Ischia a Ischia, cronaca di un sogno svanito. L’accordo fino a due settimane fa sembrava ad un passo, adesso però le parti sembrano sempre più lontane: l’impressione netta, così, è che il ritorno in pianta stabile dell’Ischia sull’isola non ci sarà. Niente soggiorno al Bellevue, niente allenamenti tra Via dello Stadio e Casamicciola: la squadra dovrebbe continuare a vivere l’aria dei Camaldoli, allenandosi nei campi del ‘Kennedy’, struttura gestita dai D’Auria. La truppa gialloblu, così, dovrebbe lavorare sull’isola solo nei giorni precedenti alle gare interne, così come succedeva all’epoca di Mister Bitetto: un paio di sedute tra Mazzella, Rispoli e Casamicciola e niente più.
Già la settimana prossima la squadra adesso guidata da Mister Di Costanzo, in previsione del match con la Fidelis Andria, dovrebbe tornare sull’isola solo per una manciata di giorni. Sembra così svanire il sogno di quegli appassionati che negli ultimi mesi si sono impegnati per riportare la squadra nel suo habitat naturale, ponendo fine alla contraddizione di una squadra isolana che si allena in terraferma (su questo la linea del giornale è stata chiara sin dal primo giorno).
Adesso, come era lecito aspettarsi, si registra un certo malcontento intorno alla squadra, da un lato per i risultati tutt’altro che entusiasmanti, dall’altro per il mancato ritorno in pianta stabile sull’isola. Nel frattempo c’è una salvezza complicata da raggiungere, con la squadra che – con grande probabilità – non avrà più il supporto di quella parte intransigente del tifo isolano. Non ci saranno più i 300 di Aversa, non ci sono più gli Infantino e i Sirignano e, in più, il futuro non sembra chissà quanto roseo. Appaiono complicati, così, i giorni che i colori gialloblu si apprestano a vivere.