venerdì, Dicembre 27, 2024

Il palazzo di giustizia di Ischia cade a pezzi

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Durante un’udienza lastre di marmo si sono staccate da una finestra. La caduta di intonaci è ormai all’ordine del giorno

Mentre alla sezione distaccata di Ischia era in corso l’udienza dinanzi al giudice di pace Carro, all’improvviso alcune lastre di marmo si sono staccate dal soffitto della finestra che si affaccia sul giardino. Fortuna ha voluto che in quel momento nessun avvocato o cittadino si trovasse a transitare sotto la finestra.

La struttura dove oggi ha sede il palazzo di giustizia è fatiscente e ogni giorno diventa sempre più problematico il suo utilizzo, ma tutti fanno finta di nulla, sperano che nulla accada per non creare nuovi problemi dopo il pericolo della definitiva chiusura della sezione distaccata. Ormai il distacco degli intonaci è all’ordine del giorno, come anche le profonde spaccature che si notano a vista d’occhio nelle strutture portanti dell’edificio. Nel vano dove sono allocati i bagni si è aperta una crepa su un pilastro, a dimostrazione di un movimento nell’assetto generale del palazzo, che è stato già dichiarato inagibile diverso tempo fa dai tecnici dell’Amministrazione provinciale. E che dire della situazione strutturale al piano superiore, dove è allocata la sezione civile con un carico di persone molto consistente durante le ore di udienza? Del resto la struttura in parte è inutilizzabile. Sono stati realizzati dei divisori per separare le zone ad alto rischio da quelle più praticabili. I sopralluoghi eseguiti qualche settimana fa dai funzionari dell’Amministrazione provinciale hanno chiarito che si deve dare inizio ai lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’intero edificio scolastico che dovrebbe ritornare nuovamente nella disponibilità degli studenti e insegnanti del Liceo.

L’errore è stato abbandonare a se stessa la struttura storica della sede giudiziaria, dove non sono stati eseguiti interventi tali da consentirne la riapertura, dimenticando che gli accordi intercorsi tra il Comune d’Ischia e la Provincia di Napoli per la sede dell’ufficio giudiziario erano della durata di un anno. Adesso, per cercare di correre ai ripari, gli avvocati hanno inviato il segretario dell’Associazione Forense, l’avv. Francesco Cellammare, a confrontarsi con quel che rimane della Provincia, sostituita dalla Città metropolitana. Ma si è sentito rispondere che i soldi non ci sono e che vi sono da regolare i rapporti istituzionali.

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