Sono 27 i comuni campani che vengono monitorati dalla Prefettura di Napoli per controllare se ci siano o meno ingerenza della Camorra e tra questi 27 spicca anche il comune di Ischia.
La scorsa estate fummo derisi e presi in giro da gran parte della classe politica ischitana che, ancora sotto lo choc degli schiaffi ricevuti in pieno volto per gli arresti di Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone, sotto la “guida” di Carmine Barile provò a smentire, quanto avevamo scritto in più salse.
Ci derisero, ci misero alla berlina. Ci accusarono di essere grassi e di non sapere quello che stavamo scrivendo. Ci offesero personalmente. Gentaglia che non merita neanche di essere menzionata e per cui dovrebbe esistere solo il più vero e sincero oblio. In tutto e per tutto.
Ieri è apparso su tutti i giornali ragionali e non solo che il Prefetto di Napoli, Maria Gerarda Pantalone abbia preso parte in audizione presso la Commissione Antimafia della Camera dei Deputati, ed è emerso che la grande lente della Procura della Repubblica di Napoli è puntata dritta dritta sull’intero territorio campano ed in particolar modo, su ben 27 comuni di cui ha relazionato, appunto, il Prefetto in una audizione presso la commissione Antimafia.
Ad essere sotto osservazione, come riporta in un esaustivo servizio il settimanale di Venerdì di Repubblica sono i comuni di Afragola, Brusciano, Caivano, Casalnuovo, Casavatore (si è già insediata la Commissione d’Accesso), Casoria, Castellammare, Castello di Cisterna, Crispano, Giugliano, Grumo Nevano, Ischia, Marano (è stata già inviata la Commissione d’Accesso), Melito, Mugnano, Nola, Pomigliano, Quarto, San Gennaro Vesuviano, Sant’Antimo, Santa Maria La Carità, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Tufino e Villaricca.
Commissione si è riunita in seduta segreta, ma al termine il Prefetto ha rilasciato diverse dichiarazioni.
PARLA IL PREFETTO
“Un dato molto preoccupante che abbiamo riscontrato – ha detto il prefetto – è quello di una continuità, una rigenerazione degli amministratori locali. Abbiamo notato che a distanza di anni, anche di quindici e vent’anni troviamo gli stessi amministratori in carica rispetto a quando il Comune era stato sciolto per infiltrazioni. Li troviamo in carica sotto altre vesti, magari in una lista civica o in un altro partito, ma sono sempre presenti.”
“Per moltissimi amministratori locali abbiamo accertato, da parte delle forze dell’ordine, della magistratura o anche con sentenze, contatti diretti o indiretti con la criminalità organizzata e sono stati esaminati durante le campagne elettorali o le operazioni di voto, sono state denunciate situazioni oggetto di attenzione da parte della magistratura. Ci sono state persone denunciate a cominciare dai presidenti di seggio o dagli scrutatori.”
Le reazioni queste fortissime dichiarazioni non si sono fatte attendere e l’allarme lanciato dalle parole del Prefetto di Napoli non resta inascoltato.
Da più partiti politici sono giunti commenti di approvazione all’operato del Prefetto e della Commissione, con la richiesta, ad esempio, del consigliere regionale Viglione di promuovere attività che possano aprire i lavori della commissione al territorio, con un raccordo strettissimo con le università , le scuole e le agenzie culturali per rafforzare l’argine contro la camorra, ma più che altro per ricominciare a studiare in profondità un fenomeno che continua a cambiare.
Non ci sono più dubbi: il comune di Ischia è tra i 27 comuni che sono sotto osservazione dell’Attività della Procura Antimafia di Napoli. C’è altro da aggiungere?
Facciamo nostra la conclusione del pezzo di Antonio Cordo su Repubblica: “A Lacco Ameno il bonus del Bingo, come premio fedeltà in un chiacchierato tesseramento di Forza Italia, vale 10 euro. Qui è indagato anche Luigi Cesaro, per presunte tangenti: rifiuti e appalti. «Assessore, c’è una bustina per far contenta la sua signora», la frase in codice captata spesso dalla Mobile. Con anche
richiesta di arresto per Domenico De Siano, dodicesimo parlamentare indagato. Dal carcere di Terni ora Cosentino vede crollare anche i suoi nemici. Sull’allegra politica campana tira un ventaccio.
Da Casal di Principe arriva alle isole del Golfo.» Già, “tira un ventaccio, da Casal di Principe arriva alle isole del Golfo»
… E pensare che sull’isola c’è ancora chi si ostina a ripetere che ” noi non siamo napoletani… “
Ecco dove ci hanno portato….
Dove è la novità
Infiltrazioni e collegamenti con la camorra presenti solo nelle amministrazioni o già radicate in alcune aziende isolane? Vogliamo indagare cara redazione? Vox populi, vox Dei……
I CONTADINI C’INSEGNANO CHE QUALSIASI SEME MESSO A GERMOGLIARE SOTTO TERRA PRIMA O POI DOVRA’ SBOCCIARE E REGALARCI IL SUO FIORE- QUANDO I NOSTRI ALLEGRI COSTRUTTORI SI ABBUFFAVANO DI SOLDI SPORCHI VENDENDO VILLE E APPARTAMENTI A CERTI PERSONAGGI NOI LI AMMIRAVAMO E TRATTAVAMO QUESTE PERSONE DA ” SIGNORI”QUELLI ERANO I MOMENTI DELLA SEMINA PRIMA O POI DOVEVANO SBOCCIARE I FIORI SOLAMENTE CHE ALLA FIORITURA NON C’ERANO PIU’ QUEGLI ONESTI CONTADINI CHE DIVIDEVANO L’ERBACCE DAI FRUTTI GENEROSI-BENSI PERSONE CHE COME L EDERA (LEGGI ALCUNI POLITICI E IMPRENDITORI) SI SONO AVVINGHIATI CON LORO NEL MALAFFARE E NELLA DISTRUZIONE DI UN INTERA ISOLA E COMUNITA’-A VOLTE ,DISPIACE A DIRLO E A PENSARE ,CON L’OCCHIO BENEVOLE DI QUEGLI ORGANI CHE DOVEVA CONTROLLARE
Per favore, devono andare subito a casa, che brutta figura per tutta l’isola, che vergogna !!! Dicono che per il bene del paese non vanno a casa, ma quale bene ? Via subito !!!
A FORIO QUANDO INDAGANO? GARE D’APPALTO VINTE SEMPRE DA VARIE DITTE CHE FANNO CAPO A UNA SOLA PERSONA. VI SEMBRA NORMALE? ORAMAI IL FORIANO VIENE CHIAMATO SOLO QUANDO DEVE PORTARE VOTI