Ieri ero a Pontecagnano per lavoro e nell’arrivare a Napoli alle 12.00, pur anticipandomi per il biglietto della nave delle 17.35, apprendevo che questa era già pienissima e avrei dovuto ripiegare per quella delle 19.00. Da qui l’ennesima conferma che, con questo ponte del 2 giugno, sta finalmente cominciando la stagione turistica di Ischia.
Ma non è di questo di cui volevo scriverVi oggi.
A Pontecagnano, ho chiesto informazioni a una bella ragazza al volante di un’auto a cui mi sono affiancato per caso. Rispetto al mio pur garbato “Scusi…”, ho notato un seppur breve timore iniziale prima di acconsentire ad aprire il vetro e ascoltare quale fosse il mio quesito. E devo anche dire che, preso atto di non essersi imbattuta esattamente in un bruto che violenta passanti da un’auto all’altra o affabula giovani donne per fecondarle e poi ucciderle a coltellate tentando di bruciarne il cadavere, la successiva carineria e disponibilità è stata più che sufficiente.
Comprendo perfettamente le paure di chi vive in terraferma di questi tempi e le rispetto tantissimo. Mi sconvolge, però, pensare che nonostante l’oasi in cui viviamo, ancora lontana da certe forme di delinquenza, essa si stia imbastardendo su uno dei suoi valori fondanti: l’ospitalità.
La scarsa conoscenza del territorio e della sua storia, la ricorrente incapacità di molti indigeni di parlare l’inglese (ripeto, l’inglese, non il cinese) e l’apatia imperante rispetto a quello che prim’ancora di essere un fortunato automatismo è la nostra principale fonte di sostentamento, sono fattori che contribuiscono ampiamente a quel picco negativo che, insieme agli strascichi della frana del 26 novembre, oggi ad Ischia paghiamo più di sempre.
Non mi stancherò mai di dire che la nostra Isola ha bisogno di un cambio di passo all’insegna dell’ospitalità di qualità. Gestendo il nostro bed and breakfast in prima persona, mi sto accorgendo di quanto poco hanno bisogno i nostri Ospiti, italiani o stranieri che siano, per restare piacevolmente sorpresi da un’accoglienza fatta di tante piccole attenzioni, informazioni, disponibilità. Valori, questi, che costano poco o nulla ma che assicurano un ritorno positivo oggettivamente diffuso ad un’intera località e comunità.
AhiNoi, spesso si trova arroganza, poca serietà, scarsa professionalità, poca cortesia, e soprattutto prezzi super-aumentati, senza nulla in cambio, peccato.