Soliti noti, solite cose, solite parole. La crisi del Tribunale di Ischia, legata alle promesse del governo Meloni che, sicuramente, è qualcosa di meglio all’orizzonte del disastro Partito Democratico (non fosse per altro che per l’eredità lasciata da Berlusconi), oggi si trova ad aggiungere un altro nemico: il consiglio dell’ordine degli Avvocati.
E’ questa la sintesi di una moderata e un po’ svogliata assemblea degli avvocati di Ischia. Un incontro, tra colleghi, che ha fatto emergere, in particolare, oltre alla nota distanza con il Presidente del Tribunale, la dottoressa Garzo, ora anche con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Un esecutivo elettivo e che anche gli avvocati ischitani hanno provveduto ad eleggere che non li informa neanche delle nuove disposizioni.
Sorpresi e senza atti ufficiali, i legali ischitani, hanno scoperto che è stato destinato un nuovo GOP per la gestione dell’enorme contenzioso civile della sezione di Ischia.
Un sintomo di evidente scollatura con chi deve garantirci servizi che va di pari passo con quella politica e che riguarda altri settori. Scuola, trasporti e sanità solo per restare nel tema degli argomenti che pagano lo scotto dell’insularità al pari della giustizia.
La mancanza di una voce istituzionale, credibile, “inserita” e che si faccia sentire emerge chiara e forte. L’isola continua ad andare alla deriva rispetto alla terraferma anche perché, è inutile sottolinearlo ancora, non riesce ad esprimere una classe dirigente (che sia politica o che si forense, in questo caso) che venga vista come un interlocutore affidabile più che come qualcuno da accantonare e tenere in attesa. Quello che accade con i grandi temi della nostra società, riverbera, allo stesso modo, con quanto accade nel mondo parallelo della giustizia.
Se da un lato speriamo che De Luca e i suoi “nostri aguzzini”, da quest’altro alto, combattiamo con la Garzo, le sue decisioni e ora anche con il Consigli dell’Avvocati. Ci perdiamo in fronzoli, in dichiarazioni di intenti e proviamo a combattere una guerra moderna con le zappe e i “marrazzi”. Complice, in tutto questo, la grande divisione che ci caratterizza, la troppa democrazia mal usata.
ALBERTO MORELLI: «IL PROBLEMA E’ ESCLUSIVAMENTE POLITICO»
Con Alberto Morelli, presidente dell’Assoforense, al termine dell’assemblea abbiamo provato a fare una sintesi delle tante parole che abbiamo sentito, ma anche dei tanti problemi.
In qualche modo lei è stato l’interlocutore che ha messo in contatto la categoria con i problemi sul tappeto e ha provato a dare delle risposte. Risposte che non sono potuto arrivare?
«Ringrazio innanzitutto i colleghi per la partecipazione numerosa e costruttiva, perché alla fine si sono state fatte delle proposte che vanno in un’unica direzione, quella di garantire la giustizia a tutti i cittadini dell’isola. Il problema, ce lo diciamo già da tanti anni, è solo ed esclusivamente politico. Abbiamo invertito l’ordine del giorno per questo, perché è chiaro che senza la stabilizzazione qualsiasi altro tipo di procedimento di nomina di magistrati, di personale giudiziario va a decadere.
Abbiamo avuto delle rassicurazioni, non ultimo la settimana scorsa. Siamo sempre in contatto con il partito di riferimento del governo italiano, il quale ha preso l’impegno sia per le nostre sezioni insulari sia per i tribunali abruzzesi, addirittura con l’istituzione di altri tre nuovi tribunali al Nord, al Centro e uno al Sud Italia. E quindi siamo fiduciosi che il problema si possa risolvere».