Sandra Malatesta | Vivere la vita sembra un gioco da ragazzi, ma io cadevo dagli alberi. Volevo essere un duro e invece non sono nessuno. Ed ecco, secondo me, un altro messaggio importante che emerge da questo festival, dopo quelli che ieri sera mi hanno commossa: dare una speranza a chi non ha perso tempo, ma è stato lasciato indietro dal tempo; a chi non riesce a fare il duro, ma sa di essere solo luce.
Che può significare? Sapete quante persone si sentono dire che sono indietro, che non seguono i giusti ritmi? Provate a pensarci e guardate tra bambini, ragazzi, giovani… ma non tra quelli che hanno troppo sole negli occhiali; guardate tra quelli che danno tutto per non perdere tempo, ma non ci riescono. Eppure, sanno di essere luce. In questa serata ho potuto sognare meglio del solito: dalla voce possente di Damiano David, che omaggia Dalla con Felicità dedicata alle nuove generazioni, al sorriso di Bianca Balti, capace di spegnere altre luci, fino a quel piccolo e incredibile pianista che suona Champagne in onore di Peppino di Capri, e a Gran Mama, che chiamerei “Gran allegria”.
Trovo i pezzi presentati notevoli, sia dal punto di vista musicale che testuale. Me ne piacciono tanti e, oltre a quelli di ieri sera, aggiungo Achille Lauro, Elodie e le chitarre classiche che aprono il brano di Tony Effe. Ancora una volta eleganza sobria, ritmo veloce, Frassica con le sue simpatiche statistiche, Malgioglio che cerca di far ridere. Il ritmo travolgente di un ottimo Carlo Conti mantiene alta la curiosità: vorrei alzarmi per andare a prendere qualcosa in cucina, ma non mi muovo. Qui è un continuo di cose belle. Sono attenta e felice. Vorrei che non finisse, ma smetto di scrivere, voglio solo guardare. Ho visto quello che cerca il mio cuore…
NON SA CANTARE, NON SA BALLARE, NON SA RECITARE: È PERFETTO PER LA TELEVISIONE…
Grande Frassica!
E, proprio partendo da Frassica, che ha mantenuto il ritmo allegro della seconda serata, vorrei dire qualcosa sulle canzoni in gara. Un Rocco Hunt dimagrito lancia ancora un messaggio con Mille volte ancora: quel suo essere felice con poco, a casa sua, tra l’odore del caffè, gli amici, anche quelli morti a vent’anni, il vento che fa sbattere le finestre. E siamo anime buone in un mondo cattivo, perciò diciamo: Tutto a posto.
Cristicchi commuove ancora, raccontando qualcosa di vero, vissuto sulla sua pelle. Non trasforma un’esperienza personale in uno spettacolo, come sostiene chi non ha mai dovuto accettare di non essere riconosciuto da chi gli ha dato la vita. Vederla lì, come una piccola bambina che ti guarda con occhi curiosi, ma senza ricordare, persa nel suo mondo, è toccante.
Achille Lauro si presenta in grande eleganza con Incoscienti giovani, quasi una ballata dedicata ai giovani, a un amore, a Roma. Elodie ha una voce incredibile e nella sua canzone si racconta un amore che non si può dimenticare alle sette del mattino. Bellissima lei e bellissima la canzone. Fedez mi ha fatto tenerezza e mi è dispiaciuto che sia stato preso in giro su giornali e web. Non si scherza con la depressione e con gli sforzi enormi che una persona fa per esserci, nonostante tutto. Anche il suo è un bel testo.
Non riesco a fare una lista completa dei brani, ma vedere Francesca Michielin piangere dopo aver cantato la sua dolce canzone mi ha fatto pensare che questo festival premia e regala riscatti dopo momenti difficili. Qualcuno potrebbe dire, e so che lo dirà: “Ma questo è un festival di canzoni o una seduta di psicoterapia?” Io non mi permetterei mai di dirlo, perché da sempre cantare significa rilassarsi, ricordare le cose belle. Le nostre mamme cantavano già vicino al forno, e le canzoni portano fuori quello che a parole non si riesce a dire.
Sto amando questi pezzi e, alla fine di questa seconda serata, Giorgia, che canta e incanta con la sua bellezza naturale e quella voce unica, potrebbe essere la vincitrice di stasera. Con lei, vedrei sul podio Simone Cristicchi, Achille Lauro, Elodie e Rocco Hunt.