domenica, Dicembre 22, 2024

Inglesi pazzi per la Borsa Verde: l’isola del baratto conquista i turisti

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Sempre più persone apprezzano l’idea di Luciana Morgera e del suo nutrito gruppo: ecco i volti (soddisfatti) di un fenomeno in netta espansione

Pasquale Raicaldo | Vedi Ischia e poi baratti. L’isola ecosostenibile sponsorizza gli scambi come potenziale forma di turismo alternativo: perché le delizie del territorio ingolosiscono, e l’idea di barattarle sembra conquistare proprio tutti. Compresi gli inglesi, che sono letteralmente impazziti per la Borsa verde 3.0, l’idea di Luciana Morgera che, veicolata anche attraverso i social network, ha decisamente preso piede sul nostro territorio. «Grazie a un accordo con il sito di promozione turistica www.ischiareview.com destinato al mercato anglofono e creato da un amico inglese che vive ad Ischia – racconta l’infaticabile ed esplosiva Luciana – i turisti che hanno in mente di venire ad Ischia in vacanza sanno che possono partecipare al baratto della Borsa verde 3.0. Così, si iscrivono e postano le loro offerte. E ci danno appuntamento al loro arrivo. Ci incontriamo e scambiamo».
E accade per davvero. Una composta di fichi e uno yogurt con fichi e pere di Piano Liguori va alla coppia anglosassone in cambio di una prelibata confettura di lamponi. E i due turisti inglesi gongolano, con Raphael Samad che sembra apprezzare eccome. «Ora sono entusiasti e vogliono tornare solo per barattare!» conferma Luciana.
Era andata benone anche a Emily Davis, che – in vacanza a Ischia – aveva scambiato una pianta di gerani rossi da Londra con un olio speciale per il corpo preparato da Silvana Cortese.
E non sono certo insensibili gli isolani, con la comunità degli scambisti che pare crescere a vista d’occhio: così, se la crisi è un mantra che affolla le menti degli isolani, il ritorno al passato può essere la soluzione giusta, con buona pace della moneta sonante che resta (quando c’è) nel portafogli. «Scambi e baratti a cattiveria zero» recita il claim della Borsa Verde 3.0.
Semplice, il funzionamento. Divertente, il modo scelto per raccontarlo: «Se coltivate un piccolo orto o un giardino, se allevate galline, papere e tacchinelle, se siete “i Masti” della lievitazione, della fermentazione e della germogliazione; se per voi, preparare yogurt, lievito madre, germogli, pane speciale, torte e marmellate è un piacere; siete pronti a “barattarli” con altri prodotti ?».
Così, c’è Mariana che cerca fermenti lattici vivi e c’è chi offre una cuccia per cani, chi propone peperoncini verdi, chi si lascia affascinare da confetture deliziose.
E se il popolo ischitano ha risposto con un “” corale, è dai turisti che affollano la nostra estate che paiono arrivare risposte sempre più convinte.
Un breakfast internazionale campeggia sulla pagina pubblica Facebook (iscrivetevi: ne vedrete delle belle): lo yogurt biologico della fattoria Vannulo di Piero Temante e la composta di more di piano Liguori di Maria Costa si intrecciano con una marmellata di lamponi che arriva da Londra.
E’ un modo efficacissimo per raccontare l’isola e le sue tipicità, mostrandosi ospitali e vivaci nei confronti di chi a Ischia viene in vacanza.
«Ma il mio sogno – spiega Luciana Morgera – è organizzare orti aperti. Far conoscere luoghi sperduti e magnifici dell’isola dove ci sono sempre orti nascosti. Sarebbe così bello che si lavasse via la patina di diffidenza e si aprissero gli orti». Sarebbe un vero peccato non darle una mano.

Pas.rai.

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