Mercoledì 23 ottobre, in un’atmosfera di festa, di fede e di musica, il coro maschile di Hveragerdi, diretto dal Maestro Orlygur Atlli Gudmundsson ha tenuto un concerto all’interno della Chiesa Parrocchiale “Santa Maria Assunta” nel Santuario di San Giovan Giuseppe della Croce ed ha intonato melodie islandesi e le più classiche canzoni napoletane come “Torna Surriento”, “O Sole Mio” e “Funiculì, funiculà”. Un momento di confronto e unione che, grazie alla musica, ha reso più vicine l’isola d’Ischia e “Lìla città dei fiori”, la cittadina di 2300 di Hveragerdi nel Sud Est dell’Islanda.
L’evento, organizzato da Jona Fanney Svavarsdottir proprietaria della agenzia Eldhusferdir a Bolzano e da Kolbrun Dogg Eggertsdottir, da anni ischitana a tutti gli effetti, ha conquistato tutti i presenti e rafforzato i rapporti tre le due comunità che sono unite, tra le altre cose, anche dal tesoro sotto la terra. Hveragerdi e Ischia, infatti, conoscono molto bene il potere dell’acqua bollente che scorre appena sotto la superfice del terreno. Qui ad Ischia utilizzate soprattutto per le nostre terme, in Islanda, invece, anche per sfruttare tutta la potenza dell’energia geotermica.
IL CORO
Il coro maschile di Hveragerdi è stato fondato il 5 ottobre 2016 da un’idea del direttore del coro, Orlygur Atlli Gudmundsson. Il coro si esibisce in molti eventi e concerti in tutta l’Islanda. All’ estero hanno cantato in un concerto a Bolzano nel 2019 e adesso sono in visita a Ischia.
Il programma è ciò che potrebbe essere definito il “tipico programma da concerto per coro maschile islandese”, composto principalmente da brani tradizionali islandesi scritti tra il 1930 e il 2019, qualche brano di musica leggera e qualche saluto musicale dal mondo. Il coro proviene da una piccola cittadina di circa 2.300 abitanti nel Sud Est dell’Islanda, Hveragerdi, spesso chiamata “Lìla città dei fiori” dal momento che vi crescono molti fiori ed erbe, ed è considerata il centro della botanica in Islanda, con molte serre e una Università dell’Agricoltura. Tutto ciò grazie al fatto che Hveragerdi sorge su un’area altamente geotermale. Acqua bollente scorre appena sotto la superfice del terreno, fuoriuscendo in numerose sorgenti calde nelle colline vicine. Gioia, amicizia e solidarietà caratterizzano il loro lavoro e ogni loro prova, ma sono anche le basi del cantare in un coro.
“Cantare insieme in un coro” – questa è una cosa molto amata in Islanda. Ci sono più di trecento cori: cori di bambini, cori misti, cori maschili, cori femminili, cori ecclesiastici e cori gospel, con oltre 9000 coristi. Quasi tutte le regioni in questa terra hanno da offrire almeno uno o più cori attivi. E la popolazione islandese conta oggi circa 340.000 abitanti. I cori si esibiscono annualmente nei concerti di Natale e di Primavera – alcuni anche nei concerti di Pasqua e in altre particolari ricorrenze. Molti di questi cori viaggiano regolarmente all’estero, maggiormente verso l’Europa o il Nord America, ma anche nei dintorni dell’Islanda. Dall’inizio del Ventesimo Secolo, è stata composta moltissima musica corale in Islanda.
All’inizio, i compositori scrivevano principalmente letteratura nazionalistica. Non bisogna sorprendersi di ciò, poiché in quel tempo gli Islandesi erano fortemente influenzati dall’indipendenza nazionale e dall’amore per la loro patria, lo stesso amore che diede l’impulso per la fondazione dei primi cori islandesi. La prima significativa opera corale islandese, una cantata, fu eseguita nel 1930. Da allora, molti altri grandi brani corali furono composti, tra cui molti oratori e brani di musica sacra. Non ci si può pero dimenticare, naturalmente, del grande numero di lavori minori che si sono fatti strada nel cuore degli Islandesi. Non è affatto insolito che, in un normale concerto corale in primavera, la maggior parte dei brani eseguiti provenga dall’Islanda. Al giorno d’oggi, anche la nuova musica Pop e Rock è stata arrangiata e trascritta per cori, principalmente dai direttori di coro, che cercano sempre musica nuova e interessante per i loro cori. (Jona Fanney Svavarsdottir, cantante lirica, M.MUS, direttore artistico della sezione Festival corale Voci dal Nord associazione musicale a Bolzano)
IL PROGRAMMA
kARLAKÓR HVERAGERDIS
Direttore Örlygur Atli Gudmundsson
Solista Arnar Gisli Saemundsson
Samferða (Viaggiare insieme)
Hudson Bay
Musica e versi: Magnús Eiríksson
La prima canzone parla di aprire il proprio cuore, rinnovare quello che c‘era una volta, trascorrere
insieme la vita… La canzone Hudson Bay parla di scappare dalla vita quotidiana, costruirsi una casetta in pace con Dio e altre persone sperando di trovare pace e protezione.
Kveðja (Salute)
Musica e versi: Bubbi Morthens. Arr.:Gunnar Gunnarsson. Un caro ultimo saluto a una persona amata e preghiera a Dio chiedendo carità.
Jörð þín glóa aldin (Amigos paro sempre)
Musica Andrew Lloyd Webber. Traduzione islandese: Einar Steinþórsson
Una ode alla nostra terra, gratitudine e ammirazione
Can´t help falling in love
Musica e versi: Weiss, Peretti, Creatore. Arr. per coro maschile: Jón Kristinn Cortez
Ég fann þig (Ti ho trovato)
Canzone non islandese origine sconosciuto. Poesia in islandese: Jón Sigurðsson
Ha cercato suo amore e finalmente trovata. Dice: Abbraccia amore mio, per me sei solo tu.
Söknuður (Mancanza)
Musica:Jóhann Helgason. Versi: Vilhjálmur Vilhjámsson Arr. Per coro maschile: Jón Sigurðsson . Una persona molto cara è venuta a mancare… i pensieri volano, il sole e l‘ estate scomparse e l‘anima non trova pace.. ma questo è il destino di tutti, una volta ogni persona deve morire e per quello meglio camminare la strada della vita insieme, tenendoci per mano.
Green green grass of home
Musica e poesia: Claude Curly Putman Jr. Arr per coro: Stefán Þorleifsson
Undir Svörtudröngum (Sotto la roccia nera)
Musica:Robert Sund. Poesia: Carl Peter Wickstöm. Traduzione: Þórarinn Hjartarson
Una ode alla natura che porta gioia e serenità… le persone cantano e ballano accompagnati da un violinista bravissimo circondate delle montagne alte.
Á Sprengisandi (Nel alto piano „Sprengisandur“)
Musica: Sigvaldi Kaldalóns. Versi:Grímur Thomsen. Arr. Per coro maschile: Einar Ralf
Il vecchio sentiero che attraversa Sprengisand, la distesa di nere sabbie vulcaniche nell’Altopiano Islandese, era ed è tuttora pericoloso da attraversare, sia a piedi che a cavallo, perché è molto lungo. Lì fuori, sulle sabbie nere, un viaggiatore non può mai sentirsi al sicuro e la paura dell’ignoto non è mai lontana, specialmente quando si fa buio. Poiché le sabbie sono la casa delle volpi e dei criminali, ma sono anche la casa della creatura più temuta di tutte, la regina degli elfi. La regina degli elfi non conosce pietà, dà la caccia agli uomini sulle sabbie nere, e una volta che li cattura, mette loro una sella e li usa come suoi cavalli finché non muoiono. Per questi motivi, tutti i viaggiatori si augurano a vicenda un viaggio sicuro fino al rifugio del Kidagil, una valle nello Sprengisandur.
Torna a Surriento
Musica: Ernesto De Curtis. Versi: Giambattista De Curtis . Solista: Arna Gísli Sæmundsson
O sole mio
Musica: Eduardo di Capua Versi: Alfredo Mazzucchi. Arr. per coro maschile: Páll Helgason
Hæ Mambó (Ciao Mambo)
Musica: Bob Merrill Versi in islandese: Loftur Guðmundsson. Arr. per coro maschile: Páll Helgason Ragazzo islandese, figlio di un contadino va a Napoli, vede una bella ragazza e la vuole invitare in Islanda per vivere con lui nella fattoria in Mývatnssveit, spiega a lei che in Islanda sanno anche ballare specialmente in autunno dopo avere racolto tutte le pecore dall alto piano.
Funiculi, funicula
Musica: Luigi Denza Versi in islandese. Egill Bjarnason. Arr. per coro maschile: Jón Kristinn Cortez
Viviamo bene, divertiamoci dove l‘ arpa suona… cantiamo e suoniamo l‘ arpa
Um þig ( Tu )
Musica: Luiz Bonfá Versi in islandese: Ólafur Gaukur. Arr. per coro maschile: Páll Helgason
Voglio cantare di te ovunque la mia barca mi porta e i miei pensieri seguono te.
Sumarliði er fullur (Il vicino che sa tutto)
Musica og Versi: Bjartmar Guðlaugsson. Arr per coro maschile: Stefán Þorleifsson
Una canzone popp. Chi non conosce il vicino che sa tutto e sa fare tutto molto meglio di tutti.
Ég er kominn heim (Sono tornato a casa)
Musica: T. Kalman Versi. Jón Sigurðsson. Arr. per coro maschile: Páll Helgason
Un islandese e finalmente tornato a casa e primavera / estate e lui discrive la bellissima natura, il sole che scintilla sulle onde del mare, il tramonto che colora il ghiacciao di rosso e adesso tutto andrà bene per lui e la sua amata perchè e tornato a casa. Una canzone che piace tanto cantare a tutti islandesi.