Per farla breve, riporto da Wikipedia la definizione di iperturismo, o overtourism, che dir si voglia:“E’ un fenomeno definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come l’impatto su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori. La problematica, di portata globale, può influenzare la qualità della vita e delle esperienze delle persone attraverso i suoi effetti sul territorio traducendosi in una serie di stravolgimenti sociali, economici e ambientali ai danni dei cittadini che portano, ad esempio, a un allontanamento degli abitanti dalle località medesime. L’iperturismo nasce quando si supera la capacità fisica o ecologica di accoglienza di un territorio e quando il turismo di massa rende determinate aree invivibili a livello economico e sociale. Tra i fattori che sono nel mirino di chi critica l’afflusso incontrollato di turisti in un dato luogo vi sono le logiche amministrative e imprenditoriali speculative e l’assenza di politiche mirate a controllare il turismo.”
Leggiamo di alcune tra le principali località turistiche italiane che soffrono questo fenomeno, dalle più note città d’arte fino alla nostra vicina Capri. Ma per quel che riguarda Ischia, se mettiamo da parte la solita invivibilità del mese d’agosto, con le case in affitto a famiglie di discutibile provenienza, numero alloggiati e doppio turno di sonno degli stessi solo perché in assenza di un’ordinanza comunale che comprometta un po’ di voti ma argini al meglio il problema tornato di assoluta attualità da qualche anno a questa parte, è fin troppo facile renderci conto che la cosa non ci riguarda più di tanto. E come se non bastasse, c’è da aggiungere che già di nostro siamo stati fin troppo bravi, senza l’overtourism, a peggiorare la nostra qualità della vita e, in moltissimi casi, le esperienze delle persone che vengono in vacanza dalle nostre parti.
L’OMT, come ricordato più volte dal mio amico e mentore prof. Giovanni Viganò della SDA Bocconi, tiene molto a che i sistemi di qualità d’area del turismo, laddove esistenti, tutelino il benessere dei residenti, perché in sua assenza è impossibile garantire quello dei turisti. Eppure sia noi cittadini dei sei Comuni della nostra Isola sia la stragrande maggioranza dei nostri amministratori pubblici, compreso quelli della sinistra regionale, siamo stati talmente bravi -ça va sans dire- da smarrire ormai da tempo questo magico equilibrio prim’ancora che la nostra ricettività, ormai ridotta notevolmente in termini di presenze annue rispetto ai bei tempi da primato campano (e non solo), venisse inficiata dai presunti svantaggi, tutti da verificare, dell’iperturismo. Ne riparlerò. Presto e volentieri!
Daily 4ward di Davide Conte del 23 ottobre 2024