E’ una questione di karma. Il sequestro delle aree del porto di Lacco Ameno disposto dal giudice per le indagini preliminari, la dott.ssa Linda Comella che ha accolto le richieste del pubblico ministero, Vanacore, è frutto di una denuncia del 2022 presentata dal consigliere comunale di Lacco Ameno, Giovanni De Siano.
Una zappa sui piedi per l’amministrazione comune del Fungo che ora, a pochi giorni dall’avvio della nuova stagione turistica con un porto senza luce e sotto sequestro. Una nuova pagina di questa storia infinita che, fino ad ora, ha visto sempre soccombere l’ente dinanzi ai giudici amministrativi e i cui giudizi, molto probabilmente, saranno l’arma con cui Peppe Perrella si difenderà dinanzi al Tribunale del Riesame. Il GIP Comella ha nominato Giacomo Pascale custode giudiziario del Porto sequestrato e ha disposto anche la liberazione di tutti gli spazi nei prossimi 15 giorni.
LA MOTIVAZIONE
“Letti gli atti, esaminata la richiesta del P.M. di sequestro preventivo delle aree marittime riconducibili alla concessione demaniale n. 39/2019, rilasciata dal comune di Lacco Ameno (NA) gestite dalla Marina di Capitello scarl per un totale di 33.366,19 mq; osserva a seguito di esposto presentato dal consigliere comunale di Lacco Ameno, dipendenti dell’ufficio circondariale marittimo di Ischia appuravano l’occupazione abusiva di area demaniale marittima ad opera della Marina di Capitello scarl, affidataria della gestione dell’approdo turistico giusta autorizzazione provvisoria ai sensi dell’art 45 bis del Codice della Navigazione (prot. n. 7173 datata 13-06-2016 del Comune di lacco Ameno). Come si evince dalla documentazione acquisita nel corso delle indagini – circostanze oggetto di accertamento anche in sede di giurisdizione amministrativa (sentenza emessa dal T.A.R. Campania in data 6.4.2022 n. 2340/2022) – la concessione concessa, nell’ambito di una operazione di project financing, originariamente fino al 9.6.2021, veniva estesa al 29-06-2022, ovvero al novantesimo giorno successivo alla scadenza dell’emergenza Covid. Dunque, ad oggi la società Marina di capitello continua ad occupare, benché ormai senza titolo, la fascia di demanio marittimo descritta nel porto di Lacco Ameno, con conseguente realizzazione di profitto Illecito per la gestione delle unità da diporto ivi collocate”.
Sin qui la motivazione del GIP Sommella che, come abbiamo anticipato in apertura, si è fermata solo alla sentenza del TAR Campania del 2002 e non ha valutato, perché evidentemente non le erano state sottoposte, le ulteriori pronunce del Consiglio di Stato che saranno presentate, è chiaro, al tribunale della libertà.