Attori e Spettatori di Anna Fermo | Il medagliere delle Olimpiadi di Parigi 2024 si è aggiornato nella tarda serata di ieri con tutte le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo vinte da tutti gli atleti partecipanti, provenienti da tutto il mondo.
Sono 40 i podi conquistati dai nostri azzurri: 12 medaglie d’oro, 13 d’argento e 15 di bronzo; posizionandosi in 9ª posizione nella classifica complessiva del medagliere olimpico.
Se l‘obiettivo olimpico italiano era quello di fare meglio di tre anni fa, quando gli atleti italiani conquistarono complessivamente 40 medaglie e ne vinsero ogni giorno, record assoluto per la nostra nazione, in effetti non ci sono riusciti, ma comunque hanno eguagliato quel risultato col grande rammarico dei tanti quarti posti ottenuti, ma con la soddisfazione di più ori.
Nicolò Martinenghi, oro nel nuoto, 100 rana; Thomas Ceccon oro nel nuoto, 100 dorso; Fiamingo, Santuccio, Rizzi, Navarria oro nella scherma, spada a squadre; Giovanni De Gennaro oro nella canoa slalom, K1; Alice Bellandi oro nel judo,-78 kg; Marta Maggetti oro nel windsurf; Sara Errani e Jasmine Paolini oro nel tennis, doppio femminile; Alice D’Amato oro nella ginnastica, trave; Bacosi, Rossetti oro nello skeet squadre miste; Tita e Banti oro nella vela, Nacra 17; Chiara Consonni, Vittoria Guazzini oro nel ciclismo su pista, madison donne; squadra Volley femminile, oro.
Alle 12 medaglie d’oro seguono le 13 medaglie d’argento: Filippo Ganna nel ciclismo, cronometro; Federico Nilo Maldini nel tiro sportivo, pistola 10 metri; Filippo Macchi nella scherma, fioretto; Andreoli, D’Amato, Esposito, Iorio, Villa nella ginnastica artistica; Chiumento, Gentili, Panizza, Rambaldi nel cannotaggio, 4 di coppia; Silvana Stanco nel tiro sportivo, trap femminile; Arianna Errigo, Martina Favaretto, Alice Volpi e Francesca Palumbo nella scherma, fioretto a squadre; Stefano Oppo, Gabriel Soares nel canottaggio, doppio pesi leggeri; Gregorio Paltrinieri nel nuoto, 1500 stile; Guillaume Bianchi, Alessio Foconi, Filippo Macchi e Tommaso Marini nella scherma, fioretto a squadre; Gabriele Casadei, Carlo Tacchini nella canoa sprint, doppio uomini 500 metri; Nadia Battocletti nell’atletica, 10 mila; Elia Viviani, Simone Consonni nel ciclismo su pista, madison uomini.
Ed infine le 15 medaglie di bronzo: Luigi Samele nella scherma, sciabola individuale; Miressi, Ceccon, Conte Bonin e Frigo nel nuoto, 4×100 stile libero; Paolo Monna nel tiro sportivo, pistola 10 metri; Gregorio Paltrinieri nel nuoto, 800 stile; Lorenzo Musetti nel tennis, individuale maschile; Manila Esposito nella ginnastica, trave; Mattia Furlani nell’ atletica, salto in lungo; Ganna, Milan, Consonni, Lamon nel ciclismo su pista, inseguimento a squadre; Ginevra Taddeucci nel nuoto in acque aperte, 10 km; Antonino Pizzolato nel sollevamento pesi, categoria -89kg; Sofia Raffaeli nella ginnastica ritmica, concorso individuale; Simone Alessio nel taekwondo, categoria -80 kg; Andy Diaz nell’atletica, salto triplo; Centofanti, Duranti, Maurelli, Mogurean, Paris nella ginnastica ritmica; Giorgio Malan nel Pentathlon Moderno, individuale uomini.
Il nostro orgoglio nazionale è in ciascuno di questi nomi, alla pari di quelli, tanti, che non riportiamo solo per motivi di spazio, ma che hanno dato lustro alla nostra Italia pur non conquistando il podio, ma provandoci con forza e tenacia.
E’ calato dunque il sipario dell’edizione 2024 dei Giochi Olimpici, in una Parigi che ha fatto da cornice a questa estate sportiva ricca di emozioni.
In un susseguirsi di gare avvincenti e storie umane indimenticabili, tra prestazioni eccezionali, record infranti e qualche controversia che non ha mancato di far discutere, tutto sommato abbiamo vissuto momenti intensi, tifando per i nostri atleti e le nostre atlete.
40 medaglie rappresentano un risultato decisamente importante se pensiamo anche alla molteplicità delle discipline in cui i nostri azzurri hanno spiccato, ma inorgoglisce anche il dato che sono riusciti ad ottenere anche il maggior numero di quarti posti, ben 20, a lasciar ben sperare che alle prossime ci saranno altre sorprese. Si, perché seppur spesso, un quarto posto sia visto come una medaglia mancata, è in realtà piuttosto testimonianza di un livello di eccellenza che non può essere sottovalutato.
La nostra Benedetta Pilato, che ha gareggiato con straordinaria determinazione nei 100 rana, ha mostrato al mondo intero che anche un quarto posto può essere motivo di grande orgoglio. Arrivare così vicini al podio è la prova di un’altissima preparazione tecnica e di una grinta che promette grandi cose.
Moltissimi dei nostri atleti in effetti si sono dimostrati i quarti migliori al mondo nelle loro discipline, segno che gli azzurri hanno ancora molto da dire.
Intanto però, possiamo già scrivere la storia con le nostre ragazze della pallavolo femminile. Dopo una serie di risultati importantissimi sono salite sul gradino più alto del podio davanti alla commozione di fan, tecnici e dell’allenatore Velasco. La finale olimpica contro gli Stati Uniti, finita 3 set a 0 per le azzurre, è un record difficile da dimenticare, e lo è ancor di più per il fatto che questa di Parigi è anche la prima medaglia olimpica della storia per la nazionale femminile di pallavolo, oltre alla prima medaglia d’oro per la pallavolo italiana.
Volgendo uno sguardo veloce indietro, al netto delle emozioni, diciamo che questa parigina è stata di fatto un’edizione carica di critiche, legate soprattutto all’organizzazione, per non parlare della Senna, rivelatasi del tutto non idonea ad ospitare le gare, a causa dello stato delle sue acque. Alcuni ritardi nelle competizioni ed il malessere di alcuni atleti hanno ulteriormente alimentato le polemiche. A complicare la situazione si sono aggiunte anche le condizioni degli atleti all’interno del villaggio olimpico: tra caldo eccessivo, letti di cartone e cibo non adeguato, molti sportivi hanno reso virali le loro lamentele documentando il soggiorno olimpico tramite video e dormendo all’aria aperta. Come dimenticare Ceccon!
Non dimenticheremo facilmente nemmeno le polemiche legate al mondo della boxe, rivolte a d Imane Khelif e Lin Yu Ting, le due atlete iperandrogine che, a detta di molti esperti, non avrebbero dovuto partecipare alle gare femminili nonostante entrambe avessero superato i test di idoneità del CIO. “Tra segni della X fatti con le mani per segnalare il cromosoma femminile e la volontà di Angela Carini di abbandonare l’incontro contro Khelif – che ha poi vinto la medaglia d’oro – dopo solo 47 secondi, la vicenda della boxe è stata sicuramente una delle pagine più tristi delle Olimpiadi di Parigi.
Grosse polemiche hanno coinvolto anche l’arbitraggio: nel corso di tutte le Olimpiadi ci sono stati molti momenti in cui, forse, le decisioni degli arbitri hanno penalizzato i nostri gli atleti azzurri. Dall’argento di Filippo Macchi nel fioretto maschile, passando per l’eliminazione della fiorettista Arianna Errigo ai quarti e quella della judoka Odette Giuffrida, fino all’eliminazione del Settebello ai rigori contro l’Ungheria nei quarti di finale, si è scatenata una protesta degli atleti che hanno voltato le spalle alla giuria.
Eppure, le Olimpiadi restano sempre i Giochi Sportivi più attesi di sempre e più emozionanti ed a Parigi alla fine non hanno perso il loro spirito.
D’altronde poi, come è stato sapientemente osservato, il medagliere delle Olimpiadi è anche una chiave di lettura del mondo: “dietro le vittorie dei singoli atleti ci sono i Paesi che con investimenti economici, sostegni alle carriere, qualità delle infrastrutture coltivano i loro talenti. Non è un caso che le due principali economie della terra, Stati Uniti e Cina, siano ai primi due posti della classifica”. Per cui, anche se l’Unione Europea, non essendo uno Stato, non risulta nel medagliere ufficiale, sommando le medaglie d’oro di tutti i 27 Paesi europei, scopriamo che l’ UE doppia abbondantemente le due superpotenze in testa alla classifica.
Un risultato che dovrebbe convincerci del valore di quella “Unione” di cui parliamo tanto, ma che resta tuttavia ancora in qualche modo “sospesa”.
Nel nostro Vecchio continente, che spesso ci appare stanco,in realtà si gioca la partita decisiva del futuro e capire che c’è un bene più grande che dovrebbe tenere insieme i suoi 27 Stati è necessario oggi più che mai con i tempi che corrono.
Il medagliere complessivo delle Olimpiadi Parigi 2024 vede gli Stati Uniti con 39 oro, 44 argento, 42 bronzo (126 totali), la Cina con 40, 27, 24 (91); il Giappone con 20, 12, 13 (45); l’Australia con 18, 19, 16 (53); la Francia con 16, 26, 22 (64); i Paesi Bassi con 15, 7, 12 (34); la Gran Bretagna con 14, 22, 29 (65); la Corea del Sud con 13, 9, 10 (32); l’Italia con 12, 13, 15 (40); la Germania con 12, 13, 8 (33).
Ecco, perché non prendere spunto dai nostri atleti? Lo sport europeo alle Olimpiadi sa sempre dare un’ottima prova di se, perché non può farlo anche l’Europa per avere un ruolo fondamentale nel mondo?
Se il nostro futuro è nella capacità di interpretare il nostro passato, perché il nuovo si avvantaggi dell’esperienza di ciò che è tradizione, l’Unione non cancella le nostre nazionali diversità, ma deve ergersi su di esse forte di ciascuna.
Questo è ciò che i giochi olimpici ed il loro medagliere tentano di insegnarci ogni 4 anni.
Che dire: arrivederci a Los Angeles 2028.