martedì, Novembre 5, 2024

Ischia Calcio e il caso Enrico Buonocore. L’editoriale

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Questo è il tempo in cui chi vuole “bene all’Ischia” e chi ha il sangue “gialloblu nelle vene”, si presenti al faccia a faccia di questa mattina con le idee chiare, liberi da retro pensieri e con la forza delle proprie delle idee. Qualsiasi esse siano, in un senso o nell’altro

Gaetano Di Meglio | Con la speranza che domani mattina il caso Enrico Buonocore possa rientrare e già nel pomeriggio il mister possa guidare la rifinitura in vista della gara di Coppa Italia contro la Nocerina (anche se l’obiettivo Coppa Italia sembra essere relativo rispetto al Campionato) e, soprattutto, in vista della trasferta pugliese che vedrà l’Ischia impegnata ad affrontare la Fidelis Andria, alcune riflessioni su quello che è accaduto oggi pomeriggio vanno fatte.
La scelta del Mister di non rendere noti i “motivi personali” che secondo la società sono alla base della sua pausa di riflessioni, è l’ennesima “botta” che riceve ai fianchi la truppa gialloblù.

La vicenda, sicuramente mal gestita, ha aggiunto ai tanti problemi (stadio, società in progress, scelte di mercato sbagliate, lontananza del Mister) anche quello della instabilità della guida tecnica. È ovvio e scontato che una gestione della vicenda che abbia preservato lo spogliatoio e che non abbia gettato un altro carico di dubbi sulla tenuta dell’Ischia Calcio sarebbe stata auspicabile.
Questa scossa arriva il 4 novembre, a poco più di un mese dall’apertura del mercato d’inverno e potrebbe essere un accelerante di alcune decisioni che, forse, qualcuno dei “big” di questa rosa aveva in stand by. Sconquassare l’ambiente, lasciare lo spogliatoio nella confusione (anche se solo mentale) è stata una mossa azzardata, molto più, di qualche dichiarazione post gara rilasciata.

Una scossa che arriva quando, in qualche modo, l’Ischia stava risalendo la china di questo campionato. 12 punti, una facile salvezza alla portata e con un futuro tutt’altro che rosea non meritava questo, ennesimo, colpo di scena.
Tra poco più di un mese (più o meno), i gialloblù avranno il campo più nuovo di tutta la Serie D e, forse, anche una nuova (e si spera solida) società sempre che nel frattempo non ci siano stati cambi di prospettiva di cui non siamo a conoscenza. Passata la tempesta iniziale, anche grazie alle scelte oculate del mercato a cui, però, vanno aggiunti gli errori di valutazione sulla gestione dell’under 2006, l’Ischia stava marciando nel migliore dei modi.

Ora c’è da rimarginare questa ferita. E bisogna farlo con urgenza e con tempestività. Servono decisioni pragmatiche, scevre dai condizionamenti della piazza e, scusate la crudezza dei termini, che non guardino in faccia a nessuno. Questo è il tempo in cui chi vuole “bene all’Ischia” e chi ha il sangue “gialloblu nelle vene”, si presenti al faccia a faccia di questa mattina con le idee chiare, liberi da retro pensieri e con la forza delle proprie delle idee. Qualsiasi esse siano, in un senso o nell’altro. Bisogna fare presto, cose si diceva un tempo davanti ai disastri.

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