Organizzazione isola d’Ischia del PMLI | La scintilla è scoccata con l’intervista rilasciata da Roberto Saviano a Simonetta Fiori e pubblicata dal Venerdì di Repubblica qualche giorno fa. Dall’intervista spicca il silenzio programmato da Saviano sulla sua adolescenza. Infatti quello è il periodo in cui lo scrittore di Gomorra scrive al PMLI, dichiara la sua adesione al Partito, informa che è “un ragazzo impegnato nella lotta di classe e militante della sinistra rivoluzionaria extraparlamentare di tendenza guevarista/trotzkista”. A 17 anni, lo scrittore di Gomorra Saviano scrive “ai cari compagni del Bolscevico” e si definisce “un marxista-leninista di Caserta”. Un passato rivoluzionario ma di tutto questo la Fiori di Repubblica non fa parola, perché ovviamente Roberto Saviano preferisce tacere.
A smascherare il furbetto di Gomorra è invece il PMLI che sul “bolscevico”, il suo storico settimanale che il prossimo 15 dicembre compie 50 anni di vita, racconta tutto e precisa che oggi Saviano è un riformista borghese di idee liberali e anticomuniste dichiarate, affascinato da scrittori di destra; aggiunge che nel 1997 Saviano scriveva che “il proletariato deve far maturare la lotta di classe contro il capitalismo”, mentre oggi deplora la violenza rivoluzionaria. Poi, incredibile ma vero, nell’intervista alla Fiori dichiara che “giocarsi la vita non vale mai la pena, ma quando accade non bisogna rinnegare”. Chissà perché non dovrebbe succedere quando accade per le idee politiche…
Saviano così sgamato è finito in prima pagina su “il Fatto quotidiano”, ha conquistato le pagine di giornaloni nazionali come “il Giornale” di Sallusti e “il Secolo d’Italia” ed ha costretto Wikipedia a cambiare il testo della sua biografia. Una figuraccia.
Un episodio poco edificante per un personaggio come Saviano, che tenta di nascondere un periodo importante della sua vita, solo per non deturpare l’immagine attuale di chi è ospite gradito di tanti salotti buoni della società borghese italiana.
Un episodio che però, ha costretto il giornale di Travaglio a rompere il silenzio stampa mantenuto dai media italiani, di destra e della cosiddetta sinistra, sul PMLI e sul “bolscevico”, un inatteso regalo per il prestigioso anniversario del giornale.