L’accollo di responsabilità e le scuse di Aurelio De Laurentiis nei confronti dei tifosi del Napoli e dei Napoletani dopo la gara interna col Monza hanno rappresentato un atto senza precedenti in quasi diciannove anni di presidenza. Un gesto che mi ha lasciato del tutto sorpreso, considerato che mi sarei aspettato i suoi soliti silenzi o, al limite, il consueto dito puntato contro il mondo intero, anziché tale apparente umiltà scalfita solo dalla promessa di raccontare la verità ai giornalisti in una cena a Posillipo.
E se è per questo, anche la sua ammissione della necessità di intervenire sul mercato per correre ai ripari rispetto ai risultati poco lusinghieri della prima metà della stagione aveva esercitato un certo “non so che” su quei tifosi come me che nemmeno dopo lo scudetto erano convinti, a giusta ragione, che il padrone della nostra società calcistica potesse vantare qualche merito per lo storico risultato raggiunto.
Il problema è che, alla lunga, chi nasce tondo non può morire quadro: nun ce sta niente ‘a fa!
Il calciomercato del Napoli, alla data di ieri -15 gennaio 2023- rispecchiava appieno gli standard da sempre adottati da AdL e i suoi: Mazzocchi… prima entrata capo retto; troppo alta la richiesta e troppo cash per Dragusin, così dal Genoa se lo son preso gli Spurs; Samardzic era ogni giorno di più a un passo, salvo tornare il papà-manager in Italia e virare verso la Rube viste le “incertezze” del Napoli; oggi Traorè svolge le visite mediche reduce, a ventitré anni, da un infortunio prima e dalla malaria poi, che gli hanno impedito di vedere il campo per mesi; nessuna news per il centrocampista (visto che insieme a Cajuste anche Demme sembra avere problemi fisici), per il difensore centrale, per il sostituto di Lozano (Lindstrom non pervenuto) e per il rinnovo con Zielinski che sembra, ora dopo ora, più lontano.
Mi sforzerò ancora una volta di attendere la conclusione del calciomercato di riparazione, prima di manifestare per l’ennesima volta la delusione enorme nei confronti del presidente per essere riuscito a dilapidare la ricchezza di un anno d’oro come quello del terzo scudetto. Ma mi rendo conto che, con tutta probabilità, non esiste antidoto a questa logica bottegaia e di conduzione monocratica in stile “io so io e voi non siete un c…o”!
Spero vivamente di sbagliarmi e dovermi ricredere. Ma di questi tempi e dopo tante assurdità, di buone speranze sembra non essercene più neppure un filo.