domenica, Novembre 24, 2024

Il paradosso del gambling online

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Nonostante il forte interesse dei giocatori, alimentato da un servizio in continuo miglioramento, il gambling online tende ancora oggi a provocare delle forti spaccature. Sia a livello etico sia a livello giuridico.

Ogni Paese impone delle leggi apposite in merito. Vale anche per l’Italia, notoriamente uno degli Stati più severi. Il trattamento dei casinò non AAMS lo lascia chiaramente intravedere, anche quando, forse, non ce ne sarebbe poi tutto il bisogno. Dietro ai provvedimenti adottati dal Governo una logica di evidente natura fiscale. Un problema più teorico che pratico, sicché nella dichiarazione dei redditi IRPEF esiste una apposita voce.

La nascita del gambling online

A ogni modo, la questione ha portata internazionale. In qualsiasi Paese, grande o piccolo che sia, tengono, infatti, banco le discussioni sugli accorgimenti da adottare. Su quanto sia lecito concedere libertà al settore e quanto sia, al contrario, opportuno mettere dei paletti, onde evitare di lasciarsi sfuggire la situazione di mano.

L’industria del gambling online è sorta nel 1994, con il rilascio del primo pacchetto software online e la legalizzazione ad Antigua e Barbuda. Minacciando i flussi di entrata di organi influenti, altrove sono rapidamente riusciti a definirlo una pratica illegale.

Ma ciò non ha fermato il movimento. Semplicemente, lo sviluppo ha avuto luogo in penombra. In un certo senso, ciò ha favorito il proliferare di compagnie poco raccomandabili. Perché era tanto forte il desiderio di sfidare la sorte da parte dei gambler da affidarsi ad organizzazioni di dubbia entità.

Il dietrofront dei Governi

Dunque, dopo essersi resi conto dell’importante giro di denaro del quale si erano privati per la loro stessa volontà, i Governi hanno iniziato a fare dietrofront. Una volta assodato che sarebbe stato impossibile fermare il settore, hanno cambiato radicalmente filosofia. Da soppressori hanno provato a rendersene protagonisti.

Da qui il ricorso alle licenze per qualificare gli operatori a operare in un dato territorio. Una forma di per sé di guadagno, in quanto, com’è facile immaginare, le licenze sono rilasciate solo dietro il pagamento di una quota.

L’impatto degli smartphone

Il gambling online ha iniziato a spopolare anche per via degli onnipresenti dispositivi tecnologici. In particolare, gli smartphone stanno cambiando il quadro della situazione a ritmi incredibili. D’altra parte, le nuove generazioni ne hanno quasi tutti uno e l’avvento delle app consente agli allibratori di avvicinarsi a loro.

L’idea di giocare come e quando vuoi si traduce in enormi opportunità. Ma, al solito, esiste il rovescio della medaglia: in grado di scavalcare confini, giurisdizioni e accordi fiscali, una marea di aziende opera senza regolamentazione ed è illegale. Terreno fertile per la criminalità organizzata, le cui manovre sono meno facili da scoprire.

Conclusioni

Le persone amano giocare ed esso è a pieno titolo una parte rilevante del panorama culturale italiano. La storia insegna che applicare una politica ostile non fa bene a nessuna delle parti. Dunque, sarebbe il caso di studiare meglio la legislazione e di adottare degli accorgimenti, in linea con l’evoluzione inesorabile del business. L’unica soluzione per andare incontro al cambiamento senza soccombere è di abbracciarlo. Non può essere altrimenti.

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