Agenore Maurizi lo convinse a sposare il gialloblù con una frase de “l’Alchimista” di Paulo Coelho. Lui, Saveriano Infantino da Tricarico, cedette alla corte e tra le numerose contendenti al suo cartellino (in particolar modo il Messina, ma non solo) scelse proprio l’Ischia. Dal primo giorno in cui ha messo piede sull’isola, il bomber lucano ha trovato la via del gol con una regolarità impressionante. Con gli undici centri in diciassette gare, è stato uno dei punti fermi dell’undici isclano che conquistò la salvezza nel doppio confronto play out appena la scorsa primavera. Prima punta dal gran fisico, ma anche dalla generosità inesauribile e dall’incredibile fiuto del gol. Confermato anche quest’anno, tra Carrarese e Matera, quando si è ripetuto timbrando il cartellino dei marcatori per ben diciassette volte. Se domenica, nella sfida tra il suo Matera e l’Ischia, dovesse arrivare la diciottesima gioia in campionato, Infantino non esulterà: all’Ischia, isola e società di calcio, deve la sua consacrazione definitiva.
Domenica incontrerai per la prima volta da avversario l’Ischia Isolaverde, tua ex squadra. Proverai un’emozione particolare?
“Sì, assolutamente. Ad Ischia ho vissuto i sei mesi che hanno cambiato la mia carriera. Prima di firmare per i gialloblù non avevo mai avuto un rendimento così elevato. Pertanto, sono molto affezionato ad Ischia e ho un buon rapporto con tutti, anche perché sull’isola mi avete fatto sentire, sin dal primo giorno, a casa”.
Vero. Dopo stagioni nelle quali trovavi poco spazio, ad Ischia è arrivata la grande svolta per te.
“Sì, dopo Ischia le mie realizzazioni sono aumentate notevolmente. Prima non avevo tale rendimento, ciò vuol dire che ad Ischia sono maturato come calciatore e probabilmente ho incontrato anche le persone giuste e la fiducia di tutti”.
Un anno dopo la bella salvezza conquistata ai play out con l’Aversa Normanna, l’Ischia si dovrà giocare nuovamente salvezza e destino agli spareggi meno nobili. Ce la farà la squadra gialloblù, nonostante il momento di crisi?
“L’anno scorso l’Ischia aveva una squadra composta da un mix di calciatori giovani ed atleti esperti dalle grandi qualità, sia umane che calcistiche. Quest’anno invece nella rosa dei gialloblù vi sono prevalentemente giovani. La salvezza? Giocare i play out e disputare la gara di ritorno lontano dall’isola, sarà molto difficile”.
Radiomercato, ad inizio della attuale stagione, ti dava in trattativa con l’Ischia per un tuo ritorno sull’isola. Sono state soltanto voci o c’ è stato qualcosa di concreto?
“C’ è stato qualche cosa, forse con il mio procuratore, ma non abbiamo trovato un punto di intesa. Come detto, venivo da sei mesi importanti e non mi sembrava che ad Ischia vi fosse un progetto che permette ad un calciatore di esprimersi al massimo”.
Non vedevi un progetto concreto?
“I sei mesi trascorsi sull’isola sono stati piuttosto difficili. E non vedevo un grande progetto”.
Eppure nonostante i tanti momenti difficili avete centrato la salvezza nel doppio confronto play out con l’Aversa.
“Abbiamo vissuto molti momenti complessi, ma nello spogliatoio c’erano un gran numero di calciatori esperti. Giusto per fare qualche nome: Mennella, Schetter, Millesi, Sirignano, Ciotola, io. Noi abbiamo lavorato affinchè lo spogliatoio restasse compatto e sereno ed anche questa è stata la vera forza dell’Ischia, assieme al mister Agenore Maurizi. Il tecnico ci ha dato una grande mano. Nonostante le difficoltà siamo riusciti a mantenere la concentrazione sull’obiettivo della salvezza”.
Matera – Ischia, la sfida in programma domenica, che partita sarà? Valori e numeri sono tutti dalla vostra parte
“Mi attendo un’Ischia determinata a fare risultato ed a vincere, del resto è naturale dopo cinque sconfitte consecutive. I gialloblù verranno a Matera agguerriti e con cattiveria perché dovranno cercare di fare risultato sul nostro campo. Noi cercheremo invece di fare del nostro meglio. Attualmente siamo sesti in classifica, ma vogliamo chiudere nel miglior modo possibile la nostra stagione, cercando di ottenere la quinta piazza. Sono convinto che quella di Domenica tra Matera ed Ischia sarà una gran bella partita”.
Dopo un inizio difficile in campionato, il Matera ha provato, sotto la guida di Pasquale Padalino, a recuperare il terreno perso. Fino a poche settimane fa siete stati protagonisti di una gran rimonta e sembravate essere tornati in gioco per i play off. Nelle ultime domeniche, però, tra lo sciagurato derby con il Melfi ed il ko con la Paganese, avete vanificato tutto.
“La nostra è stata una rimonta clamorosa. Nel derby con il Melfi abbiamo disputato davvero una brutta prestazione e quella partita è stata per noi, a livello psicologico, un peso. A Pagani, la partita, l’avete vista tutti, è stata molto particolare: nel primo tempo avremmo dovuto segnare tre gol, però, purtroppo, noi non abbiamo trovato la via della rete, anche perchè Marruocco è stato bravo a realizzare parate impressionanti. E nell’altra metà campo, invece, Caccavallo ha segnato due gol straordinari. La partita si è messa, così, in discesa per loro, mentre noi abbiamo faticato anche perché dopo Melfi eravamo un po’ fragili mentalmente”.
Se domenica segnerai all’Ischia Isolaverde, esulterai?
“No, non esulterò. Come ho detto prima, Ischia mi ha fatto crescere, sia come uomo ma anche e soprattutto come calciatore. Sull’isola mi sono trovato molto bene e ho legato con numerose persone che ancora sento. In caso di gol, non credo proprio che esulterò”.
Pietro Iemmello, attaccante del Foggia, è il leader della classifica marcatori. Secondo te, il bomber dei satanelli è anche il miglior attaccante del girone C?
“Sì, Iemmello mi aveva fatto un’ottima impressione anche nella passata stagione e si è riconfermato anche quest’anno. Credo proprio sia il miglior attaccante del girone”.
Sei arrivato al Matera nel mercato invernale ed hai già conquistato la piazza. Sei legato al club di Columella anche per altri due anni. Il tuo futuro sarà nella Città dei Sassi?
“Il calcio purtroppo è imprevedibile. Ho firmato per tre anni, ma in Lega Pro in un attimo cambiano allenatori e dirigenti. E con loro, anche i progetti e magari ti fanno fuori. Oppure può capitare che arrivino offerte diverse. Purtroppo in queste categorie il calcio è così”.