domenica, Ottobre 6, 2024

Il segnale di vita di un sindaco | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 6 ottobre 2024


Un giorno di qualche mese fa, dopo il mio 4WARD che trattò la questione del Bar Calise e della procedura concorsuale in essere con il Tribunale di Napoli, incontrai per caso al Gran Caffè Vittoria il sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino. Enzo entrò proprio mentre stavo parlando con Cesare Di Scala, titolare dell’ottimo ed accorsato bar nostrano, di quello stesso argomento e si ricollegò, manco a farlo apposta, all’opinione di Cesare. Della serie: “Ma cosa volevi che potesse fare il Comune per evitare tutto ciò?”.Sebbene la risposta l’avessi già ampiamente fornita nell’ambito dell’editoriale e avendo la presunzione di scrivere abbastanza bene e chiaramente, mi resi conto che forse non era il caso di mortificare ancor di più la lentezza di comprendonio del mio interlocutore. Ma ancora oggi credo di avere ragione da vendere su quell’argomento e la sintetizzo con poche parole: un sindaco con la S maiuscola non avrebbe esitato un attimo ad intervenire a tempo debito, con sufficiente efficacia e capacità di convincimento.Per fare cosa? Ad esempio, quel che ha fatto Giosi Ferrandino e la sua Giunta in quel di Casamicciola. Calmi, non ho bevuto, quindi smettetela di meravigliarVi che, magari, sto per parlarne bene, una volta tanto. Non mi fermo alle motivazioni in difesa degli interessi di bilancio dell’Ente rispetto ai crediti vantati dalle società Calise. E neppure mi appassiona il fatto che magari Giosi, o qualcuno dei suoi, intende approfittare di tale occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa con tale Lettieri nell’ambito della compravendita de “L’Isola Fiorita”, cespite che in quanto intestato personalmente a Marianna Calise, amministratore unico di una delle società interessate alla procedura, potrebbe oggi essere soggetto a revocatoria. Mi appassiona unicamente sottolineare l’interventismo adottato senza troppi indugi, come si confà -per l’appunto- a un sindaco che si rispetti e che, magari, anziché improvvisarsi pure mediatore abusivo underground recuperando vecchie pseudo-amicizie in disuso, riesca a seguito di tale azione a riportare nei ranghi di una sana gestio il destino di una delle aziende-simbolo dell’isola d’Ischia.
E’ un semplice segnale di vita quello che avrei preteso, per così dire, da Enzo Ferrandino, sia nella vicenda Calise che in quella del Parcheggio della Siena. Una capacità di ragionare con potenziali interessati, dopo averli riuniti allo stesso tavolo all’insegna di una realtà privata che, nei fatti, è patrimonio di tutti. Ma è chiaro che all’attuale primo cittadino del comune-capoluogo della nostra Isola il ruolo di negoziatore proprio non riesce. Eppure, per gli argomenti che gli stanno realmente a cuore, troppi scrupoli storicamente Enzo non se li è mai fatti: sarà l’età che avanza? 

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