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Il bell’abuso |#4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 30 giugno 2024

Torno a evocare il mio amico Sandro Petti, architetto e cultore del bello in tutte le sue manifestazioni. Sandro non riusciva ad accettare l’assurda ingerenza della Soprintendenza in tutti i progetti, anche di minima portata, che riguardavano l’isola d’Ischia in quanto zona a vincolo e riteneva, come me, che la sua azione rappresentasse un limite enorme allo sviluppo di una località che, col tempo avrebbe avuto serie difficoltà a tenere il passo della “concorrenza” (cosa che oggi sta puntualmente accadendo). 

Una piscina natatoria, un dehor, un’insegna pubblicitaria, una scogliera a protezione dell’abitato, anche l’apertura di un semplice vano ad una costruzione preesistente, dalle nostre parti rappresentano un problema insormontabile. Altrove, viene autorizzata la realizzazione di opere anche fortemente impattanti ma decisamente compatibili col paesaggio per oggettiva bellezza o per la semplice pubblica utilità, impiegando materiali compatibili con l’ambiente circostante e la tradizione locale e senza per questo doversi ridurre, come nel caso di Ischia, alla condizione di “abusivi”.

La nostra Isola, negli ultimi mesi, è stata teatro di tre operazioni giudiziarie -per così dire- esemplari contro l’abusivismo: non mi soffermerò su due di esse, perché in una c’è effettivamente una ripugnante reiterazione storica del reato in totale dispregio a qualsiasi forma di rispetto delle leggi, delle regole e dell’ambiente; in un’altra, per quanto si dice, vi sarebbero riprese filmate non con nuovi manufatti, ma con operai intenti a riversare in mare dei materiali di risulta. Nella terza, da “Nicola alle Fumarole”, il sequestro sarebbe avvenuto per opere in gran parte accertate otto-nove anni fa e che, come spesso accade, non avevano impedito comunque l’attività regolarmente aperta e contribuente alle casse pubbliche.

Siete mai stati da “Nicola”? Beh, è il classico posto in cui almeno una volta bisognerebbe andarci. Non è l’ideale per il “quotidiano” di una famiglia numerosa, ma di certo riconcilia con il bello per gli occhi e il buono per il palato, mettendo in mostra la parte migliore di Ischia turistica e ospitale. Un trionfo del bianco, del buon gusto e dell’architettura mediterranea, che da una vita attrae Ospiti illustri ed entusiasti da ogni parte del mondo. Un po’ esagerato, forse, rispetto alla tradizione, l’impatto dei nuovi aperitivi serali (come del resto all’altro capo dei Maronti, in quel delle Petrelle). Ma poi ci lamentiamo che Ischia non offre nulla per i giovani e, allora, basterebbe solo darsi una regolata in più nel rispetto di tutti.
E giungo a conclusione: al di là dello sconcio di Piazza Marina, veramente inguardabile, e delle due idee per Piazza Bagni e Piazza Maio dove più di tanto, onestamente, non si poteva fare, l’idea stile Saturnia per le terme di La Rita firmata Fuksas mi ha fatto veramente emozionare! Mi chiedo, però, se basterà il ruolo dell’instancabile e impagabile commissario Legnini per superare l’ostacolo Soprintendenza, o se ancora una volta i concetti di “bellezza” e “sviluppo” saranno messi sotto i piedi dai soliti “signor no”. E con essi, la necessità indifferibile di far crescere finalmente Ischia senza lacci e lacciuoli ormai fuori dal tempo.

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