lunedì, Gennaio 20, 2025

Il caso. Divisa infedele allontanata dall’isola

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Questa è storia è complessa. Molto. Ed è delicata non tanto per il protagonista maschile ma per le sue vittime. Una storia di amicizia tradita, di comportamenti poco onorevoli, di atteggiamenti non consoni, di esagerazioni non consentite. E’ una storia sulla quale è calato un muro di gomma difficile da scardinare ma che vi racconteremo con dettagli molto sfumati perché crediamo che il nostro compito sia quello di raccontare quello che accade sulla nostra isola ma anche provare, per quanto ci è possibile, difendere chi ha subito. In secondo piano, per cultura personale e per esempi diretti ricevuti, crediamo che la “divisa”, in quanto simbolo della nostra Nazione vada preservata da tutti. Da chi ha scelto di indossarla in primis e poi da tutti gli altri.

La storia parla di un rappresentante delle forze dell’ordine in servizio sull’isola che in questi giorni è stato allontanato dopo la denuncia di alcuni fatti che lo vedevano protagonista di alcuni comportamenti non corretti nei confronti di alcune cittadine ischitane. Sono almeno due le circostanze portate all’evidenza dei superiori dell’uomo. Il primo da parte di un collega, il secondo, invece, da parte di un amico.

Per scelta e volutamente non aggiungiamo ulteriori dettagli. La notizia è questa, ulteriori dettagli scadrebbero nel semplice inciucio e appagherebbero solo quanti sono alla ricerca di sensazioni voyeuristiche alle quali, però, non ci prestiamo.

Negli anni, spesso, è capitato che qualche operatore delle forze dell’ordine smarrisse il senso della propria professione, che scadesse in comportamenti non consoni, qualcuno anche in reati ben specifici, ma questa storia proietta una luce di infamità che non era mai stata registrata prima. Ci sono certi comportamenti che non possono essere accettati, certe confidenze che non possono essere violate, certi confini che non si possono e non si devono superare.

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