Una giornata feriale di inizio primavera, un cielo terso, un sole splendente ed ecco la confusione, la folla infinita al molo beverello per l’imbarco per Ischia e Procida. Una sola biglietteria aperta con unico addetto, una fila interminabile di turisti che, per forza di cosa, rallentavano l’erogazione dei biglietti per l’aliscafo delle 8,55 della Caremar. Un disordine completo favorito anche dalle numerose prenotazioni, cioè di quelle persone che non dovevano partire a quell’ora con quell’aliscafo. E dunque, dopo circa 40 minuti di fila sotto il sole, la comunicazione della partenza dell’aliscafo e l’impossibilità di imbarco. Si aspetta quello successivo, attesa di circa due ore. Finalmente, dopo una ulteriore fila alla biglietteria, sempre con un solo addetto, si riesce a fare il ticket di imbarco e si parte. Tutto questo un giorno feriale di primavera. E cosa accadrà nel fine settimana o in piena estate se una simile organizzazione, che non tiene neanche in considerazione la necessità di riservare dei posti ai residenti che per varie ragione e, non certo per turismo o diletto, devono recarsi in terra ferma e ritornare sull’ Isola? E lo stesso all’imbarco da Pozzuoli dove regna un disordine, oltre che negli orari di partenza, spesso cancellati, anche una confusione indescrivibile, per l’assenza totale di controllo di capitaneria, polizia locale e addetti alla sicurezza.
Ogni anno che passa il servizio marittimo, subisce un peggioramento che si aggrava per la vetustà delle navi e per la libertà degli armatori privati di poter decidere liberamente la soppressione di una o più corse. Un problema di vecchia data che non si è riusciti a risolvere negli anni e che rende difficile, ora più che mai, la partenza ed il ritorno da Procida in particolare, dove non è stato mai previsto l’approdo di altre unità che, dirigendosi ad Ischia, potrebbero facilmente attraccare a anche a Procida.
Per la nostra Isola la problematica dei trasporti, unita a quella della sanità territoriale, rendono impossibile una programmazione di sviluppo del territorio in senso sostenibile, cosa che si dovrebbe iniziare a programmare anche per le mutate condizioni che vedono un’alta presenza di visitatori difficilmente controllabile. Vecchie problematiche che si mischiano con le nuove realtà rendendo sempre più difficile la vita dei residenti. Cosa si dovrebbe e soprattutto si potrebbe fare è una riflessione che da sempre è oggetto di una mia ricerca, sia in termine di soluzioni possibili e condivisibili, sia anche seguendo la strada dello scontro contro una Regione che predica molto e razzola male.
Perché sia il problema della sanità che quello dei trasporti è appannaggio dell’Ente Regionale che dovrebbe, attraverso una programmazione, stabilire regole precise e soprattutto in linea con l’esigenza della popolazione. Chiacchiere, troppe chiacchiere, che si scontrano con una realtà devastante sia per la sanità, che per i trasporti marittimi. Ma il vero nodo da sciogliere, in questo quadro di deficienza della politica e dell’organizzazione, è quello dei controlli. Una volta sui porti la presenza della capitaneria consentiva un ordine agli imbarchi ed anche una verifica della capienza dei traghetti, così come quella della polizia locale il controllo degli sbarchi e l’ordine sulle banchine. Un tempo la motovedetta era sempre pronta per l’emergenza e l’ idroambulanza stazionava nei rispettivi porti, così come un tempo era prevista un’organizzazione sanitaria presso il presidio per l’emergenza in linea con le esigenze, anche se sempre fortemente dimensionata.
Oggi la carenza di risorse per la sanità, unitamente alla mancanza di medici per la politica cieca di ridimensionamento attuata in questi ultimi vent’anni, rendono quasi impossibile, almeno per il momento, la soluzione della problematica del presidio ,così come la mancanza di un piano regolamentato e ben vigilato dei trasporti marittimi contribuisce ad alimentare l’anarchia dei comportamenti e la assoluta mancanza di investimenti delle compagnie di navigazione di nuove unità in linea con nuovi standard di sicurezza.
E dobbiamo tollerare tutto questo, concedendo anche un consenso con il nostro voto a candidati di turno, spesso improvvisati e senza esperienza, unicamente presentati nella competizione elettorale o per aumentare credibilità, o per incrementare consensi grazie alla loro popolarità. A quale deputato ci rivolgeremo pe manifestare i nostri disappunti e invocare la risoluzione, nel possibile, delle nostre problematiche. Chi di questi candidati sarà davvero conoscitore delle problematiche del nostro territorio e disposto ad ascoltare le istanze. E infine chi davvero saprà rappresentarci con competenza, esperienza e dignità? Il tempo di una rinnovata coscienza partecipativa alla vita politica è giunto e dobbiamo farci carico di salvaguardare la nostra libertà partecipando, oltre che attivamente, anche con uno spirito critico e analitico, perché il domani si programma oggi e non è di certo facile. Iniziamo con questa tornata elettorale per essere pronti per il prossimo anno a scegliere bene perché al peggio non c’è mai fine.
“La Vita, per come è davvero, è una battaglia non tra il Male e il Bene ma tra il Male e il Peggio.” Joseph Brodsky
Ma di cosa stiamo parlando, della disorganizzazione dei trasporti marittimi?Ma state ancora a chiedervi come mai succede tutto questo? Ma vi prego, svegliatevi e fate qualcosa. La pazienza delle persone ha un limite. Già è molto che le isole vengano scelte come mete di svago. Ci sta pure ma poi quando si sbarca a Ischia dopo un po’ che ci sei stato ti accorgi che tanto perfetta non è. Devi essere fortunato se va tutto bene o avere molti soldi per poter dire, ma Ischia è meravigliosa. Una volta veramente era meravigliosamente un paradiso ora non più.