Una domenica all’insegna della storia, ma anche del presente e del futuro. Al culmine di una cerimonia ricca di ricordi nella Sala Parrocchiale “S. Michele Arcangelo”, alla quale ha partecipato il sindaco di Forio Francesco Del Deo, con Antonio Mendella, presidente dell’Associazione Folkloristica Monterone, Bartolo Regine, presidente emerito, e Gerardo Calise a fare da moderatore, è stata presentata una pubblicazione dedicata al Carnevale di Monterone, che contiene oltre ai ricordi degli organizzatori, lo studio storico, socio-culturale ed antropologico dell’istanza curata da Gaetano Maschio, che ne ha proposto i tratti più significativi, a celebrare l’inserimento dell’evento nell’Ipic, l’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale, circostanza che conferma la valenza della storica manifestazione, che da secoli rientra nelle tradizioni di Forio.
Lo stesso Gaetano Maschio ha poi commentato così la serata: «È stata una grande festa di popolo, e per me una grande gioia. Tutti hanno risposto con grande senso di abnegazione, con l’afflato di venire ad emozionarsi con noi. L’opuscolo presentato contiene i ricordi dei personaggi che io ho avvicinato, in particolare il Presidente emerito Bartolo Regine della Folkloristica Monterone e ancora prima del Comitato, e poi dalla pagina 9 di questo opuscolo c’è lo studio che io ho effettuato per presentare l’istanza per ottenere l’IPIC della Regione Campania come bene culturale immateriale. Invito tutti ad approfondire la cosa. È stata molto importante l’idea lanciata dal sindaco Francesco Del Deo di istituire una borsa di studio per chi vorrà dedicare allo storico Carnevale di Monterone la propria tesi di laurea, un evento che fa parte dell’anima del nostro popolo, l’anima di Monterone. Dunque, una bellissima sorpresa. Ora naturalmente andiamo avanti, buon carnevale a tutti». Da parte sua Tony Mendella ha delineato il programma della manifestazione di oggi: «Il Carnevale a Monterone partirà con la sfilata delle mascherine, cioè il carnevale dei più piccoli, poi verso le ore 17 scenderà in piazza la banda di Monterone. Al rientro avremo un grande spettacolo di musica e cabaret con grandi professionisti. Non mancheranno piatti tipici: quest’anno ci sarà anche la montanara, oltre a salsicce e friarielli. Tutti sono invitati a partecipare a questo grande spettacolo, che sarà come sempre bellissimo».
Tra i grandi personaggi della manifestazione c’è Bartolo Regine, storico presidente della Folkloristica Monterone, e proprio agli anni della sua presidenza sono legati infiniti aneddoti: «Ricordo ancora nitidamente – ha spiegato Regine – che un anno addirittura nevicò. C’era Nello Di Maio a fare lo spettacolo, e viste le eccezionali condizioni atmosferiche dovemmo correre al riparo per consentire lo svolgimento dell’evento. Non voglio ricordare le polemiche, quelle le lasciamo agli altri: noi facciamo le cose per divertirci, e mantenere un bel ricordo, come in questa serata, per tutti i monteronesi e i foriani. In un’altra edizione vennero le ragazze di Putignano, a me capitò di ballare con una signora di quel paese qui in piazza: altri tempi, c’era la gioventù».
Al Carnevale di Monterone sono legati i nomi di personaggi che hanno fatto la storia di questa festa: «Avevo dieci anni – ha continuato Bartolo Regine – quando vidi il primo Carnevale. Abitavo alla Chiaia e con mio padre venivo qui in piazza durante le operazioni di ferratura agli zoccoli dei cavalli, il maniscalco si chiamava “Mast’Antonio”. In quel primo carnevale, in via Tironi, dove ricordo che abitava una signora anziana il cui figlio si chiamava Gaetanino, vidi per la prima volta le maschere e i pupazzi del Carnevale, che immediatamente mi trasmisero la passione che da allora non mi ha più abbandonato. Venivo sempre a Monterone, dove abitava un mio zio, però potevo stare in giro solo di giorno: la sera a casa, altrimenti erano botte.
Ricordi di quando ero un bambino. Poi mi sono sposato con la mia carissima moglie, proprio qui a Monterone, e vista la mia passione per il Carnevale mi sono fatto sempre più coinvolgere in questa manifestazione, e ne sono contentissimo: tanti amici, tanti collaboratori che ci sono stati vicino, anche perché da soli non si può fare nulla, mentre insieme a loro ogni manifestazione è sempre riuscita benissimo». Le radici di questa manifestazione affondano nella storia del paese. La popolazione foriana si è sempre sentita coinvolta nella “pratica” del carnevale, sin dal sedicesimo secolo, come attestano le ricerche degli storici locali più qualificati, da cui ha preso le mosse il lavoro di Gaetano Maschio fino all’importantissimo riconoscimento da parte della Regione.