Il Comune di Forio, tra polemiche ed “errori”, è ancora alle prese con i problemi legati all’appalto del servizio di gestione integrata di igiene urbana e servizi accessori aggiudicato nel 2020 dall’Amministrazione Del Deo alla “Super Eco”. Un appalto dell’importo di oltre 31 milioni di euro per sette anni, ovvero fino al 2027. E ora è stato affidato l’ennesimo incarico di consulenza legale, dopo che il precedente era stato annullato.
Come è noto, l’Amministrazione guidata da Stani Verde ha dovuto fare i conti con le numerose criticità e gravi irregolarità emerse peraltro sin dall’inizio nell’esecuzione dell’appalto, tra cui l’inadeguatezza del capitolato speciale e inadempimenti relativi al contenuto dell’offerta migliorativa, motivati con la asserita esecuzione di ulteriori servizi all’epoca richiesti dalla precedente Amministrazione.
Una situazione divenuta insostenibile e che si ripercuote sulla qualità del servizio e sull’immagine del paese, che la compagine di Stani Verde è impegnata a riqualificare.
Ma se da un lato più volte l’attuale Amministrazione ha espresso preoccupazioni e la volontà di agire con fermezza a tutela del Comune e dell’interesse pubblico, dall’altro sul problema è ripetutamente intervenuto il consigliere di opposizione Vito Iacono, addebitando all’Ente una sostanziale inerzia sulla complessiva gestione della nettezza urbana.
Un primo incarico era già stato affidato nel 2023, poi lo scorso dicembre era stata ritenuta ancora necessaria una consulenza legale pareristica in ordine alla gestione dell’appalto. La determina del responsabile del Servizio Affari Generali, Servizi Demografici, N.U. dott. Francesco Schiano di Coscia riportava quelle che sono le preoccupazioni dell’Amministrazione per le numerose criticità rilevate: «Dall’avvio dell’esecuzione del servizio allo stato si registra la mancata esecuzione di parte delle prestazioni di cui all’Offerta tecnica migliorativa a fronte della asserita esecuzione da parte dell’operatore economico di prestazioni ulteriori, non previste dal CSA ed ancorché in assenza di disposizioni formali da parte del SA. Tale circostanza genera incertezza circa l’iter amministrativo da porre in essere per il corretto prosieguo del contratto. La particolare urgenza connessa alla realizzazione delle attività finalizzate allo svolgimento e alla esecuzione del summenzionato appalto». Del Deo e compagni avrebbero chiesto ufficiosamente alla ditta di Cassino prestazioni “extra” e di qui la richiesta di ulteriori somme per i servizi aggiuntivi. Un bel pasticcio.
L’INIZIATIVA DI STANI VERDE
Tanto che Schiano Di Coscia aggiungeva che «lo scrivente è stato destinatario di un atto di indirizzo da parte del Sindaco in merito all’acquisizione di un parere tecnico/legale in considerazione della complessità della vicenda e che è intenzione dell’amministrazione comunale, anche a tutela dei propri diritti e interessi, procedere all’affidamento dell’incarico di consulenza legale e di redazione di un parere legale nell’ambito del summenzionato appalto».
Di qui l’incarico affidato all’avv. Francesco Fidanza del Foro di Santa Maria Capua Vetere con la determina n. 2280 del 31 dicembre 2024, per l’importo di 4.440,80 euro. Un incarico su cui Vito Iacono aveva chiesto “lumi”.
Ed infatti lo stesso responsabile del Servizio il 13 gennaio annullava la determina di affidamento a seguito della rinuncia del legale ma soprattutto a causa di un grave errore commesso. Il Collegio dei Revisori dei Conti, infatti, aveva sollecitato ai responsabili di Settore la verifica della conformità delle determinazioni agli atti regolamentari, chiedendo di annullare quelle non aderenti al Regolamento per il conferimento degli incarichi di collaborazione, consulenze, studio e ricerca approvato con delibera di Giunta n. 263 del 25 ottobre 2024. E la determina adottata da Schiano Di Coscia era risultata appunto irregolare.
Il responsabile del Servizio, stante l’urgenza di provvedere, è corso ai ripari. Affidando un nuovo incarico ad altro professionista, tramite procedura sul Mepa (cosa che non era avvenuta la volta precedente). Il legale incaricato è l’avv. Arturo Testa del Foro di Napoli, che svolgerà il “compito” per l’importo complessivo di 5.301 euro.
Certamente questo “inciampo” non ha facilitato l’azione del Comune e anzi ha rinfocolato le polemiche su un caso scottante. La pesante eredità di Del Deo ha reso l’Ente “ostaggio” della ditta dei Ciummo. L’assenza di documentazione chiara e la mancata realizzazione delle migliorie promesse impongono un intervento immediato e deciso. Un servizio essenziale come quello della N.U. non può essere oggetto di decisioni superficiali o dettate da esigenze politiche, tanto più in una località turistica come Forio.
L’incarico di consulenza legale definitivamente (si spera) affidato, nelle intenzioni degli amministratori rappresenta solo un primo passo per verificare eventuali responsabilità e per stabilire se vi siano azioni da intraprendere nei confronti della “Super Eco”. Riuscirà Stani Verde a liberarsi dai lacciuoli ereditati da Del Deo?