Alcune settimane fa l’amico giornalista Franco Borgogna, sulle pagine del Golfo, lasciò intendere che l’esito della gara per l’assegnazione della guardiania alla Torre di Michelangelo e alla biblioteca Antoniana aveva di fatto sconfessato la mia chiave di lettura e la mia preoccupazione , come espressa satiricamente nell’ambito della mia rubrica giornalistica.
Difatti prima che l’apposita commissione esaminasse le varie domande per poi decidere a vantaggio di una cooperativa Foriana , manifestai il sospetto che potesse esserci una pastetta tra l’Amministrazione comunale di Ischia, la Genesis e l’Opera Pia Iacono Avellino Conte di cui fa parte anche l’arch.Silvano Arcamone cognato di Celeste Vuoso che ne è il presidente…
Franco Borgogna inoltre manifestò, giustamente, una serie di perplessitá legate alla circostanza che dallo studio degli atti si poteva facilmente evincere che la finalitá dell’assegnazione andava ben oltre la semplice guardiania dei due preziosi immobili comunali.
Ora che Gaetano Di Meglio ha portato alla luce il testo della delibera n 58 del 17 aprile 2014, anche l’amico Franco si dovrá convincere che molto probabilmente avevo ragione a pensar male…
Infatti la delibera 58 oltre a sancire, ancora una volta, l’inettitudine dell’amministrazione comunale di Ischia , dimostra che l’Opera Pia giá da molto tempo sta puntando ad impossessarsi ad ogni costo della torre di Guevara capitalizzando probabilmente il doppio ruolo di Silvano Arcamone che ricopre sia la carica di dirigente dell’UTC che quella di componente del cda Opera Pia.
Credo che ci troviamo difronte ad un caso scolastico di conflitto di interesse,ma oramai è pacifico che l’architetto,una volta verde, vola sempre impunemente verso il cielo Celeste…
Per chi non l’avesse ancora capito la delibera n.58 dimostra inequivocabilmente che:
1) L’Opera Pia vuole mettere a tutti i costi le mani sulla Torre di Guevara
2) tale delibera non configura un contratto di comodato gratuito come vorrebbero farci credere, ma una vera e propria permuta che altro non è che il termine giuridico del baratto: tu dai una cosa a me ed io do una cosa a te.
Infatti con deliberazione n. 9 del 20 marzo 2014 il consiglio di amministrazione dell’Opera Pia ha deliberato di concedere gratuitamente al Comune di Ischia alcuni locali in via Mirabella solo a “condizione che il Comune di Ischia metta a disposizione della fondazione medesima ad uso gratuito la Torre di Guevara e la Biblioteca Antoniana per convegni,incontri,riunioni,
Trattandosi quindi di una vera e propria permuta, ne consegue che il recente intervento di manutenzione straordinaria fatta dal Comune tramite Ischia Ambiente configurerebbe il reato di illecito arricchimento a favore della fondazione Opera Pia
3)L’amministrazione comunale ha creato le premesse per scatenare un conflitto tra l’Opera Pia e la cooperativa Foriana che ha vinto il bando per la guardiania e quant’altro,(non a caso si vocifera giá di un ricorso al TAR ).
L’unico risvolto positivo di tale inquietante storia è che il secondo Circolo Didattico di Ischia potrá godere di qualche aula in più e questo non può fare che immensamente piacere.
Intanto circola voce che alla luce di questi episodi qualcuno è orientato a proporre all’architetto Silvano Arcamone di portare all’esame del cda della fondazione la proposta di trasformarne il nome da Opera Pia …a Opera Mia…
Complimenti per l’intraprendenza…