Siamo in tanti ad esserci chiesti a cosa servissero quei semafori spuntati nei pressi di tre attraversamenti pedonali in centro, come a Piazza Trieste, in Via Alfredo De Luca (plesso Marconi) e in Via Michele Mazzella (Tribunale – Scuole Medie – Istituto Mennella). Altrettanti eravamo ormai abituati all’idea che le vetuste lampade a tre luci mai troppo amate e rispettate dalle nostre parti si sarebbero riviste esclusivamente in occasione di circolazione a senso unico alternato da cantiere stradale; così come ne abbiamo visto la definitiva scomparsa (salvo un paio di unità e pali tuttora superstiti) in quel della “Piripissa”, dove il vecchio sogno del Barone Pilato è stato definitivamente soppiantato dalla rotonda di recente costruzione e dalle strane forme.
E invece, ecco che l’amministrazione di Enzo Ferrandino e dei suoi silenti quanto inetti sodali ha tirato fuori dal cilindro tre nuove postazioni semaforiche in bella mostra (si fa per dire) lungo le nostre strade. Qualcuno mi ha riferito (ma in verità non ho avuto tempo di approfondire) che si tratterebbe di sistemi “a chiamata”, quindi un metodo a totale vantaggio dei pedoni i quali, sempre più insicuri di attraversare la strada dinanzi a tanta inciviltà automobilistica, dovrebbero in questo modo veder maggiormente rispettato il proprio sacrosanto diritto di passarvi da un lato all’altro calpestando le zebrate in assoluta sicurezza.
Seppure fosse questo l’obiettivo di Ferrandino e compagni, io sono ugualmente convinto che si tratti di un vero e proprio passo indietro rispetto ai modernissimi sistemi esistenti per la sicurezza dei pedoni negli attraversamenti maggiormente a rischio; ma soprattutto, esso rappresenta un modo assolutamente retrogrado di affrontare il problema, rispetto alla necessità ricorrente di sollecitare una coscienza civica ed un’educazione stradale che, gioco forza, passa innanzitutto per la coercizione.
Non ci sono state morti utili a ridurre il rischio incidenti sulla nostra Isola, fin quando non sono stati installati gli autovelox. Dopo le prime multe, eccoli tutti come pecorelle a guidare rispettando i limiti di velocità solo grazie alle implacabili fotocamere stradali. E adesso i semafori dovrebbero rappresentare la soluzione? E i Vigili Urbani che oggi presidiano entrate e uscite dalle scuole, potranno realmente smettere di occuparsene? Staremo a vedere!