«Che stiamo facendo? Ancora una sconfitta? E che cazzo!». Ultimamente era diventato un ritornello. Il male lo aveva minato nel fisico ma non nello spirito. Salvatore Pesce ieri sera ha lasciato la famiglia, gli affetti, ma anche il mondo gialloblù. Da oggi tiferà da lassù. Accanito tifoso fin da giovane, team manager dell’Ischia in due circostanze, Salvatore ha fatto parte del corpo dei Vigili Urbani di Ischia. Per tutti era semplicemente il “Maresciallo”. Carattere forte, deciso, ma sempre generoso e disponibile. Da anni il “tavolo del Maresciallo” al bar Calise di via Antonio Sogliuzzo, era diventato un punto di riferimento per i pallonari incalliti, per i tifosi dell’Ischia con spiccata vis polemica. Si discuteva di tutto, anche con toni accesi: dalle vicende societarie a quelle tecniche.
Salvatore Pesce se ne va in punta di piedi, con l’I-Pad sul comodino «perché mi devo collegare con “Sportube” per vedere la partita». Indimenticabili le trasferte in Molise, Puglia e Basilicata con la Panda, con la Lancia di Sabatino Accurso e in compagnia di Bruno Basentini ai tempi della promozione in Serie D, con Peppe Di Costanzo e Gianni De Vivo. L’odore acre del suo sigaro ha pervaso gli stadi di mezzo Meridione. Angelo custode di Ninni Corda, ineccepibile sotto la gestione Governi. Un altro pezzo di storia dell’Ischia che se ne va.
Funerali oggi alle 15.00, presso la Parrocchia del Buon Pastore in Via Leonardo Mazzella.
G.S.