Andrea Esposito | Anche sulla nostra isola, nella giornata di ieri la nutrita comunità ucraina di Ischia ha celebrato il triste e drammatico anniversario di 3 anni di eroica resistenza contro l’invasione russa della propria patria. L’ha fatto in maniera importante, facendo non solo ricordo testimonianza e omaggiando la memoria delle tante vittime, civili e militari, ma anche e soprattutto facendo informazione contro la pervicace disinformazione che colpisce ampi stradi delle opinioni pubbliche europee.
Essendo stato adottato da questo popolo straordinario, poiché metà della mia famiglia, quella di mia moglie, è di Leopoli, non manco mai di far sentire la mia partecipazione ed il mio sostegno alle loro iniziative. Ma ogni volta provo sempre – per svariati motivi – la stessa sensazione: mi sento piccolo piccolo, davanti alla grandezza ideale di queste persone, eroi civili dal primo all’ultimo, così come i loro difensori. Ho partecipato prima alla messa in Portosalvo, alla presenza del vescovo. Ci siamo quindi trasferiti presso le Antiche Terme Comunali di Ischia dove è stata allestita una mostra che ha accolto decine e decine di visitatori durante l’arco dell’intera giornata: l’esposizione fotografica è ovviamente molto particolare, c’è bisogno di polso fermo per riuscire a passeggiare nell’ampio salone davanti a quelle immagini, scorrerle una per una, farsi travolgere dal dolore che ci appartiene, ma anche (per chi con l’Ucraina non ha nulla a che vedere) fare le inevitabili riflessioni.
La mostra rappresenta gli scatti piu’ rappresentativi, quelli piu’ famosi, quelli finiti sulle prima pagine e sui paginoni interni dei tabloid di tutto il mondo: l’attacco del 24 febbraio 2022 in piena notte, gli invasori alle porte di Kyiv, la fuga dei civili disperati, i bombardamenti vissuti abbracciati e terrorizzati nella metropolitana della capitale, e poi i feriti, le amputazioni, gli orfani, i pianti dei bimbi e delle madri, gli eroi di Mariupol, la resistenza dell’Azovstal, i soldati di ritorno dalla prigionia russa cosi simili ai superstiti dei campi di sterminio nazisti. Fino alla reazione, orgogliosa ed eroica: i volontari, gli artisti, gli sportivi, che tornano alla vita risorgendo con un arto in meno.
Sono tutte immagini che conoscevo benissimo, che ho condiviso e commentato mille volte. Mi hanno fatto soffrire, oggi come allora, ma quello che mi ha colpito è stato altro. E’ stata la compostezza degli organizzatori: tutti vestiti a lutto, uomini e donne, gentili ed accoglienti come sempre, ma fieri. A testa alta, gli occhi lucidi ma aperti, un atteggiamento che solo l’essere stati temprati da milioni di avversità ha dato loro. Gli ucraini di Ischia, come gli ucraini di tutto il mondo, mi hanno insegnato – tra le tante cose – il PATRIOTTISMO sano, compito, serio, profondo.
Un patriottismo mai sguaiato, urlato, volgare, eccessivo. Mi ha colpito il silenzio con il quale gli ucraini sono patrioti, mentre noi – per esserlo – abbiamo bisogno di mille chiacchiere e schiamazzi, risultando quasi sempre finti ed ipocriti. Non si tratta di essere MEGLIO o PEGGIO, non è questo il punto, non è un metro di giudizio che deve decretare il vincitore di una gara etica.
Si tratta semplicemente di prendere coscienza che si puo’ volare piu’ in alto delle nostre quotidiane meschinita’, dei nostri egoismi, dando il giusto peso e le giuste proporzioni alle nostre piccole difficoltà quotidiane di fronte all’enormità della tragedia che sta vivendo una parte d’Europa, la nuova Europa, quella piu’ giovane e sana. Un esempio, ieri l’ho visto per l’ennesima volta, che custodisco con commozione ed orgoglio e che farò di tutto per divulgare ai nostri giovani.Io sarò sempre con voi, sempre e per sempre. Essere al vostro fianco è l’onore piu’ grande della mia vita. Ciò che ci avete insegnato in questi 3 anni è la lezione piu’ preziosa che possiamo fare nostra e passare ai nostri figli!
Al termine dell’evento l’Associazione “Uniti per Ucraina-Ischia APS ha voluto ringraziare quanti hanno fatto sentire la loro vicinanza e, in particolare, ringraziare il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino, il presidente del consiglio comunale Gianluca Trani e la consigliera comunale Carmen Criscuolo.
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