Niente da fare. L’Ischia in clima di piena smobilitazione non riesce ad avere la meglio sull’ultima della classe, quella Lupa Castelli Romani che sembra ormai condannata alla retrocessione diretta. Delusione e sconcerto tra gli isolani, raggiunti nel finale dalla squadra di Mister Di Franco: sarà anche inesistente il rigore che condanna i gialloblu ad un pareggio che sa di sconfitta, ma Armeno e compagni ai punti hanno certamente fatto meno dei capitolini, apparsi veramente poca cosa ma a più riprese vicinissimi al gol. L’Ischia può recriminare, certo, e può farlo anche per un rigore solare non concesso per fallo ai danni di Palma, ma la Lupa dal canto suo ha un conto aperto con la sfortuna per i due legni colpiti e per l’incredibile occasione non sfruttata nella ripresa da Morbidelli. Inutile nasconderlo, insomma: la vittoria dell’Ischia sarebbe stata immeritata, per mole di gioco e occasioni.
Mettiamolo subito in chiaro: quella vista ieri è una gara che ha veramente poco a che fare con il gioco del calcio. In campo due squadre in grande difficoltà, condizionate oltretutto da un terreno di gioco che definire in condizioni mediocri è dire poco. I padroni di casa si mostrano subito più incisivi, sfruttando le grandi difficoltà degli isolani sui calci piazzati e sulle palle alte. L’Ischia non riesce ad entrare in partita e gli amaranto celesti per poco non ne approfittano con Petta che su calcio d’angolo (ormai una costante) fa tremare la traversa della porta difesa da Iuliano. I gialloblu soffrono maledettamente, ma Kanoute porta in vantaggio i suoi con la classica giocata in velocità: sesto centro nel primo quarto d’ora per la squadra isolana, un dato che deve fare riflettere e che mostra una compagine brava a partire forte, ma che poi si perde per strada. Nemmeno il tempo di esultare che la Lupa pareggia: in gol proprio Petta, sempre su calcio d’angolo, vero tallone d’Achille di Moracci e compagni. Dopo una primissima parte a ritmi alti (ma tutt’altro che all’insegna del bel gioco), le squadre in campo abbassano l’intensità: negli isolani Florio si rifà dopo un inizio non propriamente perfetto, mentre Armeno non riesce a prendere le misure degli avversari. I laziali piano piano mostrano limiti in fase difensiva (il loro è il reparto più battuto del girone), soffrendo soprattutto i lanci dalla retrovie e la grande velocità di Kanoute. L’impressione, così, è che gli isolani possano pungere i laziali grazie al maggiore tasso tecnico dei suoi: il problema, però, è che i gialloblu si fanno vedere dalle parti di parti di Petta e Aquaro in rarissime occasioni, nonostante una Lupa che appare carente non solo in difesa, ma anche a centrocampo con uno Strasser inguardabile e un Prutsch sufficiente ma ancora spaesato. L’austriaco è stato acquistato in settimana.
Nella ripresa il tecnico Di Franco corre ai ripari, sostituendo Strasser con il più dinamico Icardi, fuori perché non al 100 percento. I risultati si vedono subito: i laziali passano al 4-2-3-1, il neoacquisto Falasca prende la squadra per mano e l’Ischia è costretta ad arretrare vertiginosamente il proprio baricentro, tanto che in più di un occasione ritroviamo anche Kanoute a difendere dietro la linea della palla. Il momento è favorevole alla Lupa Castelli, che prova a sfondare sulla destra con De Gol e Mastropietro, trovando comunque un Florio attento e uno Spezzani che a centrocampo si fa vedere soprattutto in fase di interdizione. La partita è brutta, bruttissima da vedere: i laziali provano a pungere con azioni confuse, tentano fraseggi palla a terra sulla linea mediana e poi cercano di scavalcare la difesa gialloblu con traversoni che appaiono tutt’altro che incisivi. Gli isolani soffrono maledettamente, provano qualche sortita offensiva ma senza successo. Al 78′ Porta decide così di coprirsi ulteriormente, inserendo Guarino al posto di Porcino: l’Ischia si schiera a 5 in difesa, nella Lupa entra in campo Maiorano e il modulo passa così ad un iper offensivo 3-2-5 (!). La Lupa Castelli insiste e nel finale raggiunge il pari con il rigore inesistente fischiato ai danni di Moracci: il difensore viene spinto da un avanti romano e poi tocca il pallone probabilmente con la spalla. Per l’arbitro è rigore, tra le proteste veementi dei gialloblu: il match, così, si chiude con la rete di Morbidelli, bravo a spiazzare Rino Iuliano. Grande delusione per l’Ischia, speranzosa a Rieti di dare una scossa alla propria stagione e invece sempre più invischiata nella zona play-out. Una nota positiva c’è, in attesa di conoscere le prossime novità di mercato: l’ultimo posto è sempre lontano. E, dopo la prestazione bruttissima di ieri, non può che essere una buona notizia.