[intro]Match dall’alto coefficiente di difficoltà per gli uomini di Bitetto. Confermato il solito undici[/intro]
CRISTIAN MESSINA | Oggi sapremo di che pasta è fatta l’Ischia di Mister Bitetto. Alle 14.30 i gialloblu sono attesi dal primo impegno con una big del girone, il Catania, sulla carta la squadra più forte tra le 18 partecipanti al gruppo meridionale della Lega Pro. Un impegno da affrontare – per la prima volta in campionato – lontano dal fortino del Mazzella, stadio che ha regalato sei punti in due apparizioni agli isolani. Per questo la gara del Massimino rappresenta un vero e proprio banco di prova per la squadra gialloblu, propositiva ma anche brava a soffrire (soprattutto con la Lupa Castelli) e che oggi potrebbe ritrovarsi costretta a cambiare atteggiamento al cospetto di una compagine, quella guidata da Mister Pancaro, dalle notevoli potenzialità offensive. Quella di oggi, così, sarà la gara del reparto arretrato gialloblu, con Filosa e Moracci chiamati agli straordinari contro clienti scomodi come Russotto e Calil, gente che potrebbe ben figurare anche nel campionato cadetto. Ma sarà un banco di prova anche per il centrocampo, per la prima volta atteso – almeno sulla carta – da una gara più di contenimento che di costruzione. Incuriosisce, in questo senso, vedere quanto e come cambierà il copione non tanto di Calamai, uno abituato a prove di sostanza, ma di giocatori come Armeno e soprattutto Izzillo, quest’ultimo reduce da due gare buone sul piano della costruzione del gioco, meno sul piano della personalità e della “cattiveria”. Vero, in settimana Mister Bitetto ha affermato senza mezzi termini che l’atteggiamento della squadra non cambierà, proponendo ancora una volta una gara nel segno della rapidità, degli scambi veloci e delle verticalizzazioni. Il Catania, però, non è il Martina Franca o la Lupa Castelli Romani: per questo non ci sorprenderemmo se il reparto di destra, quello che finora ha funzionato meglio, dovesse risultare meno propositivo e più accorto rispetto alle prime due uscite in campionato. Non ci sorprenderemmo, insomma, di vedere Florio e Calamai alle prese principalmente con compiti di contenimento, ma comunque chiamati a non lasciarsi sfuggire la minima occasione per pungere gli etnei in contropiede. Aldilà di tutto, l’Ischia comunque non si presenterà al Massimino con l’atteggiamento da harakiri assunto a più riprese l’anno scorso nelle gare fuori casa: non ci sarà l’italianissimo “barrichiamoci tutti in difesa”, anche perché le qualità della squadra quasi non lo consentono. Di sicuro, però, bisogna tenere conto della levatura dell’avversario. E così le ripartenze potrebbero rappresentare una possibile soluzione vincente per i gialloblu, forti delle qualità di assist-man di Nicola Mancino, della velocità impressionante di Kanoute (vera sorpresa di questo inizio campionato) e della potenza fisica di Ameth Fall, ritornato abile e arruolabile dopo una settimana alle prese con un fastidio alla caviglia. L’Ischia, dunque, si ritrova ancora una volta a fare affidamento sul trio d’attacco che sta stupendo addetti ai lavori e tifosi. Un trio che ha riportato la squadra isolana sulla bocca degli appassionati del calcio di terza serie e che ha reso l’Ischia squadra temuta e rispettata anche in trasferta. Sì, proprio come ai bei tempi.