Una partita per dimostrare il proprio valore, per mettersi alle spalle due mesi da incubo e sognare una salvezza che fino a due settimane fa sembrava impossibile. Occasione della vita, oggi, per l’Ischia Isolaverde di Gianni Di Meglio, in campo alle 16.00 al Mazzella per la prima delle due sfide che la metterà a tu per tu con il Monopoli. In palio la permanenza in Lega Pro, una categoria inseguita per oltre un decennio e che adesso, dopo tre campionati all’insegna della sofferenza, non può essere abbandonata senza lottare, senza provarci.
Undici leoni, questo ci vuole contro i pugliesi, questo vogliono i tecnici gialloblu Gianni Di Meglio ed Enrico Buonocore. Due bandiere del calcio isolano, allenatori emergenti, sono loro la soluzione last minute nell’estremo tentativo di salvare il salvabile dopo la sconcertante gestione targata Antonio Porta. L’arrivo del duo tutto ischitano ha ridato linfa non solo al pubblico gialloblu, che – esclusi due gruppi organizzati – risponderà presente, ma anche ad Armeno e compagni. La truppa isolana è sembrata più in palla negli ultimi giorni di allenamenti, riuscendo – questo è il nostro auspicio – a mettersi definitivamente alle spalle il disfattismo che si respirava fino ad una settimana fa. Adesso, oltretutto, il passato e il girone di ritorno da horror dei gialloblu contano relativamente: l’Ischia avrà solo un risultato su tre nel doppio confronto (deve, per farla breve, siglare un gol in più del Monopoli), ma per il resto non c’è classifica che tenga, non ci sono i 14 punti di differenza tra i pugliesi e la squadra di Mister Di Meglio. Si riparte da zero, oggi. Si inaugura un torneo a parte, un torneo a cui l’Ischia sapeva da tempo di dovere partecipare. Stesso discorso, di certo, non si può fare per il Monopoli, che – come abbiamo già scritto – ha cullato il sogno salvezza diretta fino all’ultimo minuto della sfida con il Matera. Con tutte le ripercussioni del caso, ripercussioni che potrebbero avvantaggiare (e di molto) l’Ischia.
LA PROBABILE FORMAZIONE. Sin dal loro insediamento sulla panchina gialloblu, Di Meglio e Buonocore hanno fatto una scelta chiara: abbandonare la difesa a quattro che ha contraddistinto la stagione sconcertante della squadra gialloblu e approdare ad un più lineare 3-5-2, modulo più adatto agli uomini che adesso compongono la rosa isolana. La formazione, in netta sostanza, è cosa fatta ormai da una manciata di giorni, ad esclusione di un paio di dubbi nel reparto arretrato e sulla metà campo. Tra i pali spazio, ovviamente, a Rino Iuliano, protagonista di una stagione certamente non perfetta ma che, in più di un’occasione, nelle sue giornate migliori, ha dimostrato di essere in grado di difendere la porta gialloblu con le unghie e con i denti (vedi a Messina e nel secondo tempo di Foggia). Nel pacchetto arretrato appaiono sicuri del posto il centrale Liberato Filosa, chiamato a mettersi alle spalle mesi difficili per i problemi al menisco, e il duttile Francesco Bruno, uno dei pochi ad elevarsi al di sopra della sufficienza in un’annata segnata da tanta mediocrità. Per il posto di terzo difensore è ballottaggio tra il francese Jerry Vandam, in settimana apparso ancora macchinoso ma comunque in crescita, e l’ex Catanzaro Giampaolo Sirigu, mai convincente con la maglia gialloblu.
Spostandoci a centrocampo, sulle fasce trovano spazio Filippo Florio ed Antonio Porcino: i due, che dopo troppi esperimenti tornano ai loro ruoli naturali, sono chiamati a formare una difesa a cinque in fase di contenimento e ad attaccare la profondità in fase di possesso. Un compito non da poco. Per le altre tre maglie, è certo l’utilizzo dal primo minuto di un redivivo Mattia Spezzani e di capitan Armeno, con quest’ultimo che – nel ruolo di interno sinistro – è chiamato ad attaccare gli spazi e supportare Kanoute e Gomes nelle scorribande offensive. Dubbio per l’ultima maglia di centrocampo: Di Vicino sembra in vantaggio e dovrebbe giostrare davanti alla difesa. Non è da escludere, però, la presenza in campo di Gennaro Acampora: in tal caso l’ex Picerno agirebbe da interno destro e Spezzani da regista davanti alla difesa.
In attacco, invece, non ci sono dubbi: Alberto Gomes sarà il terminale offensivo, l’uomo chiamato a fare a sportellate con i vari Esposito e Ferrara; al suo fianco, e non poteva essere altrimenti, spazio al funambolico Yaye Kanoute, che – al contrario del portoghese – dovrà metterla sul piano della velocità per sfruttare così i limiti strutturali della difesa pugliese. Sarà, dunque, l’attaccante senegalese la vera arma in più della truppa guidata da Gianni Di Meglio ed Enrico Buonocore. Una truppa che vuole la salvezza: per mettere fine ad una stagione scellerata che può, anzi deve, avere un epilogo felice.