PAOLO MOSE’ | Il presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara è rimasto sconcertato di quanto sta accadendo negli uffici giudiziari di Ischia dopo che un’ala dell’edificio è stata di fatto sigillata dai Vigili del Fuoco e ribadito con un’ordinanza firmata dall’Ufficio tecnico comunale di Ischia. Un provvedimento che lascia una interpretazione di fondo: sull’utilizzo e sulla pericolosità di quella parte della struttura dove sono allocate le stanze della cancelleria penale, degli ufficiali giudiziari e la stanza del giudice. Una situazione molto complessa e difficile da gestire. Guardando soprattutto l’incolumità di chi vi lavora e di chi è costretto ad entrare soprattutto al piano terra del palazzo di giustizia. E’ pericoloso o no?
Le visite dei tecnici e degli ispettori inviati dal presidente del tribunale hanno partorito delle relazioni che non sono per nulla rassicuranti. Sia sotto l’aspetto statico dell’immobile che per l’assenza di norme di sicurezza in caso di pericolo. Non c’è nulla! E secondo quanto trapelato, il presidente del tribunale ha trasmesso più di una nota al Ministero della giustizia, non solo per descrivere l’attuale situazione in cui versano gli uffici della sezione distaccata, ma del lassismo, o meglio dell’immobilismo da parte dei pubblici amministratori locali. Più volte sollecitati a porre in sicurezza l’edificio. Trovando delle risposte interlocutorie pervenute dal Comune d’Ischia, che è nei fatti l’affidatario dell’immobile di proprietà dell’ex Provincia di Napoli. Sostanzialmente si dice in queste note che l’edificio al più presto deve ritornare nella disponibilità delle istituzioni locali per essere sottoposto ad un’attività di completa ristrutturazione con l’abbattimento del preesistente per realizzare una struttura ex novo. Per poi allocarvi nuovamente l’ex Liceo classico e scientifico. Essendo stati già appaltati i lavori e aggiudicati per una somma di circa 3 milioni e 500mila euro.
Di fronte a tale scelta amministrativa diventa per la Pubblica Amministrazione un controsenso intervenire con nuove spese per porre in sicurezza un edificio che di fatto dovrà scomparire per essere ricostruito in modo diverso utilizzando materiali antisismici. Non resta che riporre tutte le speranze sull’edificio storico che ha ospitato da sempre gli uffici giudiziari. Ma questa struttura è di fatto “blindata” da lamiere che servono per delimitare il cantiere. Un cantiere che è stato aperto e chiuso diversi anni fa per mancanza di fondi. Soldi pari a 600mila euro promessi dalla Provincia e mai giunti nella disponibilità del Comune d’Ischia, che nel frattempo aveva iniziato i lavori dando mandato ad una ditta che aveva di fatto “smantellato” il piano fuori terra con la ristrutturazione dei servizi igienici. Per fermarsi bruscamente allorquando è giunta la nefasta notizia di mancanza di denaro. Nascendo un contenzioso tra la stessa impresa e il Comune d’Ischia o con l’altra istituzione Provincia di Napoli, nel frattempo sciolta per volere del legislatore. Quegli impegni assunti in Giunta provinciale sono stati revocati su iniziativa del presidente della Città metropolitana e anche sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, subito dopo il suo insediamento.
Una situazione grave che non trova facili soluzioni e rischia di costringere il presidente del tribunale di Napoli ad adottare un provvedimento drastico: il trasferimento di tutte le attività al centro direzionale. Una possibilità ventilata dallo stesso presidente ai vertici del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli.
Il presidente del tribunale scrive al Ministero della Giustizia
