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Il salvifico polifunzionale: che peccato! | #4WD

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DAily 4ward di Davide Conte del 23 dicembre 2023

 

 Mentre Enzo Ferrandino gioisce e si pavoneggia dell’avvenuta vendita di un’altra cospicua porzione del Polifunzionale di Ischia alla Città Metropolitana di Napoli e la comunità scolastica locale resta alquanto indifferente alla cosa (sebbene lo stesso sindaco non abbia perso tempo nel pubblicare foto in aliscafo insieme a studenti di ritorno da Napoli), io resto di opinione totalmente contraria.Ero consigliere comunale di minoranza negli anni in cui l’amministrazione del precedente Ferrandino, Giosi (“scarta fruscia e piglia premmèra”), aveva trovato breccia grazie a Domenico De Siano nell’allora Amministrazione Provinciale di Napoli guidata da Gigino Cesaro per compiere un’analoga operazione. E allora come oggi io mi dichiarai pubblicamente contrario e non certo per andare contro alle esigenze dei nostri studenti in cerca di una sede finalmente stabile e soprattutto dignitosa. Quando ero Assessore nella Giunta Brandi (2002-2006), spronati dall’audacia e dalla lungimiranza del nostro Sindaco, ci rendemmo disponibili ad assumerci una notevole responsabilità nel risolvere nel migliore dei modi il contenzioso con la ditta che aveva svolto i lavori al Polifunzionale e che, di fatto, rappresentava la causa che lasciò in sospeso per quasi un ventennio quell’enorme cattedrale nel deserto. E grazie a quell’atto di coraggio, ampiamente dichiarato tra i nostri obiettivi di programma nella campagna elettorale, consegnammo finalmente quell’opera al Paese, ma con l’intento di mantenerne intatta la destinazione: un centro polifunzionale, ovvero la concentrazione dei principali servizi pubblici in un’unica struttura che, tra l’altro, alleviasse il bilancio comunale dalle tantissime spese sostenute per la locazione immobiliare delle sedi di uffici pubblici e aziende partecipate. Fui contrario anche al primo insediamento della scuola che snaturava tale destinazione, in quanto fermamente convinto (a giusta ragione, purtroppo) che dalle nostre parti qualsiasi scelta provvisoria diventi poi definitiva. E così è stato!Enzo Ferrandino e la sua amministrazione, oggi, vengono smascherati nel loro vero intento, che collima poi con quello di Giosi a suo tempo: liberarsi di una patata bollente come il problema edilizia scolastica (sebbene le competenze non siano del Comune per quanto attiene alle superiori) e, al tempo stesso, corroborare in qualche modo un bilancio comunale che a suon di residui attivi, nelle loro gestioni, peggiora sempre di più.

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