Gaetano Di Meglio | Cari Genitori delle classi terze sezioni C e D anno scolastico 2019/2020 del plesso “O. Buonocore” di Ischia ho letto e pubblico la “vostra” lettera di ringraziamento alle maestre. La pubblico anche se l’ho ricevuta per vie traverse e spero che NON la cambierete.
Però, cari genitori, dovete sapere che in questa occasione state facendo perdere i vostri bambini. L’elogio del docente al dispetto del genitore che avete abbandonato (almeno per quella classe) è il classico esempio di popolo gregge che si schiera con il potente di turno. Il sindaco al comune, il docente a scuola.
LETTERA DI RINGRAZIAMENTO
I sottoscritti firmatari sentono l’esigenza dal profondo del cuore di esprimere i loro ringraziamenti alle maestre delle classi terze sezioni C e D anno scolastico 2019/2020 del plesso “O. Buonocore” di Ischia attestando loro piena stima, fiducia e gratitudine per tutto quanto hanno dimostrato e continuano a dimostrare nel loro lavoro quotidiano al servizio dei ragazzi, dei genitori e di tutta la comunità scolastica.
Il lavoro dei docenti è un lavoro particolare, a volte incompreso dai non addetti, i quali non sanno quanto sia difficile rapportarsi ed interagire con un congruo numero di discenti, ciascuno con le proprie specifiche difficoltà e problematiche.
Talvolta è difficile anche dialogare con i genitori, soprattutto quando, purtroppo, si tratta di rappresentare che l’andamento scolastico del bambino presenta delle difficoltà e non rispecchia le aspettative genitoriali. Le difficoltà del bambino, infatti, spesso, sono addebitate dalla famiglia ai docenti, accusati di essere talvolta scarsamente empatici, altre volte troppo severi od anche superficiali nel rapportarsi alla sensibilità del bambino.
La verità è che gli insegnanti, malgrado i loro sforzi, non hanno, purtroppo, la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi, che continuamente si presentano nel corso dell’anno scolastico.
Le cose, ovviamente, si sono complicate in questo particolare periodo di emergenza sanitaria, in cui le lezioni sono state tenute in modo completamente diverso rispetto alle modalità tradizionali.
Nessuno, né grandi, né piccoli, era abituato all’utilizzo dei nuovi sistemi e delle nuove piattaforme digitali per le lezioni. Ci si è dovuti reinventare ed adattare ad una nuova didattica, si è stati costretti a diventare tutti “telematici”, anche chi il computer o il tablet lo aveva come “soprammobile”.
È evidente la difficoltà di questo nuovo approccio così innovativo!
Difficoltà nell’utilizzo delle tecnologie che non deve trasformarsi in una colpa per il corpo insegnanti. Ognuno, in questo tragico anno scolastico all’insegna della pandemia, ha dovuto cambiare le proprie abitudini di vita: nonni rimasti soli chiusi in casa e privati finanche della visita dei propri cari; genitori che non hanno avuto la possibilità di lavorare; modalità di lavoro in smartworking e didattica a distanza, spesso senza strumenti adeguati; bambini insofferenti, privati della possibilità di rapportarsi e confrontarsi con i propri coetanei. Tutto ciò ha richiesto un enorme sforzo di adattamento e la capacità, soprattutto da parte degli insegnanti, di poter dimostrare vicinanza, pur restando lontani, ai bambini, i quali hanno vissuto in modo spesso traumatico il distacco dalle loro abitudini quotidiane, ed alle loro famiglie. Tutto ciò hanno saputo fare le nostre maestre, nonostante il distanziamento sociale e pur attraverso uno schermo, venendo incontro alle esigenze di tutti, nello sforzo comune di trovare soluzioni alle tante problematiche, che la nuova didattica poteva presentare. Il tutto senza far mai mancare, pur con le nuove modalità telematiche, la loro presenza, la loro partecipazione attenta alla vita scolastica ed extrascolastica dei bambini, e senza interrompere quel filo e quelle relazioni, anche affettive, che rappresentano il terreno di crescita degli alunni, e che il Coronavirus sembrava aver spezzato. Tutti noi siamo usciti profondamente cambiati e provati da questa esperienza del Coronavirus: restano però fermi i riferimenti di vita, gli affetti e la Scuola. Il nostro augurio è che il prossimo anno scolastico inizi sotto i migliori auspici. Questo è quello che auguriamo ai nostri figli ed anche ai docenti.
Molti, infatti, non sanno che il lavoro che le insegnanti hanno svolto e continuano a svolgere, non è limitato alle sole ore curriculari: la loro professionalità le porta a doversi tenere in continuo aggiornamento ed a lavorare anche a tarda sera per poter approntare le lezioni e per stabilire percorsi atti a recuperare proprio gli alunni che presentano delle difficoltà individuali o che si presentano svantaggiati. È questo un lavoro sommerso, silenzioso e non retribuito economicamente, ma che le nostre maestre svolgono con passione, coscienti della propria funzione educativa e del ruolo sociale che svolgono per la educazione delle nuove generazioni, in ossequio al legame affettivo che le lega ai propri alunni ed al rapporto di stima reciproca che hanno instaurato con i loro familiari. Detto ciò, i suddetti firmatari rinnovano i ringraziamenti ed esprimono profonda riconoscenza alle maestre per il lavoro svolto finora, e soprattutto in quest’anno scolastico così tragico e particolare che si avvia alla sua conclusione, nella certezza, che, come sempre, sapranno mettere in atto tutto quanto è necessario per predisporre e programmare al meglio le attività per il prossimo anno scolastico.
Buona Estate care maestre e arrivederci a settembre, nella speranza di rivedervi con i nostri bambini tra i banchi di scuola e di risentire le aule risuonare di voci festose e di canti gioiosi