione della conferenza “Il ‘700 a Lacco Ameno: dal Grand Tour alle prime scoperte archeologiche”, organizzata dal Comune di Lacco Ameno, in collaborazione con il Museo archeologico Pithecusae e AIParc Isola d’Ischia.

La conferenza sarà tenuta dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno, archeologa e Responsabile commissione archeologia C.T. AIParc Ischia. 
«L’idea nasce dalla esigenza di riscoprire il ‘700 a Lacco Ameno» spiega la studiosa, «un periodo storico abbastanza significativo per la nostra isola, forse più conosciuto per le tracce lasciate ad Ischia Porto, grazie alla figura e al lavoro di Francesco Buonocore, o a Forio, per la presenza di chiese e monumenti religiosi che nascono e vengono arricchiti proprio durante il ‘700. La vita e la cultura illuminista di quel secolo sono tuttavia presenti anche a Lacco Ameno, soprattutto grazie ai soggiorni che gli aristocratici d’Europa si regalavano in una località già molto nota per la qualità delle sue acque termali, ma anche per rinsaldare legami politici e culturali con personaggi quali Don Carlo Aquaviva, Duca di Atri, che proprio verso la fine del secolo acquistò la masseria dell’Arbusto e vi fece costruire quella che poi sarebbe diventata l’attuale Villa. D’altro canto – continua la Catuogno – lo scenario storico, culturale e intellettuale che si andava delineando in quegli anni ci permette di contestualizzare meglio la presenza stessa di antichi palazzi nobiliari e il ruolo che ebbero i loro ospiti».

L’antica Pithekoussai, primo avamposto della colonizzazione greca in Occidente, diventa anche nel ‘700 destinazione privilegiata per aristocratici, scienziati, letterati e giovani viaggiatori che, giunti a Napoli o in altre province del Sud, attraversano il mare e si spingono verso le isole del Golfo per conoscere ogni aspetto del territorio: dalle caratteristiche naturali e paesaggistiche alle prime evidenze archeologiche che conciliano lo sguardo sentimentale con un approccio più scientifico. Popoli, storie, idee, suggestioni e testimonianze di una civiltà antica che influenzeranno il pensiero, le arti e l’immaginario delle classi colte d’Europa anche nel secolo successivo.  

«Nella gran parte degli itinerari che guidano il cammino dei viaggiatori europei verso il Sud d’Italia, Napoli è stata per lungo tempo la meta principale e in alcuni casi l’ultima tappa del Grand Tour tra Settecento e Ottocento», ricorda Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno. «Tuttavia non pochi sono quelli che sceglievano di attraversare il golfo, raggiungere la nostra isola, godere delle sue risorse paesaggistiche e termali, e diventare, anche nelle loro memorie, testimoni autorevoli del clima intellettuale del tempo e delle prime scoperte archeologiche che avrebbero riscritto la nostra storia e ridefinito la nostra identità culturale. Basterebbe quest’ultima riflessione a dare un senso al bisogno che abbiamo di ricordare a noi cittadini, come agli ospiti che vengono qui in vacanza, quello che Lacco Ameno, le isole del Golfo e il Meridione d’Italia in generale, hanno rappresentato per un’élite europea in un passato non troppo lontano». 

«La conferenza sul ‘700 a Lacco Ameno è solo il primo di una serie di appuntamenti e iniziative che l’amministrazione intende realizzare a Villa Arbusto e sul proprio territorio in vista di una stagione turistica che sta entrando nel vivo», sottolinea Carla Tufano, vicesindaco con delega alla Cultura e a Villa Arbusto. «Stiamo definendo gli ultimi dettagli di un calendario di incontri, mostre d’arte, spettacoli di musica e teatro, approfondimenti scientifici sul nostro patrimonio archeologico per presentare a turisti e isolani un’offerta culturale ricca, diversificata, attenta ad intercettare l’interesse di una fetta di pubblico quanto più ampia possibile, ma sempre nel segno della qualità. Villa Arbusto, con il suo Museo archeologico Pithecusae, può e deve diventare il cuore pulsante della nostra comunità, rivolgersi al territorio come ai suoi affezionati estimatori in tutto il mondo. Un modello di spazio civico e civile per educare al bello e ritrovare quella socialità che stiamo finalmente riconquistando dopo mesi così difficili».

“Il ‘700 a Lacco Ameno: dal Grand Tour alle prime scoperte archeologiche” è organizzata dal Comune di Lacco Ameno in collaborazione con il Museo archeologico Pithecusae e AIParc Isola d’Ischia. L’incontro sarà introdotto dai saluti istituzionali di Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno; Carla Tufano, vicesindaco con delega alla Cultura e Villa Arbusto; Caterina Mazzella, presidente C.T AiParc Isola d’Ischia.

L’ingresso alla conferenza è libero.

Mariangela Catuogno– biografia
Laureata in Lettere Classiche con indirizzo archeologico con una tesi sui materiali ceramici magnogreci prodotti nel Quartiere artigianale di S. Restituta presso l’università Federico II di Napoli (relatore Giovanna Greco). Specializzata in Beni Archeologici con una tesi sui materiali ceramici tardogeometrici prodotti ad Ischia e custoditi nell’area archeologica di S. Restituta presso l’Università Federico II relatore Federico Rausa. In qualità di archeologa, collabora dal 2006 con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e dal 2014 con la Diocesi di Ischia. Ha al suo attivo numerose campagne di scavo e attività di assistenza scientifica in particolare a Punta S. Pietro ad Ischia Porto. Ha collaborato dal 2017 al 2019 con la Missione archeologica tedesca sia nelle attività di scavo che di catalogazione dei materiali rinvenuti in località Villa Arbusto a Lacco Ameno. 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos