Questione personale di Gaetano Di Meglio | Sfogatevi altrove. Lasciate la violenza da tastiera e valutate con maggiore attenzione i fatti. E’ questo quello che dobbiamo fare tutti. E lo dobbiamo fare perché, nel day after del camion contro il muro ne abbiamo sentite di tutti i colori. La notizia che ha sconvolto tutti e che merita attenzione per essere compresa è il test positivo al metadone dell’autista del camion Balga, il 35enne Luca Sasso.
E, se a questo ci aggiungi che il titolo del reato recita: “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti” il gioco è fatto: era drogato alla guida. E subito dopo: è colpevole!, non merita comprensione, poteva uccidere tante persone, strage sfiorata. E ancora, contro a chi, di notte, al freddo di Via Cumana, al buio della notte informa la cittadinanza – sveglia di notte – in realtime di quello che accade: manovra eroica. Si. Ancora oggi, il giorno dopo, manovra eroica.
La voglia di trovare un colpevole, di poter puntare il dito, di appigliarsi al titolo di un post crea vittime eccellenti. In questo caso un giovane lavoratore che ha deciso di riprendersi il suo ruolo nella società. Uno che si sveglia a mezzanotte e si imbarca sul traghetto dell’1.30 per far rientro ad Ischia alle 16 o alle 17.00
Ma il dato importante che dobbiamo evidenziare è che Luca Sasso era positivo al metadone e che era un paziente del SERT. Una circostanza nota a tutti. Eppure c’è chi ha gridato “era drogato”. No, Luca era in terapia. Era la sua normalità. Dal 2011, come certifica l’azienda, fino a questo 6 novembre, Luca Sasso sarebbe risultato positivo ad ogni controllo. Ogni giorno. Lo era ieri, l’altro ieri, un mese fa, un anno fa. Sempre l’azienda dice che aveva tutti i requisiti. Non abbiamo motivo per non credergli, ma abbiamo l’obbligo di essere garantirsi fino alla fine. Luca non si è sottratto, si è assunto le sue responsabilità. E quelle penali sono, semplicemente, personali.
Luca era positivo. Si, positivo al metadone. Luca sta uscendo fuori dai suoi problemi. E merita comprensione e rispetto. E’ capitato? Fatalità? Io credo, sinceramente, che Luca (al pari di molti suoi colleghi autisti di compattatori) correva troppo e, dopo la curva del fruttivendolo, abbia perso il controllo e sia sbattuto contro il muro. Magari volontariamente. Non lo so. Fortunatamente, al 100%.
«Ai fini della configurabilità del reato – si legge in numerose sentenze – di cui all’art. 187 C.d.S. è necessario che l’assunzione della sostanza stupefacente abbia causato in concreto un alterazione psico-fisica del conducente nel momento in cui il medesimo stava guidando. L’analisi delle urine, nel caso dell’uso di metadone, offre solamente la certezza che l’imputato abbia assunto tale sostanza ma non garantisce il fatto che lo stesso soggetto sia in stato di alterazione psico-fisica al momento in cui si trovava alla guida e, pertanto, si rende necessario l’accertamento tramite mezzi tecnici adeguati.»
Caliamo il dito accusatore. Abbassiamo i toni. Ad oggi Luca non era drogato, era solo positivo al metadone. In un altro caso, identico al nostro leggiamo che “la difesa dimostra che le dosi somministrate dal Sert non alterano la guida”. Eggià, Luca assumeva metadone come terapia. Era in cura.
Sono onesto, non so come sono andate le cose venerdì sera a Casamicciola. E’ certo che una strage sia stata evitata. Che una vita si è salvata e che, con serenità, aspetto le risultanze delle indagini delle forze dell’ordine. Indagini che dovranno farci capire la dinamica. Dirci la verità sul malfunzionamento dell’impianto frenante. Dirci la verità sui pesi. Dirci la verità su tutto quello che è accaduto.
Lo scrivo, soprattutto, per quelli che mi leggeranno sul web. Non abbiamo bisogno di trovare bersagli, magari inermi come Luca, su cui sfogare le nostre frustrazioni e cercare, a tutti i costi, il carnefice o il colpevole leggendo un titolo.
Luca, per un po’ spegni facebook e non cercare quello che dicono di te. Siamo in tanti ad aver capito. Siamo in tanti che non hanno bisogno di accusarti. Non mollare!
Prima l’hai massacrato in prima pagina e poi lo accarezzi ….
Forse ogni tanto prima di scrivere , conta fino a 10 .
E non solo per Luca.
Vittorio, non farei mai una prima pagina con un’opinione o un editoriale. La prima pagina racconta la notizia. Il mio pensiero, invece, viene dopo.
Nessun massacro solo cronaca.
Prossima volta fai venire prima il pensiero e poi la pagina.
Dormirai meglio .
Sai mai che una persona debole possa fare qualche cazzata …..
Questo mi sento di chiederti
Vittorio
Vittorio dormo benissimo. Sempre!
Francamente il rispetto alla privacy qui è venuto meno. Prima di scrivere nome e cognome di questa persona e metterlo alla pubblica gogna si doveva riflettere. A che scopo poi? Solo per colpevolizzarlo senza sapere ancora cos’è accaduto veramente. Si rovinano le persone così facendo.
OK, diamo pure a Luca la possibilità di riscattarsi dalla sua precedente e triste condizione di tossico attraverso il lavoro ed il reinserimento, però diobbuono non affidiamogli un mezzo di tale portata e per giunta anche con rimorchio a seguito…!Anche perché in tutta onestà, visto che torno in bicicletta a tarda sera e spesso mi sono incrociato coi mezzi della Balga, avevo già notato il fatto che uno degli autisti (probabilmente Luca?) procedeva sempre a velocità troppo sostenuta, anche in condizioni del fondo stradale non ottimale (pioggia). Tantevvero che più volte avevo pensato: prima poi si sfiorerà la tragedia. In verità il fatto che eventualmente per la legge Luca risultasse idoneo al ruolo (da dimostrare…) resta il problema che nessuno effettivamente lo controllava nello svolgimento delle sue mansioni. Forse avrei fatto bene io a fare un esposto oppure ad interessare del fenoneno lo stesso amministratore delegato della società. Luca – indipendentemente dal possibile stato di alterazione psicofisica – conduceva quei mezzi con troppa disinvoltura. Dubito che la giustizia non lo condannerà. Molto probabilmente attraverso i filmati di alcune telecamere private puntate in parte sulla pubblica via, sarà possibile ricostruire l’accaduto e verificare la velocità a cui procedeva effettivamente il mezzo in modo da fugare ogni sospetto.
Io penso che il problema non sia Luca anzi gli faccio i miei migliori auguri,che continui a curarsi che non venga condannato per questo incidente tanto non è morto nessuno e che gli continuano a dare la fiducia di farlo lavorare. Il problema forse é un sistema su un isola con strade così non dovrebbero circolare mezzi del genere questo vale anche per i camion dei supermercati per i corrieri e anche per i bus turistici 12 mt ma li osservate mai come guidano? Dimenticavo i bus di linea eav qelli solo la motozappa devono guidare Tutti indistintamente sono pericolosi e chi li controlla nessuno vede niente.. e il sistema che é sbagliato il menefreghismo un po di tutti istituzioni compresi.Luca e solo un ragazzo come tanti che ha bisogno di lavorare a qui e successo questo incidente per fortuna senza vittime ma ci deve far riflettere su quanto siano già pericolose le nostre strade sia per le dimensioni che per le continue curve e trovare una soluzione a questi mezzi troppo grandi e disciplinare chi li guida
chi è senza peccato scagli la prima pietra.