Nata come tecnica rigenerativa per tessuti danneggiati o cicatrici, l’utilizzo del PRP è sempre più frequente nel campo della caduta dei capelli.
Ma come funziona e quali sono i risultati che si ottengono?
Il PRP, acronimo di Plasma Ricco di Piastrine, è un concentrato spesso utilizzato a seguito di un infortunio per velocizzare la rigenerazione cellulare dei tessuti.
Nel corso del tempo, il trattamento a base della sostanza è sempre più comune anche nel mondo della caduta dei capelli. Infatti, i nutrienti contenuti nel PRP possono portare notevoli benefici al cuoio capelluto e ai capelli.
In modo particolare, è proprio il concentrato di fattori di crescita presente nel PRP a suscitare interesse nella medicina estetica che cura gli inestetismi dei capelli. Tra quelli che hanno un’azione più marcata sui capelli ci sono:
- Platelet-Derived Growth Factor, o PGDF, in grado di favorire la produzione di collagene e la creazione di nuovi vasi sanguigni. Questi sono fondamentali per mantenere il cuoio capelluto in salute e permettere una ricrescita naturale.
- Vascular Endothelial Growth Factor, o VEGF, anch’esso stimolante l’angiogenesi e anche lo sviluppo delle cellule dell’endotelio.
- Insuline-like Growth Factor 1, o IGF-1, che permette di recuperare velocemente i tessuti danneggiati e stimola la produzione di proteine, fondamentali per i capelli.
- Transforming Growth Factor Beta, TGF-Beta, in grado di disinfiammare i tessuti e attivare la produzione di collagene.
“Grazie a questi ed altri fattori di crescita, il PRP sostiene la salubrità del cuoio capelluto, favorisce la riparazione dei tessuti, stimola la differenziazione cellulare e promuove la ricrescita naturale dei capelli”, afferma il Dott. Emrah Cinik, responsabile della clinica Hair Hospital di Istanbul, Tuchia.
Inoltre, utilizzare il Plasma Ricco di Piastrine consente di andare ad agire anche su quei capelli che, a causa dell’atrofizzazione progressiva causata dall’avanzare dell’età, dalla genetica o altri fattori, sono destinati a distaccarsi in modo permanente.
Per questi motivi, il trattamento a base di PRP sulla chioma ha particolari effetti sui capelli in termini di aumento di densità, aumento del diametro dei capelli e ricrescita.
Al seguente link un approfondimento su uno studio di un team di ricercatori che ha pubblicato nel 2014 i risultati degli effetti del PRP su alcuni pazienti affetti da alopecia androgenetica.
In che modo si ottiene il concentrato a base di PRP? E quanto dura il trattamento?
La terapia a base di Plasma Ricco di Proteine è suddivisa in diverse fasi.
Per prima cosa viene prelevato del sangue dal paziente, solitamente dal braccio, e inserito all’interno di provette che vengono poi messe in una centrifuga.
L’azionamento della centrifuga permette in circa 10-15 minuti di ottenere una separazione dei componenti che costituiscono il sangue, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
In questo modo è possibile ottenere un concentrato ricco di piastrine.
A seguito, questo concentrato è isolato e, mediante l’uso di un ago, è iniettato in alcune aree selezionate dal medico.
Poiché il PRP deriva direttamente dal sangue del paziente a cui poi viene iniettato, non c’è pericolo di trasmissione di malattie o rigetto.
Tuttavia, essendo una terapia basata su iniezioni, deve essere effettuata da personale medico molto esperto. Infatti, c’è sempre la possibilità di riportare danni o calcificazioni al cuoio capelluto nelle aree di iniezione ma anche cicatrici.
La durata del trattamento a base di Plasma Ricco di Proteine è variabile in base alle condizioni del paziente e agli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Solitamente, la terapia prevede delle sedute iniziali a distanza di qualche settimana, e delle sedute di mantenimento a distanza di mesi.